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Dichiarazione di Delia MURER

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Immigrazione, il Governo soffia sul fuoco dell’intolleranza

  • (10 novembre 2010) - fonte: www.deliamurer.it - inserita il 10 novembre 2010 da 31

    Il Ministro Maroni, nel Consiglio dei Ministri dello scorso cinque novembre, ha annunciato un nuovo pacchetto sui temi della sicurezza. I provvedimenti sono inclusi in un decreto legge del Governo e in un disegno di legge che arriverà alla Camera. Il fatto che Maroni e Berlusconi sentano il bisogno, in un momento come questo, di rilanciare il tema della sicurezza, la dice lunga su quali sono, per il Governo, le priorità.

    Si torna a soffiare sulle paure collettive, invece di affrontare i nodi veri di questa fase: cioè la crisi economica, la disoccupazione, le aziende che chiudono; cioè la scuola pubblica che perde pezzi, la sanità non efficiente, il dissesto idrogeologico del territorio. La priorità, per il Governo, è produrre slogan sulla sicurezza. La quale, per giunta, viene declinata, tanto per cambiare, nelle direzioni già note: prostituzione, ovviamente da strada, e immigrazione.

    Per il governo la questione sicurezza nel nostro Paese si coniuga solo su questi due fronti. Come se non ci fosse un’emergenza permanente tra le forze dell’ordine, che lamentano scarsità di risorse, uomini e mezzi; come se non ci fosse un appello costante della magistratura, che invoca più strutture, più personale, per perseguire i reati e fare i processi. Sulla prostituzione, il Governo torna ad annunciare (attenzione: annunciare, e non approvare) cose che aveva già annunciato alcuni mesi fa con il Ddl Carfagna: introdurre il reato di prostituzione da strada e rimpatriare subito le prostitute straniere che non ottemperano al foglio di via.

    Repressione, fisica e culturale. Nessuna strategia per combattere davvero i trafficanti, le organizzazioni che stanno dietro la tratta; nessun sostegno alle donne abusate.

    Il tutto mentre il Governo azzera i fondi previsti per l’art. 13 della legge 228/03 e cancella di fatto il numero verde in aiuto delle vittime della tratta.

    In sostanza scompaiono tutti i progetti che nel corso degli anni hanno consentito di strutturare sui territori italiani le reti operative a carattere regionale o sovra regionali capaci di raggiungere importanti risultati su più fronti: sociali mediante il sostegno alle vittime, investigativi relativi al contrasto delle reti criminali, processuali in merito all’accertamento dei reati. Senza un Piano nazionale sulla tratta, senza i fondi per la pronta assistenza delle vittime, il Governo arriva e sceglie la linea dura.

    Niente prevenzione, niente assistenza. Carcere e foglio di via. Si tratta della stessa politica che viene fatta sul fronte della migrazione. Il Governo, con la legge di stabilità attualmente in discussione in commissione Bilancio alla Camera, azzera i principali Fondi sociali: taglia il Fondo per le politiche sociali, cancella il Fondo per le politiche di inclusione. Nemmeno un euro per favorire l’inserimento sociale degli immigrati. Un timido accenno, nel prossimo Ddl, al fatto che potrebbe passare ai Comuni la competenza su rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno, senza però chiarire tempi, modi, meccanismi ed entità dei trasferimenti finanziari. E, al tempo stesso, dopo aver introdotto il reato di clandestinità, arriva l’annuncio che nel prossimo disegno di legge ci sarà la misura dell'allontanamento coatto dei comunitari non in regola. La direttiva europea sulla libera circolazione prevede che lo straniero non possa risiedere oltre tre mesi in un Paese se non ha reddito, lavoro e dimora adeguati; nella direttiva, però, manca la sanzione. Maroni in passato ha tentato di proporre una norma sanzionatoria ma questa non ha passato l'esame della Commissione Europea. Ora ci sarà un nuovo tentativo. La norma è stata inserita nel disegno di legge e non nel decreto sulla sicurezza, ha spiegato Maroni, perché il governo ha voluto "notificare la proposta all'Unione Europea". Intuibile la risposta, visto che la questione è controversa. Non si può espellere un cittadino comunitario: l’Unione europea è stata chiara. Ma il Governo insiste: la sua politica di annunci e propaganda deve soffiare sul fuoco dell’intolleranza. Taglia i servizi, non colpisce gli sfruttatori, azzera i fondi per aiuto, sostegno e intervento sociale, non dà risorse a forze di polizia e magistratura, non combatte le organizzazioni criminali, non lavora per l’inclusione, toglie diritti e colpisce i più deboli: le prostitute da strada, con carcere e foglio di via, gli stranieri comunitari con espulsioni illegittime. Se questo significa governare…

    Fonte: www.deliamurer.it | vai alla pagina

    Argomenti: immigrati, repressione, diritti umani, Governo Berlusconi, ministro Interno, disegno di legge, permessi di soggiorno | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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