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Dichiarazione di Luigi CURSIO

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Piemonte (Gruppo: Misto) 


 

E’ TUTTO ORO QUEL CHE RILUCE

  • (11 novembre 2010) - fonte: www.luigicursio.it - inserita il 22 novembre 2010 da 2313
    Le cosiddette  energie rinnovabili sono sempre a beneficio dell’ambiente? Spesso si descrive con entusiasmo il boom del fotovoltaico del nostro Paese. Siamo secondi sul mercato mondiale  (come produttori, non acquirenti). Perché tanto successo? Perché lo Stato premia i produttori con una somma variabile da 25 a 40, circa, centesimi per ogni chilowattora prodotto. Cioè lo Stato acquista quell’energia a prezzo triplo di quanto poi la rivende (sulla bolletta domestica, la “quota energia vendita” è di circa 9 centesimi; il resto sono quote fisse ed imposte). Quella energia si può immagazzinare? No. Ed allora, quando non c’é sole ? Si accendono le centrali a turbogas. Ma il nostro è il Paese del sole e quindi, comunque, c’é un certo risparmio di carbone, petrolio e gas. Ma perché regalare il sovrapprezzo triplo per le nuove costruzioni, come accade? Basterebbe imporre i pannelli in sede di concessione edilizia: vuoi la concessione? Allora la progetti e la realizzi così! Si sta però manifestando un gravissimo risvolto, complice anche la crisi della nostra agricoltura. Stiamo estirpando coltivazioni pregiatissime che richiedono fatica e rendono poco, per sostituirle con distese di pannelli. Stiamo cioè distruggendo ricchezza economica, ambientale e paesaggistica. E sé il privato trova conveniente distruggere ricchezza agricola  vuol dire che il sovrapprezzo è maggiore della ricchezza agricola alla quale rinuncia. È così difficile ridurre il sovrapprezzo ad un valore appena inferiore a quello della buona produzione agricola, perché questa non venga distrutta? Chi ha terreni  marginali, chi ha capannoni da recuperare, chi vuole costruire il nuovo, comunque ne avrebbe interesse; semplicemente si eviterebbe di arricchirli oltre misura. Compreso qualche nuovo furbetto di nuovi quartierini.
    Fonte: www.luigicursio.it | vai alla pagina
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