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Dichiarazione di Giorgio ORSONI

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Venezia (VE) (Partito: PD)  - Consigliere  Consiglio Comunale Venezia (VE) (Lista di elezione: Lista Civica - Cen-Sin) 


 

«Nuova giunta e Casinò i segni del rinnovamento del laboratorio Venezia. Verso Nord? Soluzione elitaria» - INTERVISTA

  • (02 novembre 2010) - fonte: La Nuova di Venezia e Mestre - inserita il 02 novembre 2010 da 31

    Un esecutivo tecnico di larghe intese per cambiare la legge elettorale. E poi il voto, per chiedere agli italiani la fiducia a un nuovo governo progressista, sul modello del «laboratorio Venezia».
    E' questa la ricetta del sindaco Giorgio Orsoni per uscire dalla crisi politica nazionale e affrontare con decisione il «dopo Berlusconi». Dopo sei mesi di governo alla guida della città, a rodaggio finito - e chiuso il congresso del Pd - arrivano i primi bilanci.

    Con l'elezione di Michele Mognato a segretario provinciale del Pd, ora comincia una fase nuova.
    Non ci sono più tensioni tra la giunta e il Pd?

    «Il Pd dopo le elezioni si è preso un giusto periodo di riflessione. Adesso è essenziale che il maggior partito della coalizione dia segnali forti di impegno e di coesione. Il congresso ha segnato una svolta».

    E' stato eletto segretario Michele Mognato, che Lei non ha voluto in giunta.

    «E' stata una scelta precisa di puntare al rinnovamento. Ma un conto è la responsabilità amministrativa, un altro la responsabilità politica. Credo che Mognato sia in grado più di altri di interpretare da segretario i problemi della realtà veneziana».

    Tutto risolto.

    «Dopo il voto ci sono stati problemi, non lo nego. Forse per il rinnovamento che abbiamo impresso alla politica veneziana pur nella continuità con le giunte di centrosinistra. Questo ha avuto forti contraccolpi sul maggior partito della coalizione. Ma mi sembra tutto superato».

    La giunta Orsoni governa o galleggia, come ha accusato qualche esponente del Pd?

    «In questi mesi forse il Pd è stato un po' a guardare, la giunta ha preso le misure di molti problemi aperti. Ora occorre cambiare passo».

    Due cose che intende completare entro l'anno.

    «La prima è il tram. Abbiamo concluso una lunga istruttoria sulle varie ipotesi fattibili anche in relazione alle risorse che abbiamo. Entro pochi giorni prenderemo una decisione definitiva e andremo avanti, spero con il sostegno di tutta la maggioranza».

    Anche se occorrerà contraddire scelte prese dalla giunta Cacciari e appoggiate dal Pd?

    «Il tracciato del tram non è scritto nei libri sacri. Spero si arrivi a decisioni concordi se queste sono tecnicamente motivate. Nel frattempo speriamo di ottenere un po' di risorse in più».

    Bilancio in rosso, operazioni immobiliari: non vi sentite un ostaggio dei poteri forti e delle grandi imprese?

    «Certo alcuni progetti non aiutano. Non dico che abbiano sbagliato i miei predecessori, ma si sono verificate condizioni di rischio che ci mettono in difficoltà».

    Per esempio il Lido. Quasi una palla al piede del bilancio di Ca' Farsetti.

    «L'espressione è corretta, anche se forse poco elegante. Stiamo cercando di fare il meglio possibile».

    Giunta Orsoni troppo morbida con i poteri veneziani?

    «Ma dai... la stessa giunta e il rinnovamento quasi totale di uomini e donne è stato il primo scossone. Poi il Casinò, mi pare che lì non abbiamo guardato in faccia a nessuno.
    Il nuovo direttore Ravà e il nuovo presidente Parenzo che nominerò presto sono una garanzia. Poi ci sono i musei, anche lì mi pare abbiamo rinnovato. Infine la sanità: il sindaco non ha poteri diretti, ma abbiamo lavorato sia al Lido che al Civile che per i distretti in direzione di potenziare i servizi sanitari».

    Insomma, il laboratorio Venezia funziona?

    «Direi di sì. La politica è fatta dagli uomini, la nostra squadra sta dimostrando grande affiatamento e impegno».

    Un esperimento da esportare a livello nazionale se cade il governo?

    «Direi di sì. Non si deve sbirciare negli affari privati del premier, ma i comportamenti di una persona pubblica devono essere trasparenti. L'alternativa la dobbiamo fare con persone e programmi credibili. Così si vince anche contro avversari forti, Venezia lo dimostra».

    Che ne pensa di Verso Nord di Massimo Cacciari? Toglierà voti al Pd?

    «Non credo che Cacciari voglia questo, lui insegue uno stimolo alla politica. Credo sia giusto, perché la politica è sempre in movimento. Ma io lo farei all'interno dei partiti, senza creare nuove strutture che rischiano di essere un po' elitarie».

    Fonte: La Nuova di Venezia e Mestre | vai alla pagina

    Argomenti: legge elettorale, nord est, bilancio comunale, pd, venezia, coalizione, cacciari, sindaco di Venezia | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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