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Dichiarazione di Gabriella MEO

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Emilia Romagna (Gruppo: SeL) 


 

Diga di Vetto, opera inutile e pericolosa (RE)

  • (19 novembre 2010) - fonte: www.gabriellameo.it - inserita il 22 novembre 2010 da 2313
    La consigliera regionale dei Verdi Gabriella Meo interviene sull’ormai decennale dibattito relativo alla diga di Vetto che è stato rilanciato in queste settimane da diversi esponenti del centrodestra : “Sembra impossibile, ma è così: dopo 30 anni si parla ancora della diga di Vetto, l’ “ecomostro” di 100 milioni di metri cubi di acqua, con una superficie di 4,35 chilometri quadrati, alto 83 metri, impensabile nei costi (150-200 milioni di euro), sproporzionato per i fabbisogni e che per questi motivi è già stato bocciato dalla Regione Emilia-Romagna.” “I sostenitori della diga – accusa la consigliera Meo – parlano di turismo e di energia pulita, ma si “dimenticano” di dire che l’opera verrebbe ad inserirsi in un territorio fragile da un punto di vista idrogeologico e sismico, come venne ben evidenziato in sede di valutazione di impatto ambientale dal Prof. Floriano Villa, Presidente dell’Associazione Nazionale Geologi Italiani. Del resto, la minimizzazione del problema terremoto è smentita anche dalla classificazione sismica dei Comuni dell’Emilia-Romagna che colloca Vetto e tutti i Comuni dell’alto appennino reggiano in classe 2, cioè quella a maggiore sismicità.” “La cosa che però più stupisce – continua Meo, citando il Prof. Villa – è l’aver “dimenticato” che per S. Polo d’Enza passa una “faglia attiva” molto importante, messa in evidenza dagli studi di sismotettonica realizzati per l’individuazione del sito nucleare di Viadana. La faglia attiva di S. Polo d’Enza interessa l’alveo del torrente e passa per Vetto. E’ forse opportuno ricordare l’assoluta inedificabilità sulle faglie attive. Le procedure USA per le faglie attive impediscono anche le costruzioni di fognature e di campi sportivi attraverso una faglia attiva per la sua altissima pericolosità.” “I sostenitori della diga – denuncia Meo – vogliono costruire a cavallo di una faglia attiva un rilevato di 80 metri, che contiene un lago di circa 100 milioni metri cubi d’acqua, con un bacino interessato da versanti franosi per un minimo di 2 milioni di metri cubi sopra i centri abitati della bassa valle!  Credo inutile ogni altro commento.” “Al deficit idrico delle attività agricole – ricorda la consigliera – si risponde con il risparmio della risorsa, con la ristrutturazione delle reti per diminuire le enormi perdite di acqua e con la realizzazione di bacini, dove necessari, nelle casse di espansione e nelle cave esaurite. Tutte indicazioni che sono già state date dalla Regione e dalle Province nei Piani di Tutela delle Acque.”
    Fonte: www.gabriellameo.it | vai alla pagina
    Argomenti: Regione Emilia-Romagna, energia idroelettrica | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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