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Dichiarazione di Roberto CASTELLI

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: Lega)  -  Viceministro  Infrastrutture e trasporti (Partito: Lega)  - Consigliere  Consiglio Comunale Lecco (LC) (Lista di elezione: Lega) 


 

Nucleare per la Lombardia, la Lega ha un’idea: facciamolo in Emilia

  • (20 ottobre 2010) - fonte: www.giornalettismo.com - inserita il 21 ottobre 2010 da 14114
    “Sarebbe assurdo dire: sì al nucleare, ma da un`altra parte”, spiega il ministro. E però, poi dice esattamente questo. PADANIA COMPOSITA – “Usiamo Caorso, in 4 anni può ripartire”, è il pensiero di Castelli. Solo che Caorso è un comune notoriamente in provincia di Piacenza, che è altrettanto notoriamente in Emilia-Romagna. Ma d’altronde, si sa che i piacentini sono un po’ lombardi; e d’altronde, Milano è lì a due passi; e d’altronde, Castelli lo sa: “Vorrei fare un discorso più ampio e parlare di Caorso, che da un punto di vista geografico è in Emilia ma da un punto di vista strategico e ambientale la Lombardia. Io la considero padana e lombarda a tutti gli effetti. Abbiamo un programma di nuove centrali che potrebbe far vedere i suoi effetti pratici nei prossimi quindici anni, invece Caorso potrebbe entrare in funzione nel giro di quattro anni, dopo le verifiche tecniche, perché la sicurezza è al primo posto”. Insomma, il viceministro ingegnere si arroga il diritto di cambiare a suo piacimento i confini delle regioni. Ma va bene, fosse questo il problema, saremmo davvero troppo puntigliosi, insomma. SMANTELLATA – No, il punto non è questo. Dichiara Castelli al Giornale di Milano: “È un`occasione irripetibile perché c`è già il gestore per la produzione di energia elettrica e le aziende interessate a rimetterla in piedi. Sarebbe una palestra preziosissima per ingegneri e imprese italiane, per prepararsi alle future altre centrali. Abbiamo quest`occasione, se la classe politica e la società civile la vogliono cogliere”. Tutto giusto, tutto auspicabile, tutto molto razionale. Sarebbe perfetto se fosse vero: perchè non lo è. Ci dispiace dare una brutta notizia al viceministro Castelli, ma, purtroppo per lui, per Caorso non c’è solo un interruttore da girare: perchè Caorso è stata praticamente smantellata. Di tutte le centrali nucleari spente dal referendum del 1987, l’impianto di Piacenza è quella in più avanzato stato di dismissione. Basta interfacciarsi con il sito della Sogin, la Società di Gestione degli Impianti Nucleari, che per conto del governo gestisce le centrali dismesse sul suolo italiano. Ebbene, da una banale ricerca si apprende che: in agosto sono state smantellate le ultime torri di raffreddamento e il camino nell’edificio Off Gas, così come da gara assegnata nel febbraio precedente; il “rotore bassa pressione della turbina di Caorso, completo di viratore e parti di ricambio” è stato già messo all’asta nel dicembre dell’anno scorso; ci sono trasporti speciali che fanno avanti e indietro dalla Francia da ormai quattro anni per dismettere tutte le barre di combustibile. Insomma, una centrale che sta venendo smontata pezzo per pezzo: difficile che possa essere pronta in quattro anni. OBSOLETA – Difficile, certo, ma non impossibile: e Castelli non è l’unico a pensarla in questo modo. Anche Giuseppe Recchi, presidente e Ad di General Electric per l’Italia, aveva le idee chiare in proposito: “L’ Italia potrebbe avere la sua prima centrale nucleare in metà tempo e con la metà della spesa rispetto ai programmi attuali. Basta interrompere il decommissioning di Caorso e ricostruire dalle strutture esistenti”. Dal che, innanzitutto si capisce che ci sarebbe effettivamente una procedura in corso da fermare e degli impianti da rimettere su da zero. Ma magari, appunto, in quattro anni ce la si potrebbe anche fare: il risultato? Quello che si potrebbe fare in quattro anni sarebbe rimettere in piedi, però, una centrale nucleare di seconda generazione. Quelle obsolete. E anche questo, Castelli lo sa, ma pensa si possa soprassedere: “Caorso è simile alle centrali tedesche o americane a cui è stata data la concessione per altri venti anni di vita”.
    Fonte: www.giornalettismo.com | vai alla pagina
    Argomenti: Energia nucleare, regione Lombardia, Regione Emilia-Romagna | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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