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Dichiarazione di Giorgio NAPOLITANO

Alla data della dichiarazione: Pres. della Repubblica


 

«In Cina progredisca anche il rispetto dei diritti umani»

  • (26 ottobre 2010) - fonte: La Stampa - inserita il 26 ottobre 2010 da 31

    "E' la locomotiva mondiale dell'economia. L'Ue lo riconosca".

    Pechino - La Cina locomotiva mondiale dell'economia, che deve però fare passi avanti in tema di diritti umani. Sono concetti espresssi dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel corso della sua visita di Stato a Pechino: «Quando la grave crisi finanziaria del 2008 si è abbattuta sul mondo industrializzato, la Cina è stata locomotiva dell’economia mondiale».

    Lo ha detto stamani durante il suo discorso davanti agli alti dirigenti della Scuola Centrale del Partito Comunista cinese a Pechino. Ma «gli enormi progressi cinesi non si misurano solo nella sfera economica. Il cammino intrapreso dalla Cina sulla via della riforme politiche, del rafforzamento dello stato di diritto, del rispetto dei diritti umani, così come dell’apertura e liberalizzazione dei mercati è di fondamentale importanza per una armoniosa integrazione in un sistema internazionale aperto e per una piena sintonia con l’Europa. Sono profondamente convinto che sia nell’interesse cinese portare avanti, in piena autonomia, questo processo».

    Parlando di economia, ha aggiunto che «con i tassi di sviluppo stellari che ha mantenuto, la Cina svolge un ruolo di locomotiva mondiale. Un ruolo che, in passate crisi, ricadde su Paesi industriali maturi come la Germania, gli Stati Uniti, il Giappone. La Cina contemporanea non è da meno».

    «Riferendosi all’Unione Europea, h poi spiegato che «i problemi che affrontiamo impallidiscono di fronte a quelli che abbiamo lasciato dietro le spalle. Il disordine, e le competizioni perverse che hanno a lungo segnato le vicende monetarie europee, ci avrebbero esposto a colpi fatali: nella scorsa primavera abbiamo dovuto sventare la crisi dell’euro con misure straordinarie, ma guai se non avessimo avuto l’euro».

    Ha quindi definito «anacronistica» la riluttanza a riconoscere «la realtà della Cina come economia di mercato» e ha poi aggiunto che l’Italia sostiene la Cina in questo processo. Il riconoscimento dello status di economia di mercato alla Cina da parte dell’Unione Europea, sarebbe uno status che garantirebbe a Pechino, secondo le regole Wto, una serie di vantaggi negli scambi commerciali quali ad esempio minore vulnerabilità nelle procedure anti dumping.

    Fonte: La Stampa | vai alla pagina

    Argomenti: diritti umani, cina, unione europea, crisi economica, economia globale | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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