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Dichiarazione di Sergio Gaetano COFFERATI

Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU  (Gruppo: S&D) 


 

«Fiat non rispetta la Costituzione. Progressisti, unitevi» - INTERVISTA

  • (31 agosto 2010) - fonte: Giorgio Mottola - Terra - inserita il 01 settembre 2010 da 31

    Proprio ora che «la Fiat sta provando a forzare la Costituzione e le leggi dello Stato» il Pd dovrebbe trovare la forza di rilanciare una coalizione ad alto potenziale progressista. Bisogna partire subito con le primarie secondo Sergio Cofferati. Dalla partita della leadership pero lui si tira subito fuori «Il nostro candidato è Bersani» Ma attacca la strategia di Marchionne con la stessa fermezza e il piglio di quando guidava la Cgil: «La Fiat vuole tornare al passato. La strategia punta da una parte a superare la rappresentanza e il rapporto collettivo di lavoro per arrivare alla contrattazione individuale Dall'altro si punta a trasformare i sindacati da soggetto negoziale in soggetto che eroga servizi e abbandona la propria autonomia» Cofferati nutre tuttavia ben poche illusioni sulla possibilità di tornare ai fasti del 2003 quando al Circo Massimo a Roma riuscì a portare in piazza tre milioni di persone «Oggi il conflltto è frammentato, ridimensionato. Manca consapevolezza. In questa fase la Fiat tiene sotto minaccia anche Confindustria».

    Berlusconi è comunque al capolinea?

    «Il Governo sta bollendo, dilaniato dai continui conflitti istituzionali. E la cosa più grave è che la crisi economica non è gestita, prevale la divisione»

    Come giudica la posizione assunta da Fini all'interno di questa maggioranza?

    «Credo che il camblamento di collocazione di Fini sia sincero, rappresenti il frutto di un'evoluzione. Questo è un processo positivo perchè si profila una destra europea e moderna ma non va fatta assolutamente confusione. Fini è di destra, con lui è più facile confrontarsi che con Berlusconi, ma chi dice "Fini è uno di noi" non svolge una funzione utile. Il nostro problema non può essere trovare una convergenza con Fini, ma ridare forza al Pd e rilanciare uno schieramento progressista»

    Del progetto deve far parte anche l'Udc?

    «Io il progressismo non lo calcolo sulla base delle vecchie identità. Alle elezioni ci dovremo presentare con una coalizione che potrà avere efficacia se assume il Pd come punto di riferimento centrale. Un'alleanza che converga su pochi e ben definiti temi. Non è più tempo di programmi sconfinati»

    Quindi, basta con la vocazione maggioritaria che Veltroni ha rivendicato pochi giorni fa?

    «Velroni è uno dei padri fondatori ma è sbagliato pensare che vocazione maggioritaria significhi andare da soli. E' evidente che nel centrosinistra nessuno può vivere da solo. Anche un partito a vocazione maggioritaria può avere bisogno degli altri. Non c'è una contraddizione»

    Pensa a una coalizione che tenga dentro anche i partiti non più in Parlamento come Verdi e Rifondazione?

    «Non dobbiamo fare la vecchia Unione. Il limite era la mancanza di obiettivi condivisi.L'unico collante era sconfiggere il berlusconismo, che era scopo nobilissimo, ma da solo non sufficiente. Bisogna ritornare al merito del programma. In una coalizione ci stanno solo quelli che condividono la proposta».

    Il leader di questa eventuale coalizione dovrebbe essere scelto tramite primarie?

    «Le primarie sono uno strumento efficace e al momento giusto andranno fatte»

    Nel 2006 ha rischiato di essere il leader del centrosinistra, è pensabile una sua candidatura alle primarie?

    «No assolutamente no.Questa è un'altra fase e non ci sono più le condizioni, ora faccio lo stesso mestiere. Rispetto al 2006 è cambiata la politica e le scelte che ho fatto mi hanno portato in un'altra posizione»

    E chi vedrebbe bene come leader?

    «Abbiamo molte risorse nel centrosinistra, che al momento opportuno dovremo mettere in campo. Il Pd il suo candidato alle primarie di coalizione ce l'ha già ed è PierLuigi Bersani»

    Passando alla questione Fiat, a cosa sta puntando Marchionne con le vertenze di Melfi e Pomigliano?

    «L'idea di fondo è consegnare alle aziende il potere di considerare lo sciopero legittimo o meno. Il braccio di ferro nasce proprio da qui: mettere in discussione il diritto di sciopero, come è stato concepito sinora. La Fiat mette in discussione la Costituzione e il contenuto di leggi importanti»

    In che modo si intendono le relazioni industriali?
    Negli ultimi giorni si è aperto anche il fronte scuola. Due insegnanti precari stanno facendo lo sciopero della fame per chiedere un incontro al Governo.

    «Quelle della Gelmini sono politiche involutive che non hanno nessun tratto riformista»

    Fonte: Giorgio Mottola - Terra | vai alla pagina

    Argomenti: centrosinistra, coalizione, Fiat, primarie di coalizione, Marchionne | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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