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Attaccano le voci scomode
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(23 dicembre 2010) - fonte: Il Manifesto - inserita il 24 dicembre 2010 da 31
Sono solo voci? Forse, ma allora si smentisca. Tuttavia, più di una fonte ha fatto sapere che nel decreto Milleproroghe il governo avrebbe apportato un taglio secco al già risicato fondo per l'editoria e a quello per le Tv locali.Con cortesia ci è stato anche fatto sapere che si perderebbero solo i 30 milioni di euro appostati per il credito di imposta. Effettivamente sarebbe meno grave. Ma c'è qualcosa che non funziona.
Non possiamo dimenticare una recente intervista del ministro Tremonti che dichiarava di voler risolvere l'inaudito taglio al 5 x mille ricorrendo alle risorse per i giornali.
Come si fa a sottoporre novantasei testate interessate (non profit, cooperative, politiche, locali) e circa quattromila persone che lavorano attorno al settore a queste continue docce scozzesi?
Nella magica stagione del mercato si trattano così delle imprese che devono chiudere i bilanci? Si possono lasciare alla mercè degli eventi quotidiani e periodici che rappresentano un pezzo d'Italia che spesso non ha altre opportunità di darsi voce?
'Non si uccidono così anche i cavalli?' recitava un film impresso nel nostro immaginario negli anni del '68. E si possono uccidere così impunemente delle testate?
Non ci stiamo.
Se non sarà smentita la diceria daremo luogo ad un'altra dura battaglia parlamentare, disvelando l'assurdità di un decreto il cui testo richiede più di due giorni per essere conosciuto.
La libertà di informazione è un bene sacro e indisponibile. Nella stagione del conflitto di interessi e della poltiglia televisiva leggere qualcosa di non omologato è come una boccata d'ossigeno.
Del resto, le tracce dell'omicidio si coglievano negli attacchi reiterati del Presidente del Consiglio ai giornali scomodi, nonché di diversi esponenti del Pdl all'Avvenire o al 'Secolo d'Italia'.
Anzi, viene il sospetto che anche in questa storia ci sia un pezzo del regolamento dei conti tra berlusconiani e Futuro e libertà.Quando fu introdotto l'emendamento sull'editoria nella manovra finanziaria alla Camera dei Deputati fu decisivo proprio il ruolo degli esponenti di Fli. Ovviamente, insieme alla tenacia dell'opposizione.
Iniziamo un tormentone, fino a che verrà scritta nero su bianco la cifra già decisa per l'editoria e le televisioni.
Noi non ci arrendiamo.
Fonte: Il Manifesto | vai alla pagina » Segnala errori / abusi