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Dichiarazione di Dario RIVOLTA
Quelle valutazioni personali (sui documenti di WikiLeaks) - INTERVISTA
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(04 dicembre 2010) - fonte: Voce Repubblicana - Lanfranco Palazzolo - inserita il 04 dicembre 2010 da 31
Nei documenti di WikiLeaks non c’è nulla di sconvolgente. Lo ha detto Dario Rivolta, ex parlamentare e responsabile della Politica Estera di Forza Italia. Rivolta è stato uno stretto collaboratore di Silvio Berlusconi negli anni della Fininvest.Onorevole Rivolta, quale importanza dobbiamo attribuire ai documenti resi pubblici da WikiLeaks?
“Sono documenti interni all’amministrazione americana dove, al di la dei fatti, ci sono delle valutazioni personali da parte di chi ha esteso queste dichiarazioni. Se lei allude in modo particolare alle vicende italiane, dobbiamo dire che finora non c’è nulla di sconvolgente. Il giudizio di qualche diplomatico italiano nei confronti del nostro governo è del tutto legittimo. Ma resta il giudizio di qualche diplomatico, ma non il giudizio ufficiale di un governo alleato”.
L’incontro tra Hillary Clinton e Silvio Berlusconi ha chiarito ogni dubbio sui rapporti bilaterali tra Italia e Stati Uniti?
“Il Segretario di Stato Clinton ha parlato di Silvio Berlusconi come di un amico degli Usa. Era quasi obbligatorio che gli Stati Uniti facessero questo tipo di dichiarazione di amicizia verso l’Italia. E’ stato un atto prevedibile la dichiarazione degli Stati Uniti. Questo significa che gli Stati Uniti sono vicini al nostro paese”.
Come possiamo dare alle valutazioni dell’amministrazione americana sull’Eni e sui rapporti bilaterali tra Italia e Russia?
“Non so se esistano interessi personali da parte del Presidente del Consiglio. Devo solo constatare che l’interscambio tra l’Italia e la Russia, dall’annuncio dell’amicizia tra Berlusconi e Putin, è aumentato notevolmente. Gli scambi sono aumentati di due o tre volte nel corso degli ultimi anni. Mi pare che tutte le aziende italiane ne abbiano approfittato. Direi che è secondario se Berlusconi abbia guadagnato direttamente da questa amicizia politica. I dati ci dicono che l’Italia ci ha guadagnato”.
Sono stati giusti i toni apocalittici utilizzati dal nostro ministro degli Esteri Franco Frattini sulle rivelazioni di WikiLeaks?
“Frattini ha fatto queste dichiarazioni prima che i documenti fossero resi noti. Per alcuni aspetti della politica internazionale, mi riferisco al Medio Oriente, quei documenti sono preoccupanti. Per il resto non vedo nulla di strano nelle osservazioni dei diplomatici, che sono normali. Ma rendere note queste affermazioni è un’operazione anarchica. Questi rapporti devono restare privati. E possono essere resi noti solo per ragioni serie. Le intenzioni di WikiLeaks sono oscure. Credo che Assange abbia diffuso questi dispacci per fare un’operazione anarchica”.
Assange uscirà morto da questa vicenda?
“Mi auguro di no. Mi chiedo se quella di Assange sia una sua scelta personale oppure se dietro questa manovra ci sia qualche governo”.
Fonte: Voce Repubblicana - Lanfranco Palazzolo | vai alla pagina » Segnala errori / abusi