Ti trovi in Home  » Politici  » Silvio BERLUSCONI  » «La legge elettorale non si cambia. Nella mozione sulla giustizia non ci sarà il processo breve»

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Silvio BERLUSCONI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Pres. del Consiglio   (Partito: PdL)  -  Ministro  Sviluppo Economico (ad interim) (Partito: PdL) 


 

«La legge elettorale non si cambia. Nella mozione sulla giustizia non ci sarà il processo breve»

  • (04 settembre 2010) - fonte: Il Sole 24 Ore - Nicoletta Cottone - inserita il 04 settembre 2010 da 31

    La legge elettorale va bene così com'é e la sinistra tenta di sovvertire il verdetto elettorale per far governare chi ha perso le elezioni.Tra le «ossessioni» della sinistra c'è «quella di cambiare una legge elettorale che invece funziona benissimo, e che ha dimostrato di consentire la governabilità del Paese».

    Nella mozione sulla giustizia «che porteremo all'approvazione del Parlamento prossimamente, non dovrebbe esserci alcun riferimento a questo cosiddetto processo breve ma dovrebbe essere un processo per tutti di ragionevole durata e cioé di una durata massima di sei anni e mezzo, molto di più di quello che durano i processi nelle vere democrazie».

    Il Parlamento dovrà pronunciarsi nelle prossime settimane su cinque punti programmatici nei quali abbiamo sintetizzato le riforme che sono appunto prioritarie e che intendiamo realizzare entro questa legislatura e cioè: la riforma tributaria, il federalismo fiscale, la sicurezza, l'immigrazione, il rilancio del Sud e la riforma della giustizia».

    Fonte: Il Sole 24 Ore - Nicoletta Cottone | vai alla pagina

    Argomenti: legge elettorale, processo breve | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (1)

  • Inserito il 08 settembre 2010 da 10474
    La legge elettorale è un elemento fondamentale della democrazia, non è pensabile che ad ogni legislatura ogni governo si faccia una legge personalizzata finalizzata ad avvantaggiare una parte. Io proporrei che la legge elettorale debba essere approvata con i 2/3 dei voti parlamentari perchè deve essere bipartisan (le regole si scrivono insieme). Ora conviene tenere questa legge fino a che non si trova un accordo con le opposizioni, ma entro la fine di questa legislatura. I requisiti che deve avere la nuova legge devono essere tali da consentire a tutti i soggetti di essere presenti nel parlamento, anche quelli minoritari, ma al contempo deve consentire al premier (ed anche al capo dell'opposizione) di esprimere una sintesi e imporre una soluzione, la più gradita possibile, per garantire la governabilità. Quindi un proporzionale con premio di maggioranza e con potere al premier di sostituire i ministri (similare a quello del Sindaco con la sua giunta). Il doppio turno non può essere praticato perchè in quindici giorni non si possono trovare mediazioni efficaci, ma solo mercanteggiare i voti in cambio di favori, cosa che non porta mai buoni frutti, a nessuno. Allora servono le primarie, almeno un anno prima delle elezioni, in cui dentro ogni coalizione si stabilisce chi è lo sfidante e come deve essere integrato il suo programma di governo per accogliere le richieste degli altri concorrenti della stessa coalizione, che quindi faranno confluire i loro voti sullo sfidante nominato. Poi ci sarà l'elezione vera e propria per decidere chi governa e chi controlla.

Per scrivere il tuo commento devi essere loggato