-
» Una proposta di responsabilità al Paese
Delia MURER in data 19 gennaio 2011
-
» La lunga notte di Marchionne
Furio COLOMBO in data 19 gennaio 2011
-
» «Noi contro il pensiero unico reazionario» - INTERVISTA
Fausto BERTINOTTI in data 18 gennaio 2011
-
» Fiat. La politica si faccia carico del profondo disagio dei lavoratori.
Davide GARIGLIO in data 15 gennaio 2011
-
» Fiat e crisi occupazionale: “Schiena dritta nelle negoziazioni”
Francesco Pastore in data 14 gennaio 2011
-
» Su leggittimo impedimento: "Oggi la Consulta ha stabilito la superiorità dell'ordine giudiziario rispetto a quello democratico"
Sandro BONDI in data 13 gennaio 2011
-
» Basta opacità. Il Pd deve scegliere da che parte stare.
Cesare DAMIANO in data 13 gennaio 2011
-
» Fiat. Così si rompe un sistema.
Cesare DAMIANO in data 13 gennaio 2011
-
» Il referendum Fiat e il legittimo impedimento. Quel che ci resta della capacità di ribellione.
Furio COLOMBO in data 13 gennaio 2011
-
» Il 29 gennaio tutti in piazza contro il regime Berlusconi-Marchionne
Giuseppe GIULIETTI in data 13 gennaio 2011
-
» Fiat: Preoccupa la crescita della tensione
Davide GARIGLIO in data 13 gennaio 2011
-
» Fiat «Temo il voto dei carrozzieri» - INTERVISTA
Sergio CHIAMPARINO in data 12 gennaio 2011
-
» Fiat «Sfruttamento inaccettabile» - INTERVISTA
Sergio Gaetano COFFERATI in data 12 gennaio 2011
-
» LA SICUREZZA DEVE ESSERE CENTRALE…
Giocondo TALAMONTI in data 11 gennaio 2011
-
» Declassamento Inail Barletta: “Trionfo della burocrazia”
Francesco Pastore in data 11 gennaio 2011
-
» Corriere di Livorno. Scompare un'importante voce dell'informazione nel silenzio generale
Lorenzo Del Lucchese in data 09 gennaio 2011
-
» Lanciamo la sfida per la riscossa italiana
Pier Luigi BERSANI in data 07 gennaio 2011
-
» «Chi governa rispetti il tricolore»
Giorgio NAPOLITANO in data 07 gennaio 2011
-
» Ci attendono prove molto impegnative. Occorre tenere aperto il confronto sul futuro dell'Italia»
Giorgio NAPOLITANO in data 05 gennaio 2011
-
» «Firma tecnica? La FIOM ne mise una nel luglio del ’55». - INTERVISTA
Cesare DAMIANO in data 04 gennaio 2011
-
» «Innovazione Fiat? Vuole solo sfruttare di più gli operai» - INTERVISTA
Sergio Gaetano COFFERATI in data 04 gennaio 2011
-
» Da Fiat ricatto mafioso agli operai di Mirafiori ed azione eversiva contro la Costituzione Italiana
Paolo FERRERO in data 04 gennaio 2011
-
» "Mi presentero' al Pm e avro' modo successivamente di dare tutte le spiegazioni che giustamente i bolognesi aspettano"
Flavio DELBONO in data 03 gennaio 2011
-
» Marchionne, la sinistra e il cappello di Di Vittorio
Giuseppe GIULIETTI in data 03 gennaio 2011
-
» Sciopero Generale; il 28 gennaio sangue al popolo e non a Marchionne
Donato VENA in data 03 gennaio 2011
-
» Sciopero Generale; il 28 gennaio sangue al popolo e non a Marchionne.
