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Dichiarazione di Giulio Ferrari
Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Castelnuovo Rangone (MO) (Lista di elezione: Cen-sin) - Assessore Comune Castelnuovo Rangone (MO) (Partito: Cen-sin)
Castelnuovo Rangone e il pellegrinaggio dei «lennoniani»
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(08 dicembre 2010) - fonte: L'Unità - inserita il 09 dicembre 2010 da 6063
Pace, fratellanza e musica si uniscono nel giorno di festa dell’Immacolata Concezione, proprio quando volarono le cinque maledette pallottole di Mark Chapman. Da 25 anni il mito di John Lennon continua a vivere nel modenese, il tutto grazie ad un parco pubblico a Castelnuovo Rangone. Puntualmente infatti, a partire dall’ormai lontano 1985, ogni volta che il calendario segna l’8 dicembre, il Comune di 14mila abitanti diventa meta di pellegrinaggio da parte dei ‘beatlesiani’ di mezza Italia. Nel corso della storia, per rendere omaggio alla memoria del grande musicista assassinato nel 1980, sono arrivati artisti e personaggi del mondo della cultura: Michele Serra, Gaetano Curreri, Ricky Gianco, i Timoria, Alessandro Bergonzoni. Ma come nasce il mito di John Lennon a Castelnuovo Rangone, famosa in Italia, in Europa e nel mondo per il super zampone da quasi 10 quintali finito sul Guinnes dei primati? Il tutto ha inizio proprio nel 1985, ovvero cinque anni dopo l’omicidio di Lennon a Manhattan, quando viene inaugurato un parco che diviene il primo spazio pubblico in Europa dedicato al grande musicista. La decisione della giunta dell’epoca diede il via a polemiche politiche, che trovarono poi un’eco importante sulla stampa locale e nazionale. A far scalpore, oltre alla scelta del personaggio («Non erano meglio i Rolling Stones o Bob Dylan?»), fu anche il binomio tra la cultura beat ed la ‘piccola capitale dei maiali’, giudicato non troppo elegante. La scelta di rendere omaggio a John Lennon aveva motivazioni semplici: lui era un mito del XX secolo, una figura capace di parlare a milioni di persone degli ideali della pace e del valore dell'immaginazione («Imagine all the people sharing all the world», dice la sua canzone più nota, il cui testo è scritto in una targa all’interno del Parco). Da quella prima intitolazione è nato il percorso della «toponomastica degli affetti» castelnovese: i parchi dedicati al Giovane Holden, a Bruno Munari, a Baden Powell, a Sandro Pertini ed Andrea Pazienza, la ciclabile Kerouac, la Passeggiata della Costituzione, lo stradello Falcone e Borsellino e infine anche il largo Fernanda Pivano. Insomma un tentativo di urbanistica e toponomastica ragionata, di stampo culturale, con l’obiettivo di creare luoghi dell’identità e della memoria collettiva. Arrivando all’attualità, anche nel 2010 a Castelnuovo Rangone ci saranno ospiti e testimoni di quel lontano giorno di 25 anni fa: tra questi il sindaco dell’epoca, Massimo Simonini (che ebbe l’idea dell’intitolazione insieme a Roberto Alperoli, attuale assessore a Modena), e Roberto Freak Antoni degli Skiantos. «Il parco Lennon - dice l’assessore comunale alla Cultura Giulio Ferrari - con le caratteristiche panchine, la pista per pattinare e l'arena per i concerti, è ormai una parte fissa della nostra comunità. Nel nostro piccolo proviamo a portare avanti l’aggregazione pacifica delle persone, convinti tra l'erba e il cemento possano trovare spazio la musica, il cinema, lo sport e lo svago».
Fonte: L'Unità | vai alla pagina » Segnala errori / abusi