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Presidente Berlusconi, eviti di "irritare" ancora di più le vittime del terremoto.
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(14 dicembre 2010) - fonte: senatoripd.it - inserita il 15 dicembre 2010 da 31
Sia che lei ottenga la fiducia alla Camera, sia che questo non accada, niente sarà più come prima. Permane in molti lo stupore di fronte ad un'eclissi tanto rapida del sole sfolgorante della vittoria sulla sua Invincibile Armada.Ricordiamo tutti i numeri del voto di fiducia del 30 settembre scorso (una squisita vittoria di Pirro), così celebrati dai suoi cantori come prova di esistenza in natura del gigante Anteo che, atterrato, dalla terra riceve nuovo e più grande vigore. Eppure a questo siamo. Parafrasando "vedo le mura e gli archi, e le colonne e i simulacri e l'erma, ma la gloria (più) non vedo".
E lei Presidente è ridotto a contabile (io so di che si tratta) perché quadri, di uno, due, quattro voti, la sua maggioranza alla Camera. Se vuole vincere quello stupore (che in lei credo rabbioso) non basta evocare la categoria del tradimento. Quella è buona per l'epos, ma non aiuta a capire. Per capire, agli umani è normalmente richiesto un faticoso esercizio di umiltà, l'abbandono di un punto di vista che comincia e finisce in se stessi, un poderoso senso della realtà.
Noi, che siamo in suoi avversari, le diciamo le ragioni che abbiamo visto - sempre più velocemente- causare eventi imprevedibili per il suo governo e per l'Italia. Ragioni che non sono l'atto di superbia di un arcangelo e cioè, fuori da metafora, il tradimento del Presidente Fini.
La prima ragione sta in questa legge elettorale e, in particolare, proprio in quella norma sul premio di maggioranza che lei non intende in nessun modo cambiare. Le ha fatto ipervalutare il suo consenso elettorale, che era di un terzo dell'elettorato. Anche perché gli elettori della Lega votarono tracciando la croce su un simbolo che recava non il suo, ma il nome di Umberto Bossi, a segnare una prudente autonomia che lei ha ben conosciuto nel 1996.
Lei si è creduto perciò più forte di quanto non fosse. Errore strategico, in guerra come in politica, che si è saldato ad un altro errore, grave e risalente. Quello di non essere stato capace di onorare le aspettative che aveva suscitato. Ne ha scritto Galli della Loggia sul Corriere "c'era l'idea che quello che nasceva, nel quadro di un bipolarismo finalmente conquistato, doveva essere, sarebbe stata, una destra liberale adeguata ai tempi (quindi liberista ma con giudizio, per esempio solidarista ma decisamente anticorporativa), pregna degli umori della società civile, ma dotata di senso delle Istituzioni, capace di esprimere un'adeguata cultura e capacità di governo...." "Berlusconi non è stato capace di dare vita a nulla di tutto questo".
"La grande scommessa berlusconiana è fallita".
Peraltro il senatore Pera ha detto ieri cose analoghe. Un errore grave. Perchè su quella aspettativa che non ha onorato, Lei aveva fondato due convincimenti illusori - di avere saldato un'alleanza stabile e fidelizzata con soggetti importanti (come i ceti produttivi) radicando una stabile rappresentanza di interessi; - di non avere avversari nel campo della destra. Ma di fronte al fallimento di quell'illusione operata dai suoi governi la pretesa alleanza è diventata, com'era ovvio, convenienza utilitaristica, pronta a cedere di fronte all'incapacità di adottare politiche addirittura necessarie, come avviene oggi nella crisi. E dovrebbe dirle molto che il tavolo spontaneo di produttori e sindacato per un nuovo patto sociale non è stato né pensato né convocato né diretto da Lei e dai suoi ministri. Significa che oggi, quando ci sono in gioco interessi vitali per il Paese, si prescinde da questo governo, e si fa da soli.Ancora: il Presidente Fini e il suo movimento la insidiano sul suo stesso terreno, la destra italiana. Il nostro campo avversario, per essere chiari. E Futuro e Libertà sta tentando di rappresentare una destra europea, moderna, liberale e rispettosa della Costituzione. Ma, appunto, una destra che a qualche furbacchione torni utile dire che Fini si è spostato a sinistra è roba buona per comizi di paese e mancanza di argomenti. Temo che quello che trae in inganno qualcuno è il muoversi di Futuro e Libertà nell'ambito della Costituzione, del rispetto della democrazia. Atteggiamento consueto per le destre europee. Roba forte, lo capisco, per un partito che per dirlo con la soavità dell'On. Verdini, di queste questioni "se ne frega". Insomma è chiaro: la crisi è esplosa nella sua maggioranza.
