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Dichiarazione di Stefano Teghil

Alla data della dichiarazione: Consigliere Provincia Udine (Lista di elezione: Lega)  - Assessore Provincia Udine (Partito: Lega) 


 

Mancano i fondi, niente contributi per l’energia verde

  • (26 ottobre 2010) - fonte: messaggeroveneto.gelocal.it - inserita il 26 ottobre 2010 da 14114

    Doveva partire a settembre e invece il bando per il risparmio energetico edizione 2010-2011 non si farà. Colpa della Regione che ha dimezzato i fondi per l’energia verde. E così l’assessore provinciale Stefano Teghil chiede al presidente Tondo e alla sua maggioranza (di cui fa parte anche la Lega nord, partito di Teghil) di cambiare rotta.

    «Nel 2009 – rileva l’esponente del Carroccio – abbiamo ricevuto 1 milione e 932 mila euro dalla Regione e siamo riusciti a ottenere ottimi risultati, mentre quest’anno abbiamo ricevuto soltanto 833 mila e, al momento, nelle previsioni del bilancio regionale per il 2011 ci sono appena 437 mila euro. E con queste risorse – sottolinea l’assessore – è impossibile riproporre un bando per il risparmio energetico». Tanto che quello che doveva essere pubblicato a settembre è stato annullato.

    E dire che i risultati ottenuti dal precedente erano stati molto positivi. «Abbiamo distribuito 2,2 milioni di euro contribuendo alla realizzazione di 73 nuove abitazioni (18 mila euro di contributo medio) e di 23 ristrutturazioni (38 mila a edificio) il che ci ha permesso di generare un indotto di 17 milioni e 300 mila euro tenendo conto solo del costo complessivo delle opere. Per non parlare delle ricadute ambientali visto che le emissioni di Co2 saranno ridotte di 259 tonnellate all’anno». Da qui l’appello alla Regione di riconoscere «una volta per tutte il giusto peso a questo filone di attività, ampiamente riconosciute come centrali e strategiche per l’economia regionale, il rilancio della produzione, dell’occupazione e quindi dei consumi».

    Secondo Teghil, il fondo sperimentale ha insomma dimostrato la sua efficacia a vantaggio di tutti gli operatori del settore costruzioni: dalle imprese edili ai progettisti, dagli impiantisti alle aziende che producono materiali fino all’utente o utilizzatore finale. «Tutte queste risorse stanziate ad hoc – rimarca – hanno consentito di innescare un ciclo virtuoso per l’economia, per l’a mbiente e per le future generazioni. Non a caso questo fondo rappresenta la concreta adozione di regolamenti europei in virtù dei quali entro il 2020, si devono ridurre del 20% i consumi di energia e l’inquinamento e potenziare della stessa percentuale il ricorso alle fonti rinnovabili».

    Su questo fronte va inserito anche il nuovo bando sperimentale per le biomasse che ha interessato anche molte aziende agricole. «Abbiamo messo a disposizione 355 mila euro per favorire il ricorso alle biomasse – spiega – e anche così siamo riusciti a migliorare la qualità dell’ambiente riducendo il consumo di gasolio e metano grazie alla realizzazione di impianti solari termici».

    Ma il maggior numero di richieste allo sportello energia di palazzo Belgrado è stato presentato per il fondo che premia le nuove costruzioni o le ristrutturazioni eseguite secondo i criteri di CasaClima con l’obiettivo di ridurre il consumo energetico. In buona sostanza chi costruisce o ristruttura seguendo i criteri di sostenibilità ambientale veniva premiato con dei contributi che mediamente si sono attestati a 18 mila euro per ogni edificio.

    «Abbiamo ricevuto moltissime richieste da parte di cittadini, ma anche di imprenditori e professionisti – assicura Teghil – perché costruire edifici a basso impatto ambientale conviene a tutti». Basti pensare che, rispetto ai limiti di legge, i 73 nuovi edifici che hanno ricevuto il contributo provinciale consentiranno un risparmio di 704 mila chilowattora all’anno mentre le 23 ristrutturazioni, rispetto ai consumi riscontrati prima dell’i ntervento risparmieranno 563 mila chilowattora all’anno.

    «Se l’obiettivo è lo sviluppo del territorio – rincara Teghil – allora si abbandoni la strada dei contributi a pioggia, efficaci per consolidare i consensi elettorali, ma non per rilanciare l’e conomia. Per questo, chiedo un cambio di rotta, una maggior lungimiranza nella ripartizione e nel trasferimento dei fondi che privilegi le iniziative in grado davvero di guardare al domani con più ottimismo e serenità, tralasciando i settori non produttivi. In questo momento – conclude – la politica si deve impegnare per creare nuovi posti di lavoro: questo è il vero ammortizzatore sociale. L’energia, la filiera energetica, il federalismo energetico, hanno queste potenzialità».

    Fonte: messaggeroveneto.gelocal.it | vai alla pagina

    Argomenti: fonti rinnovabili, regione friuli venezia giulia | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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