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Dichiarazione di Dario ROMANO
Intervento in Consiglio Comunale sulla scuola pubblica
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(13 ottobre 2010) - fonte: Facebook - Dario Romano - inserita il 07 gennaio 2011 da 15351
La ringrazio, Presidente. Vorrei, prima di iniziare, salutare il Sindaco, la Giunta e tutti i colleghi consiglieri.In questi mesi abbiamo assistito, purtroppo, al trasferimento della crisi finanziaria in crisi economica reale, sui redditi e sui consumi. Lo abbiamo visto e lo stiamo vedendo tutt’ora: aziende che chiudono; dipendenti in cassa-integrazione; crollo degli investimenti nel settore pubblico e, in buona parte, nel settore privato.
Tutto questo ha costretto il governo a varare una manovra correttiva “in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”, dopo che per mesi e mesi il ministro dell’Economia e delle Finanze aveva assicurato che la crisi non ci avrebbe toccato poi in maniera così profonda. E che era solamente una situazione temporanea.
I fatti, riguardo a questo, si commentano da soli. Tra i vari settori colpiti dalla micidiale scure tremontiana, c’è anche quello della pubblica istruzione.
Come se non bastasse ciò che già vediamo da 15 anni a questa parte –parlo di una spesa di soli 4.5% del PIL nelle istituzioni scolastiche, contro una media OCSE di 5.7% PIL; di una spesa pubblica, nella scuola(inclusi sussidi alle famiglie e presti agli studenti) pari al 9% della spesa pubblica totale, quando la media OCSE è 13.3%; degli stipendi dei docenti di ruolo: un docente delle superiori comincia con poco più di 28mila euro all'anno di salario e arriva a 44mila solo alla fine della propria carriera, mentre la media OCSE è la seguente: si comincia con più di 35mila euro e si approda a oltre 54mila, ma dopo 24 anni e non 35 come in Italia.
Anche la media europea è ben superiore a quella italiana. La Germania è un altro mondo: un prof delle superiori comincia con uno stipendio annuale di oltre 51mila euro per approdare, dopo 28 anni di lavoro, a oltre 72mila euro.
I nostri docenti sono ai livelli dei colleghi sloveni, che, però, arrivano al top del salario dopo 13 anni –, adesso si aggiungono altri 150 mln € di tagli all’istruzione scolastica. Come se quei soldi, in realtà fossero sprechi e non investimenti per le nostre future generazioni. I primi a farne le spese? Ovviamente il personale precario, docenti e ATA.
Inoltre, il blocco delle assunzioni degli insegnanti di sostegno a 90.500 unità – che, tra l’altro, va palesemente contro la sentenza 80/2010 della Corte Costituzionale, che vietava di fatto qualsiasi tetto all’assunzione di tali docenti, e giudicava incostituzionale qualsiasi rapporto matematico docenti/studenti, che andava valutato caso per caso invece – a 90.500 unità suona come più di un semplice campanello di allarme.
Nelle settimane scorse il ministro Gelmini, in seguito agli innumerevoli ricorsi al TAR dei genitori di questi ragazzi disabili, aveva annunciato nuove assunzioni da valutare caso per caso.
Ma questo, purtroppo, è solamente un triste palliativo che nasconde un disagio ben più grave. A fare le spese di questa situazione saranno gli alunni diversamente abili perché, a fronte di un medesimo numero di docenti, molti di essi si vedranno tolti ore di sostegno da parte degli insegnanti specializzati. In tal modo, per molti di essi risulteranno insufficienti e incompleti i pochi insegnamenti che apprenderanno.
Pertanto, è doveroso da parte nostra avere un pensiero forte su questa tematica: non stiamo parlando di ideologie fini a se stesse. Dobbiamo impegnare questo Consiglio, la nostra Giunta e il Sindaco a prendere una posizione politica ben precisa, visto che questa situazione la potremo, purtroppo, toccare con mano nel sistema scolastico locale.
Grazie.
Fonte: Facebook - Dario Romano | vai alla pagina » Segnala errori / abusi