Donato VENA in data 03 gennaio 2011
-
» Nasce "Lavoro e Libertà" a sostegno della Fiom
Sergio Gaetano COFFERATI in data 30 dicembre 2010
-
» «Ora toni bassi. Mi preoccupa questo clima di guerra» - INTERVISTA
Franco MARINI in data 30 dicembre 2010
-
» «Fiat ha esagerato ma capisco perché Fassino dice si» - INTERVISTA
Cesare DAMIANO in data 30 dicembre 2010
-
» «Noi vi difendiamo Marchionne no»
Antonio DI PIETRO in data 30 dicembre 2010
-
» Fiat «Qui c'è la tragedia del nostro Paese»
Nichi VENDOLA in data 30 dicembre 2010
-
» «Anche io non avrei firmato. La Fiom ha fatto bene il proprio lavoro». - INTERVISTA
Sergio Gaetano COFFERATI in data 30 dicembre 2010
-
» «Si agli investimenti, no allo strappo sui diritti»
Pier Luigi BERSANI in data 30 dicembre 2010
-
» Conosco le fabbriche meglio del segretario Fiom da molto più tempo di lui. E non solo quelle» - INTERVISTA
Piero FASSINO in data 30 dicembre 2010
-
» Fiat. L'errore di restare fermi. La svolta necessaria a Mirafiori.
Pietro ICHINO in data 30 dicembre 2010
-
» Fiom sbaglia. L'accordo di Pomigliano è in linea con gli standard europei.
Massimo DONADI in data 30 dicembre 2010
-
» «Molte e forti ragioni per proclamare subito lo sciopero generale» - INTERVISTA
Sergio Gaetano COFFERATI in data 29 dicembre 2010
-
» A sostegno della Fiom l'associazione «Lavoro e libertà»
Sergio Gaetano COFFERATI in data 29 dicembre 2010
-
» Da Pomigliano a Mirafiori, l’offensiva autoritaria del regime del ricatto
Giuseppe GIULIETTI in data 29 dicembre 2010
-
» Evitiamo polemiche. Nemmeno Landini lavora in fabbrica.
Massimo D'ALEMA in data 29 dicembre 2010
-
» Il mio sì a Marchionne
Davide GARIGLIO in data 29 dicembre 2010
-
» Fiat: Se fossi un operario di Pomigliano firmerei l'accordo, è il male minore.
Piero FASSINO in data 28 dicembre 2010
-
» Fiat: si all'accordo di Pomigliano
Giuseppe FIORONI in data 28 dicembre 2010
-
» Fiat: Invito a votare sì al referendum su Mirafiori
Sergio CHIAMPARINO in data 28 dicembre 2010
-
» Fiat: Reagire alla sfida lanciata con l'accordo Fiat su Mirafiori con grande radicalita'
Nichi VENDOLA in data 28 dicembre 2010
-
» Fiat: Avrei firmato l'accordo, ma non a esclusione Fiom
Franco MARINI in data 28 dicembre 2010
-
» «Basta con i veti delle minoranze nelle fabbriche» - INTERVISTA
Pietro ICHINO in data 27 dicembre 2010
-
» Dichiarazione sull'accordo di Mirafiori
Davide GARIGLIO in data 27 dicembre 2010
-
» al Pd: «Nuovo Cln? Essere contro non basta»
Fabio MUSSI in data 25 dicembre 2010
-
» «Diritti negati a chi non sigla il contratto» - INTERVISTA
Sergio Gaetano COFFERATI in data 24 dicembre 2010
-
» «Diamo risposte a una generazione inascoltata. Ecco perchè ho incontrato i ragazzi»
Giorgio NAPOLITANO in data 24 dicembre 2010
-
» Gli abracadabra del Palazzo
Nichi VENDOLA in data 23 dicembre 2010
-
» Il Caimano all'assalto della Consulta
Giuseppe GIULIETTI in data 23 dicembre 2010
-
» Soddisfazione per gli spiragli di luce che si aprono sulla trattativa Vinyls
Sebastiano BONZIO in data 22 dicembre 2010
-
» Ecco il piano autoritario del Governo
Luigi de MAGISTRIS in data 21 dicembre 2010
-
» «Decisivo un salto di qualità della politica per la stabilità e la continuità della vita istituzionale»
Giorgio NAPOLITANO in data 21 dicembre 2010
-
» Governo con il morto (È lo stile Gasparri, fascismo senza più maschere)
Furio COLOMBO in data 21 dicembre 2010
-
» Manifestare è un diritto sacrosanto
Vincenzo Maria VITA in data 21 dicembre 2010
-
» I miei “sì” contro il regime del dolore e della sofferenza senza speranza
Maria Antonietta FARINA COSCIONI in data 15 dicembre 2010
-
» Conferenza di presentazione dell’intesa Scuola TiFast
Giocondo TALAMONTI in data 14 dicembre 2010
-
» Un Governo clinicamente morto
Pier Luigi BERSANI in data 14 dicembre 2010
-
» Non è solo la crisi del berlusconismo, è la crisi del regime e del sistema
Emma BONINO in data 12 dicembre 2010
