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Dichiarazione di Maurizio MARTINA

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lombardia (Gruppo: PD) 


 

«Ho 32 anni, a Renzi dico: c’è bisogno di tutte le generazioni» - INTERVISTA

  • (05 novembre 2010) - fonte: L'Unità - Maria Grazia Gerina - inserita il 05 novembre 2010 da 31

    Maurizio Martina, segretario regionale in Lombardia, è uno dei giovani “rampolli” del Pd. Classe 1978: tre anni meno di Renzi. Insomma, le carte più che in regola per iscriversi al partito dei “rottamatori”. «Ma ora - assicura - c’è bisogno di tutte le generazioni».

    Alla sua età, nemmeno un po’ di voglia di rottamare?

    «L’espressione non mi piace».

    Ma a Firenze ci andrà?

    «Sarò a Milano, abbiamo una tre-giorni di mobilitazione a sostegno di Stefano Boeri, in vista delle primarie cittadine del 14 novembre: sabato raccoglieremo idee e suggerimenti per la città con 50 presidi nelle stazioni metropolitane e domenica abbiamo organizzato un pranzo multietnico in viale Padova, luogo simbolo della Milano insicura. È la nostra idea di convivenza: meno paura, più relazioni sociale. Alternativa a Pdl e Lega che in questi anni hanno soffiato sul fuoco. Il laboratorio Milano, se lavoriamo bene, potrà essere una parte del cambiamento di cui il paese ha bisogno».

    Ma un po’ di curiosità non ce l’ha per quello che diranno a Firenze?

    «Assolutamente sì anche perché tanti di quelli che saranno lì li conosco e so che hanno voglia di ragionare nel merito. In questo momento non possiamo permetterci però una discussione che ci avviti su noi stessi. Dobbiamo concentrarci su ciò che c’è fuori di noi: il clima che si respira nei confronti della politica tutta intera è pesantissimo, la debacle del berlusconismo e della maggioranza rischia di trascinare anche noi se di fronte alla crisi di sistema non diamo segnali chiari dell’alternativa che stiamo costruendo».

    E il rinnovamento della classe dirigente non sarebbe un bel segnale?

    «Certo, figuriamoci. Personalmente, se dovesse rimanere l’attuale legge elettorale, sono a favore delle primarie per la selezione dei candidati. Ma nel Pd non siamo all’anno zero. Anche se ogni tanto qualche calcio negli stinchi si deve tirare. In Lombardia 7 segretari di federazione su 12 hanno meno di quarant’anni, nei gruppi consiliari abbiamo dato spazio ai giovani e a persone che venivano da percorsi inediti, per l’elezione dei consiglieri regionali abbiamo fissato il limite dei due mandati e lo abbiamo fatto rispettare. Anche Boeri interpreta il bisogno di allargare l’orizzonte politico».

    Ma è della generazione di Veltroni e D’Alema...

    «Appunto, schiacciare tutto sul rinnovamento anagrafico è molto limitato, può piacere ai media ma non risolve il problema: riconnettere la politica alla società. Il gap è clamoroso. Per recuperarlo servono tutte le generazioni.
    Anche perché c’è una questione generazionale ulteriore che sfugge anche ai trentenni: tra gli under 25 la Lega ha fatto incetta di voti, molti rischiano di votare Berlusconi e Bossi o di non votare per niente. La sfida per conquistarli alla politica è culturale e non solo anagrafica. Bisogna saper parlare agli italiani disorientati.
    E la vera partita è nell’innovazione delle idee».

    Un consiglio a Bersani rispetto ai “rottamatori”?

    «Praticare il rinnovamento, come sta già facendo».

    Fonte: L'Unità - Maria Grazia Gerina | vai alla pagina

    Argomenti: attività politica, partecipazione, pd, rinnovamento, dirigenti, dirigenti capaci, primarie, giovani in politica, sindaco di Firenze, politici nuovi, alternativa, nuova classe dirigente | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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