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Dichiarazione di Ciro Russo

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Arzano (NA) (Lista di elezione: LISTA CIVICA) 


 

Intervento apertura lavori Consiglio Comunale del 29/09/2010

  • (29 settembre 2010) - fonte: Insieme Cambiamo Arzano - Arzano.org (La Graticola) - Il Mattino (02/10/2010 - pag. 56) - inserita il 30 ottobre 2010 da 16801

    Se la politica è ciò a cui ho assistito in questi mesi, sono orgoglioso di non saperla fare. Non la so fare non per carenza di comprendonio, ma per la preminenza su qualsiasi tipo di ragionamento di alcuni valori di cui non posso proprio fare a meno, e sono quei valori per i quali casa mia è ricca di specchi, per i quali la mia testa è sempre alta e sempre al posto suo, perché tutti questi valori rispondono al principio sacrosanto della correttezza. Io non ho mai nemmeno sognato nei peggiori incubi la barbarie con la quale si consumano quelli che dovrebbero essere i momenti più alti, le celebrazioni più solenni dei valori della cittadinanza e della promozione del bene di quei cittadini che ci hanno onorato di rappresentarli. Ho rubato da wikipedia alcuni stralci della definizione di “tiranno”: “Tiranno è il termine attribuito a colui che dapprima raggiunge e poi esercita in maniera egemonica il potere […]. Il tiranno, molto spesso otteneva il potere con l'appoggio delle classi popolari, scontente della situazione politica. Quindi governava senza stravolgere sostanzialmente le leggi e le istituzioni preesistenti. Inoltre ricopriva personalmente e affidava a suoi fidi le maggiori magistrature, promuoveva lo sviluppo dei commerci, delle opere pubbliche e dell'agricoltura[…]”. Sempre in rete il “despota” è definito come “qualcuno che ha il potere e lo usa per comandare gli altri in modo eccessivamente autoritario”. Non so se al nostro sindaco ed a qualche collega presente queste definizioni ricordano qualcuno. Forse può aiutare la definizione di arrogante “chi si comporta con arroganza e presunzione”. L’“arroganza” nell'uso corrente è il senso di superiorità nei confronti del prossimo, che si manifesta con un costante disdegno. In questa accezione è usata al posto di alterigia o altezzosità. L'origine del termine è giuridico, dal latino ad rogare, richiedere ed attribuirsi ciò che non spetterebbe (wikipedia). La presunzione, invece, è l’“eccessiva sicurezza o fiducia priva di riscontro nelle proprie capacità, che può portare finanche all'attribuirsi qualità e doti che non si posseggono, che è il riflesso di un'opinione troppo alta o lusinghiera di se stessi”; dal latino “praesumptio” derivato di “praesūmo”, propriamente “io prendo prima, io prendo anticipatamente” (wikipedia). Un certo signor Gandhi si pronunciò così: «In democrazia nessun fatto di vita si sottrae alla politica». Escluso che Gandhi avesse per hobby quello di millantare baggianate, mi iniziano a sorgere dei dubbi sul tipo di regime cui siamo sottoposti in questo paese. Non si rispettano i ruoli, i cittadini che hanno ordinato i loro rappresentanti nella loro Casa, questa Casa, la Casa Comunale, che forse a volte viene confusa con la propria. Io sono convinto di una cosa: qui nessuno vuole rubare il ruolo di nessuno, tutti però pretendono il rispetto per il proprio, ed è giusto che lo difendano, a difesa di chi rappresentano. Io oramai certe cose le ho dette in tutte le salse, così come alcuni colleghi di minoranza, e le riproporrò sempre, instancabilmente, finché sarà tristemente necessario. Probabilmente, anzi, sicuramente, conoscendomi, certe persone non le avrei mai nemmeno notate, se non in maniera sprezzante, se non fossi stato chiamato a fare il politico, perché quando si fa il politico si smettono i propri panni e si interpreta un ruolo, un ruolo solenne, e se io oggi certa gente la noto è perché ho messo me stesso in secondo piano, ho sentito questo dovere nei confronti di chi mi ha concesso l’onore della parola in quest’aula, e di chi ha ritenuto di concederlo anche ad altri. Io oggi non voterò nessuno dei punti all’ordine del giorno, perché non sono nella condizione di votarli, perché mi è stata imposta una situazione di conflitto tra il personale ed il politico, perché vorrei fare la volontà degli elettori ma faccio parte di un contesto che della volontà degli elettori finge di ricordarsene solo in campagna elettorale, e quindi è carente di rispetto del cittadino e di chi lo rappresenta. Io sono stato trattato da Consigliere Comunale solo da chi non ha avuto interessi a fare il contrario, ed è squallido che si finisca per essere così distratti da sé stessi da non rendersi conto dell’altro, da non avvertire alcun fastidio nel mancare nelle regole più elementari del rispetto verso il prossimo, nei doveri scritti o che non sono scritti perché dati per scontato nell’essere civile. Con queste parole ho parlato solo di chi si sente chiamato in causa. Il mio voto non cambierà niente dal punto di vista quantitativo, ma ritengo, senza presunzione alcuna, che da oggi questo Consiglio vede lesa, forse irrimediabilmente, la sua immagine di qualità.

    Il Consigliere Comunale
    Dott. Ciro Russo

    Fonte: Insieme Cambiamo Arzano - Arzano.org (La Graticola) - Il Mattino (02/10/2010 - pag. 56) | vai alla pagina
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