-
» «Gerações serão perdidas se Berlusconi não for derrotado, diz aspirante da esquerda ao governo da Itália» - INTERVISTA [trad. dal brasiliano]
Nichi VENDOLA in data 10 dicembre 2010
-
» «Tutti i cittadini hanno il diritto di accedere ad Internet»
Roberto DI GIOVAN PAOLO in data 10 dicembre 2010
-
» “Di vecchio c’è solo la politica del criticare a priori”
Renato BARTOLINI in data 10 dicembre 2010
Dichiarazione di Sergio Gaetano COFFERATI
Nasce "Lavoro e Libertà" a sostegno della Fiom
-
(30 dicembre 2010) - fonte: www.controlacrisi.org - inserita il 31 dicembre 2010 da 31
Stefano Rodotà, Rossana Rossanda, Aldo Tortorella, Mario Tronti, Fausto Bertinotti, Gianni Ferrara, Luciano Gallino, Francesco Garibaldo, Paolo NerozziAbbiamo deciso di costituire un'associazione, «Lavoro e libertà», perché accomunati da una comune civile indignazione.
La prima ragione della nostra indignazione
nasce dall'assenza, nella lotta politica italiana, di un interesse sui diritti democratici dei lavoratori e delle lavoratrici. Così come nei meccanismi elettorali i cittadini sono stati privati del diritto di scegliere chi eleggere, allo stesso modo ma assai più gravemente ancora un lavoratore e una lavoratrice non hanno il diritto di decidere, con il proprio voto su opzioni diverse, di accordi sindacali che decidono del loro reddito, delle loro condizioni di lavoro e dei loro diritti nel luogo di lavoro. Pensiamo ad accordi che non mettano in discussione diritti indisponibili. Parliamo, nel caso degli accordi sindacali, di un diritto individuale esercitato in forme collettive. Un diritto della persona che lavora che non può essere sostituito dalle dinamiche dentro e tra le organizzazioni sindacali e datoriali, pur necessarie e indispensabili. Di tutto ciò c'è una flebile traccia nella discussione politica; noi riteniamo che questa debba essere una delle discriminanti che strutturano le scelte di campo nell'impegno politico e civile. La crescente importanza nella vita di ogni cittadino delle scelte operate nel campo economico dovrebbe portare a un rafforzamento dei meccanismi di controllo pubblico e di bilanciamento del potere economico; senza tali meccanismi, infatti, è più elevata la probabilità, come stiamo sperimentando, di patire pesanti conseguenze individuali e collettive.La seconda ragione della nostra indignazione, quindi,
è lo sforzo continuo di larga parte della politica italiana di ridimensionare la piena libertà di esercizio del conflitto sociale. Le società democratiche considerano il conflitto sociale, sia quello tra capitale e lavoro sia i movimenti della società civile su questioni riguardanti i beni comuni e il pubblico interesse, come l'essenza stessa del loro carattere democratico. Solo attraverso un pieno dispiegarsi, nell'ambito dei diritti costituzionali, di tali conflitti si controbilanciano i potentati economici, si alimenta la discussione pubblica, si controlla l'esercizio del potere politico. Non vi può essere, in una società democratica, un interesse di parte, quello delle imprese, superiore a ogni altro interesse e a ogni altra ragione: i diritti, quindi, sia quelli individuali sia quelli collettivi, non possono essere subordinati all'interesse della singola impresa o del sistema delle imprese o ai superiori interessi dello Stato. La presunta superiore razionalità delle scelte puramente economiche e delle tecniche manageriali è evaporata nella grande crisi.L'idea, cara al governo, assieme a Confindustria e Fiat, di una società basata sulla sostituzione del conflitto sociale con l'attribuzione a un sistema corporativo di bilanciamenti tra le organizzazioni sindacali e imprenditoriali, sotto l'egida governativa, del potere di prendere, solo in forme consensuali, ogni decisione rilevante sui temi del lavoro, comprese le attuali prestazioni dello stato sociale, è di per sé un incubo autoritario.
