Ti trovi in Home  » Politici  » Massimo Cacciari  » «E' fantapolitica pensare di poter escludere Berlusconi» - INTERVISTA

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Massimo Cacciari


 

«E' fantapolitica pensare di poter escludere Berlusconi» - INTERVISTA

  • (12 agosto 2010) - fonte: Il Mattino - Milanesio Maria Paola - inserita il 12 agosto 2010 da 31

    «Se non cambia il sistema di voto inevitabile il patto con l'Idv»

    «Mi sembra molto irrealistico che possa nascere un governo di transizione facendo fuori Silvio Berlusconi». Per Massimo Cacciari, ex-sindaco di Venezia, l'ipotesi di un esecutivo di emergenza per varare una nuova legge elettorale e la finanziaria è destinata a fare poca strada.

    Dovrebbe essere ancora l'attuale premier a guidare un esecutivo che porti al voto?

    «Non lo so. Mi pare poco verosimile che si possa determinare una situazione per cui Berlusconi ha la maggioranza in Parlamento ma viene escluso. Non può stare all'opposizione. Mi sembra fantapolitica».

    Se la situazione è questa le elezioni in autunno sono inevitabili.

    «Sì, questo scenario è molto più realistico dell'altro. Non so quanti parlamentari possano pensarla come Bossi e Berlusconi, ma certamente questi due leader spingono perché si vada subito al voto».

    I sondaggi prevedono una nuova vittoria del centrodestra, seppure senza i finiani. Chi governa non dovrebbe pensare agli interessi del Paese prima che al suo più che probabile successo elettorale?

    «Nessuno può dire come finirà. Probabilmente vinceranno Pdl e Lega. Ma siamo in una situazione talmente impolitica, dove non c'è spazio per qualsivoglia progetto o strategia».

    Anche il Pd parla di elezioni, dopo una iniziale ritrosia. Un atteggiamento sospetto perché sembra che a far da freno sia stata piuttosto la paura di perdere.

    «Non vedo nulla di strano nel fatto che una forza politica responsabile, vista la situazione sociale ed economica, abbia paura per il destino del Paese. E non paura di perdere».

    Elezioni ravvicinate segnerebbero almeno la temporanea scomparsa del terzo polo, visto che non è radicato sul territorio?

    «Temo che non cambierebbe nulla anche nel caso di elezioni più allontanate».

    Esiste un terzo polo nell'elettorato?

    «Può esistere una certa simpatia da parte di un elettorato cattolico e moderato verso l'Udc di Casini. Oppure anche da parte di chi ha votato per Berlusconi turandosi il naso. E difficile definirne la consistenza, soprattutto al nord».

    Lei ha sempre avuto un giudizio negativo sull'alleanza con Di Pietro. E possibile vincere senza l'Idv?

    «Se c'è questo sistema elettorale è inevitabile allearsi con lui».

    Se confluissero anche i moderati e Sinistra e Libertà si ricreerebbe l'Unione con tutte le conseguenze del caso.

    «Ma sarà comunque una commistione minore rispetto all'Ulivo che ha riunito Pd e Di Pietro, un'alleanza contro natura. Sono ben consapevole, però, che con questa legge l'importante è vivere».

    Fini riuscirà a uscire dall'angolo?

    «E uno dei pochi che ha tentato un discorso politico, con una sua nobiltà anche culturale. Lo stimo e spero che possa farcela contro gli attacchi di cui è oggetto e che possa avere ancora un ruolo nella politica italiana. Sono i suoi stessi colleghi di partito ad assediarlo: noi italiani siamo fratricidi».

    Fonte: Il Mattino - Milanesio Maria Paola | vai alla pagina

    Argomenti: legge elettorale, alleanze, Idv, terzo polo, Fini Gianfranco, elezioni anticipate, Berlusconi Bossi | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato