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Dichiarazione di Roberto RAO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: UDC) 


 

“Non equiparare giornali e blog”

  • (28 luglio 2010) - fonte: www.giornalettismo.com - inserita il 29 luglio 2010 da 14114
    Allora, onorevole, sulla falsa riga di quanto proposto dalla Bongiorno, siete favorevoli ad una distinzione tra blog e giornali? Qual è la vostra posizione? Noi presenteremo un emendamento analogo ai finiani, non so se identico in tutto e per tutto al loro, ma sicuramente con le stesse finalità. Mi sembra assolutamente necessaria la distinzione tra testate on line con struttura organizzativa, che sono di fatto un giornale o una parte della testata, che hanno obblighi ed autorevolezza, e i blog. Hanno una autorevolezza diversa. I giornali devono avere uno stringente regolamento, ad esempio, per quanto riguarda le rettifiche. Le loro notizie hanno una valenza diversa da quelle dei blog. Se uno scrive su una testata è un conto, deve attenersi a regole ferree come può essere la rettifica entro le 48 ore o la legge sulla stampa, per gli altri strumenti ci devono essere altre regole. Il rischio è che ci sia una sorta di invito surrettizio, sotterraneo, ad autocensurarsi. Per paura della sanzione chiunque scrive qualcosa su internet può essere incentivato a non riportarla per paura che quella notizia si riveli poi falsa. Una censura che vieterebbe di fatto la libera circolazione delle idee. Lei pensa ad una esclusione dei blog dalla norma o ad un intervento normativo, seppur diverso da quello sulla stampa tradizionale, anche sui blog? Noi stiamo studiando, abbiamo affidato ai nostri tecnici la questione. Si potrebbe “gradare”. Ma ci sarebbe il rischio comunque di limitare la libertà di informazione. Stiamo studiando una formula affinchè non comporti il rischio di censure. Sulla sua posizione converge tutto l’Udc? Ci sono sensibilità diverse. La mia posizione è anche quella di Casini, la rimando al sito ufficiale, dove sono le mie agenzie. Ieri nel suo partito Ciccanti si è detto favorevole ad una equiparazione… E’ una posizione diversa dalla mia. In sede di confronto gli ho detto che avremmo vagliato la possibilità eventualmente di gradare le cose. Lui ha una posizione più radicale ma io resto dell’idea che se il rischio è quello di limitare la libertà e non riusciamo a trovare una soluzione che sia condivisa, sia considerata plausibile, è un bene, altrimenti preferiamo lasciare tutto com’è.
    Fonte: www.giornalettismo.com | vai alla pagina
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