Lei ha messo in pericolo il suo governo, in grave difficoltà l'Italia. Il suo essere tycoon, è diventato una debolezza. Ha cacciato il cofondatore, aperto il fuoco con ogni mezzo, ne ha fatto una questione personale, ha proclamato: o me o nessuno. Cioè, come ha detto ieri il sen. Zanda, non ha capito, e saputo affrontare, la qualità politica della crisi della sua maggioranza, le sue ragioni, i suoi argomenti. E ha impedito al suo partito, ai suoi dirigenti politici di intervenire.
Un partito che ha avuto tanto credito dagli italiani, e che fosse stato normalmente responsabile, avrebbe dovuto invitarla alle dimissioni, e sostituirla alla guida del governo.
Questa si chiama responsabilità nei confronti del Paese, non tradimento del popolo. Lo sanno tutti che lei non è stato eletto dal popolo. Questa è una Repubblica Parlamentare, e infatti lei è qui per ricevere o vedersi negata la fiducia dal Parlamento. Altro che crisi al buio in cui le opposizioni cacciano il Paese! Lei ha cacciato l'Italia, il suo governo e il suo partito in una crisi politica, rischiosa e incerta, che dura da mesi.Che fare adesso? Noi rispondiamo di noi. Siamo il secondo partito del Paese, di gran lunga il primo dell'opposizione, senza il PD tutti capiscono che non c'è possibilità di cambiamento. Abbiamo un solo dovere: quello di mettere responsabilmente la nostra forza al servizio dell'Italia. E questo gli italiani lo capiscono. Potete raccontarla come vi pare, ma il punto è questo. Mettiamo la nostra responsabilità al servizio del Paese, pronti a continuare a farlo da opposizione, pronti a farlo in un governo transitorio di responsabilità nazionale, pronti alle elezioni, se, sciaguratamente per gli italiani, a questo ci portasse.
Abbiamo per farlo le nostre proposte (quelle che non volete sentire e quelle che storpiate per la vostra propaganda), dirigenti politici ed eletti, partito e quel popolo appassionato e civile che avete visto sabato in Piazza San Giovanni; ne abbiamo la serietà e l'esperienza.
Infine, Presidente Berlusconi, voglio onorare le sue pirotecniche conclusioni con un modesto contributo di verità:
- Sulla ricostruzione in Abruzzo mi pregio di fornirle una nota che le eviti di "irritare" ancora di più le vittime del terremoto con le "strane" cose che ha detto ieri;
- Sull'emergenza rifiuti in Campania sarà bene che non vinciate il Comune di Napoli, altrimenti non saprete più su chi scaricare la colpa della vostra incapacità (per non dire altro);
- In ultimo: quanto al debito pubblico le fornisco la sua storia dal 1972 (dati BanKitalia).Lo sa che le punte più alte si hanno nel '96, dopo due anni di Governo Berlusconi, con il 124.5% e oggi con il 121%? E lo sa che l'impennata si ha con il governo Craxi '83-'87? Dovrebbe ricordare quegli anni: furono quelli del famoso D.L. Berlusconi, due volte reiterato diventato legge nell'85 per durare sei mesi e durato fino al 1990, e con il quale, in dispregio della sentenza 202/76 della Corte Costituzionale si permetteva alle sue televisioni di trasmettere sul territorio nazionale.
Ho concluso. E' con queste considerazioni, e con le molte, di merito, svolte dei miei colleghi che a nome del gruppo del PD annuncio che voteremo contro la risoluzione Gasparri e che la invitiamo a dare per il bene dell'Italia le sue dimissioni.
Fonte: senatoripd.it | vai alla pagina » Segnala errori / abusi