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Dichiarazione di Paolo DE CASTRO

Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU  (Gruppo: S&D) 


 

«Caro Renzi, leader si diventa sudando» - INTERVISTA

  • (05 novembre 2010) - fonte: La Stampa - Martini Fabio - inserita il 05 novembre 2010 da 31

    I «rottamatori»? Paolo De Castro - presidente di Red, braccio politico della dalemiana Fondazione ItalianiEuropei - spara a zero: «Se sei un trombone, saranno i cittadini a stabilirlo, mica può farlo Matteo Renzi con la sua prosopopea...».

    A poche ore dall'inizio della tre giorni di Firenze, indetta dal sindaco Matteo Renzi e da Pippo Civati, sulla parola d'ordine del ricambio generazionale, i promotori sono riusciti a far accendere i riflettori sull'evento e anche un battitore libero di fede dalemiana come l'ex ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro va all'assalto.

    La parola d'ordine dei «rottamatori» sarà semplistica, ma è chiara: dopo 15 anni a casa...

    «Se stessimo alla loro logica, oggi al Quirinale non avremmo il presidente Napolitano, una personalità che gode il massimo della fiducia degli italiani E non mi pare che abbia 35 anni...».

    Forse ci sono dei politici che hanno saputo affrontare la maturità meglio di altri?

    «Guardi, nel saper dare le risposte giuste in politica, non conta l'età. La politica è responsabilità e rispetto dei cittadini: se hai 90 anni e riesci nella missione politica meglio di uno di 30, belloccio e con la parlantina, vivaddio, meglio uno di 90 anni! Una battuta certo, per dire: l'alternativa non deve essere tra giovane o vecchio, ma tra bravo e incapace».

    Restiamo ai fatti: ai vertici del Pd ci sono gli stessi personaggi - da Bersani a D'Alema, da Finocchiaro a Veltroni - che erano in prima fila nel 1996, quando i leader nel mondo erano Clinton, Blair, Chirac, tutti usciti di scena...

    «Anche in altri schieramenti i leader sono gli stessi di allora: Berlusconi, Fini, Casini. Perché la politica è frutto di battaglie. Si diventa leader sudando. Con gli atti concreti, guadagnando giorno per giorno la fiducia di chi ci ha eletto. Non si occupano le poltrone, per diventare leader con le interviste sui giornali».

    Certo, è altamente opinabile sostenere che uno è più bravo solo perché è più giovane, ma non pensa che una intera generazione si sia logorata, tra gelosie e risentimenti che durano anni?

    «Ma figurarsi, ognuno può avere dei difetti.
    E governando, abbiamo dovuto fronteggiare sicuramente una eccessiva litigiosità. Ma andiamo al dunque: uno come D'Alema, che può essere simpatico o antipatico, ma è un politico invidiato in tutta Europa. Vogliamo pensare cosa sarebbe la politica estera dell'Ue se invece della signora Ashton avessimo avuto lui?».

    Insomma il Pd deve tenersi e valorizzare i suoi leader di sempre?

    «lo ribalterei l'accusa: si rimprovera ad una generazione un eccesso di personalismo, ma questa campagna per la rottamazione, cosa altro è, se non un altro tipo di personalizazione?».

    Renzi si è guadagnato la ribalta, battendo i notabili...

    «Ma è appena arrivato! Faccia il sindaco per 5 anni e poi vediamo, magari si guadagna così i galloni da leader».

    Fonte: La Stampa - Martini Fabio | vai alla pagina

    Argomenti: partecipazione, pd, rinnovamento, D'Alema, presidente Napolitano, Red, dirigenti, politica interna, dirigenti capaci, giovani in politica, sindaco di Firenze, politici nuovi, alternativa, nuova classe dirigente | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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