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Dichiarazione di Salvatore NEGRO

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Puglia (Lista di elezione: UDC) 


 

EMENDAMENTO SULLA V.I.A. PER IMPIANTI DA ENERGIA ALTERNATIVA L’UDC DICE SI NELL’INTERESSE DELLA PUGLIA: ORA REGOLE CERTE

  • (12 ottobre 2010) - fonte: www.udcpuglia.com - inserita il 14 ottobre 2010 da 2313
    “ll voto favorevole dell’Udc all’emendamento proposto oggi in Consiglio dagli assessori Capone, Barbanente e Nicastro è la garanzia che la Puglia potrà avere delle regole certe nella produzione ed installazione di impianti fotovoltaici. La condizione da noi posta ed accettata di considerare vincolante da parte della Giunta il parere della competente Commissione e della Conferenza dei Capigruppo sul regolamento da varare per l’installazione di impianti di energie alternative, ci rassicura che presto saranno posti dei paletti in un settore che negli ultimi anni ha visto una crescita ed uno sviluppo selvaggio a causa dell’assenza di regole certe”. È quanto affermato dal Presidente del Gruppo Udc-Partito della Nazione alla Regione Puglia, Salvatore Negro dopo il voto dell’aula consiliare di via Capruzzi che ha dato il via libero per l’approvazione del regolamento regionale sull’ installazione di impianti di energie alternative. “Ancora una volta il nostro è un voto di responsabilità, nei confronti della Puglia e dei pugliesi”.“Come Gruppo Udc – ha sottolineato il Presidente Negro – da tempo abbiamo denunciato i limiti e le carenze dell’attuale legislazione che affida ai Comuni la regolamentazione per l’installazione di impianti fotovoltaici. Comuni che, soprattutto i più piccoli, per far quadrare i conti, spesso cedono alle lusinghe di cospicue royalty offerte da grandi aziende, che da un lato portano una boccata d’ossigeno alle casse comunali e dall’altro favoriscono la nascita indiscriminata di impianti ai danni del paesaggio e delle campagne pugliesi, sempre più deturpate e spogliate dei secolari alberi d’olivo e dei muretti a secco che rendono il nostro paesaggio unico in tutta Europa. E’ evidente che mega impianti fotovoltaici e pale eoliche di grandi dimensioni rappresentano una ferita profonda per il territorio ed il paesaggio della Puglia che oggi è la prima regione in termini di attrazione turistica, avendo superato la Sardegna e l’Emilia Romagna”. “Anche l’idea del presidente Vendola di “solarizzare” la Puglia impiantando pannelli solari su ogni tetto, che ci vede favorevoli in linea di principio, ci preoccupa in assenza di regole chiare e certe che stronchino ogni tentativo di speculazione e tutelino il paesaggio architettonico delle nostre città. Speculazioni che le linee guida di recente approvate dal Governo per alcuni versi favoriscono mediante il ricorso a semplici “comunicazioni di inizio attività” da parte degli investitori – ha aggiunto il presidente Udc – Va bene impiantare pannelli solari sui tetti ma c’è anche il paesaggio architettonico da tutelare. Si pensi ai centri storici di Ostuni, Otranto o Alberobello interamente coperti da pannelli solari e si pensi alle possibili speculazioni che potrebbero nascondersi dietro la green economy”. “La proposta che porteremo in Commissione e nella Conferenza dei Capigruppo – ha ribadito Salvatore Negro – esclude l’installazione di mega impianti, che potrebbero essere realizzati solo da grandi imprese provenienti da fuori i confini della Puglia e prevede l’installazione di piccoli impianti che potrebbero realizzare le nostre imprese. Gli impianti di piccole dimensioni da installare in zone agricole dovranno coprire una superficie complessiva ridotta in percentuale del territorio comunale. Dovrà anche essere stabilita la distanza tra impianti fotovoltaici non destinati all’autoconsumo in modo da evitare l’installazione di mega-impianti frazionati. Altra questione da non sottovalutare è quella degli oneri per lo smaltimento: la proposta dell’Udc, infatti, prevede per i proprietari degli impianti un impegno a prestare polizza fideiussoria bancaria o assicurativa adeguata per lo smaltimento (in tempi brevi) dei materiali e delle attrezzature di cui è composto l’impianto alla cessazione dell’attività. Tutto questo – ha concluso Salvatore Negro – va fatto in tempi ristretti ed in fretta onde scongiurare il rischio di danni irreversibili per il territorio, l’ambiente ed il paesaggio”
    Fonte: www.udcpuglia.com | vai alla pagina
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