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«Noi mai insieme alla sinistra. Quale terzo polo? Siamo figli del bipolarismo» - INTERVISTA
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(06 agosto 2010) - fonte: La Stampa - Carlo Bertini - inserita il 06 agosto 2010 da 31
Il Pdl sostiene che se si andrà alle urne la colpa sarà vostra, Come vi comporterete?«Per quanto ci riguarda, alle urne non ci si deve andare. In una repubblica parlamentare si va a votare quando il governo non ha più la fiducia del Parlamento. Non verrà mai meno in questa legislatura la fiducia al governo da parte dei nostri gruppi.
Noi siamo impegnati in tutto ciò su cui c`è il vincolo di maggioranza e sul programma. Sul resto si dovrà decidere: immagino che si terranno dei vertici con i tre gruppi di maggioranza dove si prenderanno volta per volta delle decisioni».Se invece si andasse a votare, è possibile che il Pdl e la Lega facciano man bassa?
«I pronostici elettorali non è bene farli prima del tempo. E poi oggi c`è una maggioranza alla Camera che non ritiene utile per il paese un ricorso anticipato alle elezioni. Al Senato per due voti non c`è ancora una maggìoranza in tal senso, ma presto è probabile che ci sia».
Se il premier prova a forzare la situazione ci sarebbero i voti in Parlamento per un governo tecnico?
«Per sciogliere un Parlamento ci deve essere una maggioranza favorevole a scioglierlo. Sarà difficile. Se i parlamentari eletti con la maggioranza assicurano che daranno la fiducia al governo per tutta la legislatura, come può il premier ricorrere al voto? Con quale motivazione? Che vuole più potere, che gli sta antipatico Fini?».
Potrebbe farvi votare la fiducia sul processo breve, per esempio.
«Quella legge non fa parte del programma e non prevede un vincolo di maggioranza preventivo. Se verrà posta la fiducia noi la voteremo, poi per quel che riguarda il voto finale sul provvedimento valuteremo la nostra posizione sulla base del risultato raggiunto nel confronto di merito interno alla maggioranza».
II premier potrebbe dimettersi per poi tornare alle Camere e chiedervi la fiducia su un nuovo programma di governo a voi indigesto.
«Volendo si può anche esprimere una fiducia "tecnica", come si sa. Ma in ogni caso sarebbe difficile da spiegare al paese e alle istituzioni il paradosso di un governo che torna alle Camere per farsi votare una sfiducia. E se pure la ottenesse, il capo dello Stato ha il dovere istituzionale di esperire altri tentativi».
E qui torniamo alla domanda sul governo tecnico. Lo votereste?
«Non abbiamo nel nostro orizzonte politico governi alternativi a quello scelto dagli elettori. Uno scenario diverso in Parlamento lo può generare solo Berlusconi se forza la mano per andare al voto e non credo che accadrà. Se capitasse non sarebbe una scelta di Fini.
E poi chiedo: la Lega vuole andare al voto e perdere tutto il federalismo fiscale? E in autunno scadono più di cento miliardi di euro di titoli di Stato e bisogna fare le aste per il rinnovo...»Se si andasse a votare, voi vi presentereste da soli?
«Oggi Fini rappresenta la principale novità politica del paese e un`opzione elettorale con un forte appeal, con un grosso consenso nell`alveo naturale di una coalizione di centrodestra. E nel caso Berlusconi volesse rompere, Fini è il soggetto migliore nel mercato elettorale per un esperimento innovativo. Esperimento che esclude ribaltoni o coalizioni pasticciate.
Noi siamo avversari della sinistra con la quale non sono possibili alleanze. Facciamo parte del centrodestra, ma se esso dovesse prendere una deriva non di stampo europeo, estremizzando le posizioni, Fini avrebbe la forza per costruire una coalizione con i soggetti della cosiddetta "area della responsabilità" che mai e poi mai sarà un terzo polo, perché lui è figlio del bipolarismo».Ora che il suo leader è sotto i riflettori non dovrebbe a suo avviso spiegare i misteri della casa a Montecarlo?
«Su quella vicenda ci sono due punti fermi a difesa di Fini: la querela al Giornale del suo avvocato Bongiorno in cui dice di non aver nulla a che vedere con quella casa; e il fatto che dica "ben vengano le indagini della magistratura" segna una profonda differenza tra lui ed altri. Saranno i giudici a dire se ha ragione o torto. Fini è lombrosianamente lontano da tutto ciò che possa puzzare di malaffare».
Fonte: La Stampa - Carlo Bertini | vai alla pagina » Segnala errori / abusi