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Dichiarazione di Matteo RENZI

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Firenze (FI) (Partito: PD)  - Consigliere  Consiglio Comunale Firenze (FI) (Lista di elezione: Cen-sin) 


 

«Con Fini che cita Almirante ho poco da spartire» - INTERVISTA

  • (07 settembre 2010) - fonte: l'Unità - Osvaldo Sabato - inserita il 07 settembre 2010 da 31

    Questa volta concorda anche con chi vorrebbe che nella stanza dei bottoni del Pd si facesse da parte: domenica pomeriggio a Mirabello, Gianfranco Fini, ha messo la pietra tombale sul Pdl. Le picconate del presidente della Camera a Silvio Berlusconi per il sindaco di Firenze, Matteo Renzi (uno che di picconate se ne intende), non devono però abbagliare il Pd e il centro sinistra. Il suo è una sorta di avviso ai naviganti a non lasciarsi ammaliare dal canto delle sirene di Fini e dei finiani: «Il Pd e il centro sinistra sono cose diametralmente opposte rispetto a questa gente» dice Renzi.

    Il primo inquilino di Palazzo Vecchio non ha dubbi: «Noi dobbiamo stare il più lontani possibile da Fini». Insomma è vero che il presente è Mirabello «ma me lo ricordo quando Fini andava in giro con Jean-Marie Le Pen» insiste Renzi «io con uno che cita Giorgio Almirante ho poco da spartire». Sospetto e diffidenza, dunque.

    Renzi, qual è la sua ricetta per superare definitivamente la stagione berlusconiana?

    «Intanto, quello a cui stiamo assistendo è un balletto umiliante per l’Italia».

    Ma per il presidente Pd Rosy Bindi quello di Fini è un tentativo serio di creare nel nostro paese una vera destra europea.

    «Se facessi il presidente del Pd mi preoccuperei di costruire una sinistra italiana. Mi stupisce che l’onorevole Bindi, dopo oltre vent’anni di esperienze parlamentari fra Strasburgo e Roma, non colga che il problema non è Fini. Noi piuttosto dobbiamo raccontare che Italia vogliamo e come vogliamo costruirla con il Pd».

    Che tipo di partita deve giocare il Pd?

    «Credo che noi dobbiamo essere pronti per la competizione elettorale senza inciuci e tatticismi. Dobbiamo provare a dimostrare sul campo l’inganno fatto da Berlusconi agli italiani. Ora tocca a noi fare proposte».

    L’occasione potrebbe essere l’iniziativa che lei ha organizzato a Firenze insieme a Civati dal 5 al 7 di novembre?

    «Potrebbe. È vero che noi puntiamo ad un ricambio in Parlamento, lo prescrivono le regole del Pd, ma il nostro vero obiettivo è il ricambio del Paese: portare a casa un governo diverso».

    Se il nuovo Ulivo di Bersani la fa sbadigliare, in caso di elezioni chi potrebbero essere i compagni di viaggio del Pd?

    «In questo momento il tema delle alleanze è l’ultimo dei problemi. Definiamo prima con chi andare, dove andare e chi guida. Il nostro affetto verso la «ditta», anche se il termine di Bersani mi sa troppo di aziendalismo, sta nella voglia di inondare il Pd non di lanci di agenzie sul con chi mi metto, ma di contenuti che possano incrociare i desideri degli italiani di oggi. Noi dobbiamo dimostrare che questo governo, eletto con il contributo di Fini, ha fallito. Se andiamo sui contenuti e riportiamo entusiasmo, come ci scrivono tanti amministratori da tutta Italia, allora vinciamo. Questa partita non si vince con l’autogol sperando in Fini, la vinciamo se andiamo noi all’attacco».

    La partita il Pd non la potrebbe vincere anche con l’esperienza di chi lei vorrebbe rottamare?

    «I leader nazionali sono importanti, come i parlamentari, ma in determinati momenti occorre avere il coraggio di cambiare. Del resto è lo statuto del Pd che indica il limite dei mandati, basta solo rispettarlo. I leader possono continuare a darci una mano ma facciamo spazi ad altri».

    Anche a lei?

    «Io faccio il sindaco di Firenze, sto fuori da questa partita. La rottamazione poi non è solo un fatto anagrafico, contano le capacità e le idee, ma è altrettanto assurdo che ci siano degli inamovibili».

    Fra questi ci sarebbe anche Bersani eletto segretario con tre milioni di voti alle primarie?

    «Nessuno mette in discussione il segretario di oggi. Stiamo mettendo in discussione i parlamentari di domani».

    Fonte: l'Unità - Osvaldo Sabato | vai alla pagina

    Argomenti: pd, rinnovamento, fini, parlamentari, dirigenti, sindaco di Firenze, Nuovo Ulivo | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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