Ti trovi in Home  » Politici  » Tiziano TREU  » «Una forzatura di stampo politico. Dalle tute blu Cgil un gesto su Pomigliano» - INTERVISTA

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Tiziano TREU

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

«Una forzatura di stampo politico. Dalle tute blu Cgil un gesto su Pomigliano» - INTERVISTA

  • (24 agosto 2010) - fonte: Corriere della Sera - Enrico Marro - inserita il 24 agosto 2010 da 31

    «Questa volta non capisco. Impuntarsi a non accettare un ordine del giudice, è un errore grave da parte della Fiat.
    Va bene che qui ormai nessuno rispetta più le regole, ma si tratta di una decisione indifendibile». E lo dice uno come Tiziano Treu, giuslavorista, ex ministro del Lavoro, senatore del Pd che, in precedenza, si era schierato con la Fiat e con Cisl e Uil a favore dell’accordo per lo stabilimento di Pomigliano, non firmato invece dalla Fiom-Cgil.

    Questa volta invece sta con la Fiom?

    «Ma come ci si può mettere dalla parte della Fiat in un caso come questo? Lo ha spiegato ieri sul Corriere anche Pietro Ichino. Sta scritto su qualunque manuale di diritto: l’ordine del giudice sul reintegro al lavoro dei tre operai licenziati a Melfi, per quanto discutibile, va eseguito. Non c’è un’altra strada, non è che uno può fregarsene di una sentenza. Anche Cisl e Uil, che pure non stanno con la Fiom, non hanno potuto che prendere le distanze dalla Fiat».

    Che però si dice sicura che in appello la sentenza sarà rovesciata e che i licenziamenti saranno confermati.

    «Appunto. Se si sente così sicura, aspetti un mese e sarà accontentata. Che bisogno c’era di questa forzatura? È chiaro che dal punto di vista giuridico la cosa non sta in piedi. Si tratta di una decisione politica che testimonia l’indurimento delle relazioni con la Fiom. Ora, neppure io sono d’accordo con la linea che i metalmeccanici della Cgil stanno seguendo, ma osservo che la Fiom è presente in tantissime aziende dove si trova il modo di convivere. Eppoi, Melfi non è Pomigliano».

    In che senso?

    « Guardi , io ho condiviso le scelte su Pomigliano perché quello è il caso di uno stabilimento che era fuori controllo, con problematiche particolari, compresa la presenza della camorra. Per cui, a fronte di un investimento della Fiat, si richiedeva un’intesa che garantisse la piena gestione produttiva della fabbrica e bene hanno fatto Cisl e Uil a sottoscriverla. Ma a Melfi non è così e quindi si poteva fare a meno di questo scontro».

    E della linea della Fiom, ormai affidata in gran parte ai ricorsi in tribunale, che ne pensa?

    «Che dovrebbe cercare di riprendere i contatti per rientrare nella gestione dell’accordo di Pomigliano, altrimenti il rischio è che la Fiat abbandoni l’investimento. Lo stesso leader della Cgil, Guglielmo Epifani, mi sembra consapevole della necessità di far funzionare Pomigliano. Ma sono d’accordo anche con quanto ha detto il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, invitando la Fiat a non cadere nella trappola delle provocazioni della Fiom.

    Fonte: Corriere della Sera - Enrico Marro | vai alla pagina

    Argomenti: licenziamenti, Cgil, Fiat, pomigliano d'arco, operai, metalmeccanici, Fiom | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato