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Dichiarazione di Giuseppe GIULIETTI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) 


 

La Rai trasmetta il film su Federico Aldrovandi.

  • (14 settembre 2010) - fonte: micromega-online - inserita il 15 settembre 2010 da 31

    “Se la legge bavaglio fosse già stata approvata, questo film non ci sarebbe mai stato e Federico sarebbe stato oltraggiato per la seconda volta”, questo uno dei commenti che Patrizia Moretti Aldrovandi ha rilasciato a Venezia dopo aver visto, per la prima volta, il film “E’ stato ammazzato un ragazzo”, dedicato alla morte di Federico, suo figlio.

    Patrizia ha totalmente ragione, non solo questo film non sarebbe stato realizzato, ma neppure i libri e tanti articoli avrebbero mai potuto essere scritti, perché tutto sarebbe stato coperto dal segreto tombale, perché le intercettazioni sarebbero state secretate, perché persino lei, la mamma, non avrebbe mai potuto aprire un blog e mostrare alla pubblica opinione come era stato ridotto il figlio, dopo aver subito un pestaggio per il quale ora sono stati condannati quattro poliziotti.

    Per mesi la vicenda di Federico Aldrovandi restò circondata da silenzio, dalle omissioni, dalle veline di regime, dalle pressioni delle autorità nei confronti di quei giornalisti che osavano mettere in discussione “le bugie istituzionali”.

    Il film, voluto e sostenuto da un produttore coraggioso e indipendente, Marcello Corvino, girato con grande sensibilità da Marino Cancellari, e scritto, diretto, interpretato da Filippo Vendemmiati, un giornalista che ha dedicato davvero se stesso a questa opera, ma sarebbe meglio dire a questa causa, il film racconta con rigore, senza retorica, senza propaganda, senza effettacci, la storia di Federico, un giovanissimo, uscito di casa per andare ad una festa e mai più tornato a casa.

    Ed è anche la storia di una famiglia coraggiosa che non si rassegna alla menzogna, di poliziotti infedeli, ma anche di rappresentanti dello stato che non tradiscono divisa e Costituzione, di giornalisti che fingono di non vedere, ma anche di cronisti che non rinunciano a fare il loro mestiere, tra questi Checchino Antonini di Liberazione, il primo quotidiano che decise di aprire con la foto di Federico massacrato, e Federica Sciarelli che ne fece una vera e propria campagna nazionale attraverso la trasmissione: “Chi l’ha visto?”, per citarne solo alcuni.

    Ed è anche la storia di avvocati coraggiosi che non si rassegnano mai, che vanno a scovare le prove e i testimoni, sino a quando una donna del Camerun, in attesa del permesso di soggiorno, dunque facilmente ricattabile, decide di parlare, di scegliere la verità, di testimoniare a favore della legalità, mentre altri cittadini “bianchi e padani” hanno preferito la strada del silenzio, della rimozione, del viver tranquilli.
    Si potrebbe continuare, ma ora sarà possibile vedere il film, anche nelle sale cinematografiche e nelle tante iniziative già programmate.

    Giovedì alle 12 a Roma, nella sala della Federazione della Stampa, corso Vittorio Emanuele 346, si svolgerà la conferenza stampa, venerdi e sabato il film sarà invece proiettato al cinema Farnese, sempre a Roma. Il giorno 25, invece, ci sarà la presentazione ufficiale a Ferrara, in quella occasione Patrizia Moretti Aldrovandi e il marito Lino annunceranno la costituzione di una associazione che raccoglierà “le vittime delle istituzioni deviate”, con lei ci saranno i parenti di Stefano Cucchi, di Bianzino, di Uva, dei tanti altri che ancora attendono giustizia.

    Per queste ragioni sarebbe importante che questo film potesse essere visto anche da milioni di cittadine e di cittadini, dal momento che Filippo Vendemmiati e Marino Cancellari hanno lavorato e lavorano per la Rai e che una parte del materiale utilizzato è stato fornito da Rai Teche, una struttura diretta con grande sensibilità da Barbara Scaramucci, sarebbe opportuno che fosse proprio la Rai ad assumersi l’onere e l’onore di trasmettere, possibilmente non a notte fonda, questo film.

    Da Venezia è partito un appello rivolto ai vertici della Rai, aperto dalle firme dei familiari e degli amici di Federico e sostenuto dalla associazione articolo 21. Chiunque fosse interessato a firmarlo potrà farlo qui

    Fonte: micromega-online | vai alla pagina

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