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Dichiarazione di Davide GARIGLIO

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Piemonte (Gruppo: PD) 


 

Chi sono e perchè mi candido

  • (10 gennaio 2011) - fonte: http://www.garigliosindaco.net - inserita il 11 gennaio 2011 da 12104

    “La responsabilità rende complicato il male e semplice il bene” ha detto Albert Einstein. Nell’impegno politico, come nella mia vita, sono queste le parole a cui cerco di essere fedele giorno dopo giorno. Sono nato a Torino il 3 aprile 1967 nella casa dei miei genitori, nel quartiere Parella, dove ha sempre vissuto la mia famiglia. La famiglia di mio padre, i Gariglio, erano contadini che coltivavano i loro terreni nella periferia occidentale della città. La famiglia di mia madre era invece formata da immigrati giunti a Torino agli inizi del Novecento, per un ramo dal Lago d'Orta e per l'altro dalla provincia di Parma. Il nonno di mia madre, Antonio Alessi, era un provetto operaio FIAT, attivista sindacale socialista, che negli anni della dittatura aveva preferito rifugiarsi in Argentina che aderire al Partito nazionale fascista.

    Mio padre era un artigiano che ogni giorno partiva prima dell'alba col suo piccolo camion con il quale distribuiva prodotti alimentari in tutta la Val d'Aosta. Mia madre aveva un piccolo negozio di calzature, in cui sono stato allevato. Il sogno dei miei genitori era quello di una generazione di italiani: una vita di sacrifici finalizzati a far studiare i propri figli, in modo da consentire loro di avere una vita migliore. Grazie alla illimitata fiducia che mi hanno dato, ho potuto frequentare il liceo classico Cavour, ho conseguito la laurea in giurisprudenza e ho infine superato l’esame di stato per esercitare la professione di avvocato. Mi sono laureato con una tesi di diritto costituzionale con il prof. Franco Pizzetti, che in quegli anni ricopriva l'incarico di consigliere costituzionale del Presidente del Consiglio dei Ministri, Romano Prodi.

    Sono un cattolico democratico. La mia fede è una questione privata. Credo però, come dice Obama, che i valori del Vangelo possano aiutare a sollecitare il cambiamento sociale e il senso di giustizia della comunità.

    La passione politica arriva negli anni dell’Università. Mi avvicino alla Democrazia Cristiana torinese, in particolare all'area che fa capo a Guido Bodrato, e divento il responsabile regionale dell'Università del movimento giovanile.

    Dal 1990 al 1997 sono amministratore del mio quartiere, la circoscrizione 4, dove da capogruppo consiliare dò vita a quella che allora è considerata una “maggioranza anomala”, l’alleanza tra DC/Partito Popolare e PCI/PDS. Aderisco nel 1993 al Partito Popolare e successivamente alla Margherita, partito di cui divento componente della Direzione Nazionale. Tra il 1997 e il 2000 mi trasferisco a Roma, dove seguo il mio maestro, il Prof. Franco Pizzetti, lavorando, prima presso la Camera dei Deputati e poi presso il Dipartimento della Funzione pubblica della Presidenza del Consiglio, ai progetti Bassanini di riforma della pubblica amministrazione e di revisione della Costituzione in senso federalista.

    Nel 2000 torno a Torino e apro uno studio legale con alcuni giovani amici. Qui inizia un periodo della mia vita che mi ha dato grandi soddisfazioni. Sono nominato consigliere d’amministrazione della SATTI Spa, la società di trasporto pubblico extraurbano controllata dal Comune di Torino, e mi batto affinché venga affidato a questa piccola società il compito di costruire la metropolitana, un'opera che i torinesi attendono da cinquant'anni. Nel 1998 riusciamo in questo intento, otteniamo l'affidamento del compito di progettare e realizzare la prima linea della Metro, compito che portiamo a compimento per la prima tratta nel 2006, nei tempi e con i costi concordati.

    Nel frattempo divento Presidente di SATTI e, insieme al Presidente di ATM, propongo al Sindaco di fondere le due aziende di trasporti della città, per dare vita ad un'unica grande società di trasporto pubblico, la terza azienda a livello nazionale dopo quelle di Roma e Milano. Nel gennaio 2003 nasce così la nuova società, il Gruppo Torinese Trasporti Spa, di cui divento amministratore delegato.
    Sono stati 5 anni indimenticabili: abbiamo unificato due aziende da sempre in concorrenza tra loro, abbiamo realizzato la linea 1 della metropolitana e la linea 4 tramviaria, abbiamo allargato la presenza dell'azienda a metà Piemonte. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il contributo di una squadra affiatata e professionale fatta da cinquemila persone, i dipendenti di GTT, dai dirigenti agli autisti, con i quali si è instaurato un grande rapporto umano che ha consentito di raggiungere gli ambiziosi traguardi che ci eravamo dati.

    Nel 2005 cambia la mia vita. Spinto da un gruppo di amici, e un po’ riluttante, mi candido alle elezioni regionali. Porto fortuna, Mercedes Bresso vince, e risulto essere il primo eletto della Margherita.

    Nella prima seduta del Consiglio regionale, vengo eletto Presidente dell'Assemblea. Ho cercato di svolgere questo ruolo mantenendo un profilo super partes e garantendo l’indipendenza dell'Assemblea rappresentativa rispetto all’Esecutivo, valore cui credo profondamente. Sono convinto che la qualità della democrazia dipende anche dalla capacità di saper prendere decisioni in tempi certi e di aprire le istituzioni alla partecipazione dei cittadini. Su questi aspetti ho lavorato: abbiamo adottato, dopo quindici anni di tentativi andati a vuoto, un nuovo regolamento interno del Consiglio regionale, che consente oggi di lavorare con maggiore efficacia, sapendo che le decisioni verranno assunte entro tempi prefissati.

    Abbiamo introdotto meccanismi di misurazione dei risultati delle politiche pubbliche, per poter conoscere gli effetti delle scelte assunte dalla Regione; infine abbiamo rafforzato le forme di partecipazione dei cittadini nelle attività del Consiglio regionale, ottenendo su questo anche il riconoscimento prestigioso dell’Unione Europea. Anche in questo caso devo ringraziare il personale del Consiglio, grandi professionisti che ci hanno consentito di raggiungere questi obiettivi. Nel 2007 sono tra i fondatori del PD. Finalmente si realizza il sogno di unire i riformatori progressisti sotto un’unica casa, dando vita ad una nuova identità democratica, che per me significa innanzitutto stare dalla parte dei più deboli e lottare contro i privilegi e le rendite di posizione vecchie e nuove. C’è ancora molto da fare, ma la strada è quella giusta. Nel 2010 vengo rieletto in Consiglio regionale, riportando il maggior numero di preferenze in tutto il centrosinistra piemontese.

    La politica é molto importante per me, ma la mia più grande passione è la donna che amo e che ho sposato nel 2005, Federica, "la miglior cosa che mi sia successa ... sostanza dei giorni miei" come dice Lorenzo Jovanotti. Ah, non me ne vogliano i bianconeri, sono uno sfegatato, anche se un po' abbattuto, tifoso del Toro. Il mio sogno: battere i cugini juventini nella finale di Champions League.

    Fonte: http://www.garigliosindaco.net | vai alla pagina

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