Dichiarazione di Maria Gemma AZUNI

Il Sindaco di Roma?

Un questuante che piange per l’approvazione del decreto su Roma capitale.

Il glorioso popolo di Roma? 

Un branco di porci

Queste le parole in libertà non di un ubriacone in preda ai fumi dell’alcol, ma di un ministro della Repubblica, esponente di primo piano del Governo e di una forza politica divenuta fondamentale per i precari equilibri istituzionali del Paese.

  Quel Governo che la amministrazione di Roma e della Regione appoggiano incondizionatamente, per gli esponenti del quale il Sindaco ha continue parole di stima.

Oggi, nell’apprendere degli ennesimi, gravissimi, allucinanti insulti, come consigliera della città di Roma manifesto la mia solidarietà ai cittadini insopportabilmente vilipesi, e chiedo al Sindaco e al Presidente della Regione quale strada, al di fuori della rottura con gli esponenti di questa forza di Governo, sia praticabile, per evitare di continuare con l’evidente complicità dell’amministrazione di destra, al governo di Roma e della Regione, con questa insopportabile vergogna.

Al Presidente della Repubblica, recentemente insignito della cittadinanza onoraria romana, chiedo un intervento a tutela delle Istituzioni e della Costituzione, alla salvaguardia della quale è preposto e sulla quale i Ministri, all’atto della proclamazione, giurano.

Al Presidente del Consiglio, che ha l’onore di amministrare un Paese la cui capitale è Roma, chiedo di intervenire con fermezza affinché chi insulta così gravemente un intero popolo non sia tollerato altrimenti, e venga destituito poiché palesemente non in grado di ricoprire un ruolo istituzionale.

  Gemma Azuni  
Fonte: www.gemmazuni.it | vai alla pagina

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