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Dichiarazione di Angelo BONELLI
«L’atomo è una scelta sbagliata che non abbasserà la bolletta» - INTERVISTA
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(21 dicembre 2010) - fonte: la Repubblica - ed. Roma - inserita il 21 dicembre 2010 da 31
È Montalto di Castro la sede laziale prescelta da Enel e governo per la costruzione della centrale nucleare. E contro quest'ipotesi si batte Angelo Bonelli, presidente della Federazione dei Verdi e capogruppo presso il Consiglio regionale dove ha presentato la mozione che impegna la Regione a schierarsi contro il nucleare.La Polverini ha detto che il voto del Consiglio regionale non fermerà il governo...
«Un’affermazione fuori luogo ma anche errata, perché il decreto legislativo numero 31 dice che sul nucleare il governo è obbligato a trovare l’intesa con le regioni dopo aver acquisito il parere dei comuni. Senza intesa la procedura non va avanti».
Ma il Lazio è un presidio strategico nei piani dell'Enel?
«Assolutamente sì. La centrale di Montalto si trova in una posizione privilegiata, sulla dorsale centrale e di fronte al mare. Ma attenzione: il piano Enel non prevede l’adattamento della vecchia struttura ma la realizzazione di una nuova che potrebbe costare tra i 6 e i 7 miliardi».
L'impianto non crea un indotto positivo in termini economici?
«In realtà, secondo gli studi dell'Enea una centrale da 1.000 megawatt dà vita a un indotto non superiore a 300 posti di lavoro. Se calcoliamo che quella di Montalto non supererà i 1.600 megawatt, non ci discosteremo da quel numero».
I nuclearisti puntano sul risparmio che in bolletta...
«Neanche questo è vero: il costo elevato della spesa energetica italiana non dipende dal tipo di fonte, ma da altri fattori come il parziale utilizzo delle centrali esistenti e il loro invecchiamento».
Quali sono le alternative al nucleare?
«Vanno potenziate le detrazioni per chi fa interventi domestici di efficientamento energetico, nonché la riduzione dell'Iva al 4% per gli impianti a basso consumo. E per le imprese, detassazione degli utili investiti in efficienza energetica e creazione di un fondo di rotazione per sostenere le rinnovabili. In Germania sono 350mila le persone che lavorano nel mercato delle rinnovabili. Un dato che da solo dice molto più di tante parole».
Fonte: la Repubblica - ed. Roma | vai alla pagina » Segnala errori / abusi