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Dichiarazione di Silvio BERLUSCONI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Pres. del Consiglio   (Partito: PdL) 


 

«Non lascio il posto ai maneggioni della politica»

  • (06 dicembre 2010) - fonte: Il Mattino - inserita il 06 dicembre 2010 da 31

    Nuovo attacco di Berlusconi contro il terzo polo. E poi promette: «La mia eredità ai giovani» Il nuovo attacco che il premier affonda contro il terzo polo punta ad aprire nel Pdl la riflessione sugli scenari futuri e di fatto sembra lanciare anzitempo il partito in campagna elettorale. In collegamento telefonico con una manifestazione del Pdl a Roma, Silvio Berlusconi dice chiaro e tondo l`ennesimo no a chi come Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Fini lo invitano a lasciare, ma ne approfitta per parlare della leadership delfuturo e della futura classe dirigente di centrodestra.
    Sul palco, ad ascoltarlo, ci sono i ministri Giorgia Meloni e Mariastella Gelmini, il sindaco Gianni Alemanno, il vicepresidente dei senatori Gaetano Quagliariello.

    Dice Berlusconi: «Sono assolutamente consapevole anche io che ho una certa età e che ad un certo punto dovrò lasciare ad altri, ma passerò il testimone quando avrò terminato il programmma e comunque mai ai maneggioni della vecchia politica che hanno combinato e stanno combinando solo disastri e che hanno a cuore solo le loro ambizioni personali, ma lo passerò alle nuove generazioni di politici giovani, seri e preparati».

    «Agli italiani - prosegue il premier bisogna chiedere se vogliono consegnare le redini del governo ad una ammucchiata di reduci della vecchia politica, che ormai sono dei signori attempati che hanno sempre formato le seconde file dei partiti e che non hanno mai dimostrato di saper fare qualcosa di importante per il nostro paese, o se non ritengano che ciò sia un rischio?».

    Fini e Casini stri e che hanno a Vogliono alle Paese le «Agli italiani - prosegue il premier bisogna chiedere se vogliono consegnare le redini del governo ad una ammucchiata di reduci della vecchia politica, che ormai sono dei signori attempati che hanno sempre formato le seconde file dei partiti e che non hanno mai dimostrato di saper fare qualcosa di importante per il nostro paese, o se non ritengano che ciò sia un rischio?». E di fronte a quei «signori» - il Cavaliere lascia capire che siano Fini e Casini, senza mai nominarli - ecco che Berlusconi erge la propria immagine, autodefinendosi una «star» della politica internazionale.

    «Pensate ad uno di questi seduto ad un tavolo internazionale a difendere le posizioni dell`Italia. Io sono stato la star. Nei summit internazionali tutti venivano a farsi le foto con me», non solo per «la mia esperienza» ma anche perché tutti mi conoscono come un «tycoon e non solo per essere un politico».

    Poi Berlusconi affonda il colpo contro il terzo polo. Casini? «Ha il solo fine dice - di far fuori Silvio Berlusconi per prenderne il posto». Quanto a Fini, l`attacco è di incoerenza: «Quei signori che fino a ieri sono stati con noi hanno dimostrato un'incoerenza incredibile perché passare dal dire che Mussolini prima "è un grande statista" poi è il "male assoluto" o dalla "Bossi-Fini" al "voto agli immigrati" o ancora dal presidenzialismo al "no al premio di maggioranza" è segno di un`incoerenza totale».

    Perché lo fanno? Per il Cavaliere non ci sono dubbi: «Solo per poter accontentare le loro ambizioni personali si mettono a sinistra e vogliono consegnare in pratica il governo del paese alla sinistra, beh questa è una cosa che gli italiani devono sapere e non credo che possa assolutamente trovare sostegno da parte loro».

    I rischi del Paese? Per Berlusconi le conseguenze di un ribaltone sarebbero immediatamente palpabili sulla situazione economica: «Facendo quello che vorrebbero fare questi signori nuovi alleati con la sinistra si aprirebbe una situazione di instabilità e potremmo diventare bersaglio della speculazione internazionale come la Grecia, l`Irlanda, il Portogallo e altri paesi. Sarebbe un rischio tragico. Il nostro intento è quello di terminare la legislatura «tenendo i conti in ordine ed evitando che il paese precipiti in una crisi e in una instabilità che anche le agenzie di rating dicono sia il rischio maggiore per il nostro paese».

    Perché, ha aggiunto, «le agenzie internazionali ci hanno confermato le tre A ma hanno detto che ciò è sottoposto ad una condizione: il mantenimento della stabilità di governo» ma, ha concluso, «facendo quello che vogliono fare potremmo diventare bersaglio della speculazione».

    Ma sui finiani Berlusconi si dice ottimista: «Credo che avremo una maggioranza: che potremo continuare a governare perché molti di questi capiranno e si pentiranno e torneranno da noi e così potremo completare la legislatura».

    Fonte: Il Mattino | vai alla pagina

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