Siamo stupefatti, ancor prima che indignati, dal fatto che su tali scenari, concretizzatisi in decisioni concrete già prese o in corso di realizzazione attraverso leggi e accordi sindacali, non si eserciti, con rilevanti eccezioni quali la manifestazione del 16 ottobre, una assunzione di responsabilità che coinvolga il numero più alto possibile di forze sociali, politiche e culturali per combattere, fermare e rovesciare questa deriva autoritaria.
Ci indigna infine la continua riduzione del lavoro, in tutte le sue forme, a una condizione che ne nega la possibilità di espressione e di realizzazione di sé. La precarizzazione, l'individualizzazione del rapporto di lavoro, l'aziendalizzazione della regolazione sociale del lavoro in una nazione in cui la stragrande maggioranza lavora in imprese con meno di dieci dipendenti, lo smantellamento della legislazione di tutela dell'ambiente di lavoro, la crescente difficoltà, a seguito del cosiddetto "collegato lavoro" approvato dalle camere, a potere adire la giustizia ordinaria da parte del lavoratore sono i tasselli materiali di questo processo di spoliazione della dignità di chi lavora. Da ultimo si vuole sostituire allo Statuto dei diritti dei lavoratori uno statuto dei lavori; la trasformazione linguistica è di per sé auto esplicativa e a essa corrisponde il contenuto. Il passaggio dai portatori di diritti, i lavoratori che possono esigerli, ai luoghi, i lavori, delinea un processo di astrazione/alienazione dove viene meno l'affettività dei diritti stessi.
Come è possibile che di fronte alla distruzione sistematica di un secolo di conquiste di civiltà sui temi del lavoro non vi sia una risposta all'altezza della sfida?
Bisogna ridare centralità politica al lavoro. Riportare il lavoro, il mondo del lavoro, al centro dell'agenda politica: nell'azione di governo, nei programmi dei partiti, nella battaglia delle idee. Questa è oggi la via maestra per la rigenerazione della politica stessa e per un progetto di liberazione della vita pubblica dalle derive, dalla decadenza, dalla volgarizzazione e dall'autoreferenzialità che attualmente gravemente la segnano.
La dignità della persona che lavora diventi la stella polare di orientamento per ogni decisione individuale e collettiva.Per queste ragioni abbiamo deciso di costituire un'associazione che si propone di suscitare nella società, nella politica, nella cultura, una riflessione e un'azione adeguata con l'intento di sostenere tutte le forze che sappiano muoversi con coerenza su questo terreno.
L'adesione di Ferrero e Fantozzi
«La nascita dell'associazione "Lavoro e Libertà" è un fatto di grande importanza. L'indignazione dei promotori è la nostra stessa indignazione». Così Paolo Ferrero e Roberta Fantozzi (segretario e responsabile lavoro Prc-Se) in un comunicato nel quale annunciano la loro adesione.
«L'espropriazione violenta della democrazia, la cancellazione dei diritti e della dignità del lavoro, la negazione del valore progressivo del conflitto sociale richiedono, come abbiamo auspicato in questi giorni, la massima capacità di contrasto, la più ampia unità delle forze di sinistra e l'attivazione di percorsi di mobilitazione determinati e durevoli a partire dalla convocazione dello sciopero generale. A questi obbiettivi l'associazione "Lavoro e libertà" può dare un contributo di grande rilevanza».Per aderire all'associazione "Lavoro e libertà" si può inviare una mail all'indirizzo fgaribaldo@gmail.com oppure collegarsi al sito http://web.me.com/garibaldof/Sito
Fonte: www.controlacrisi.org | vai alla pagina » Segnala errori / abusi