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Legge speciale per Venezia, riportare il dibattito sul territorio.
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(11 gennaio 2011) - fonte: Delia Murer - inserita il 12 gennaio 2011 da 31
Chiudere l’esperienza della Provincia e creare – sullo stesso territorio – la Città metropolitana di Venezia, dotandola di uno status speciale che le riconosca autonomia fiscale (con l’opportunità di imporre ticket turistici, ad esempio)e affidando al sindaco metropolitano poteri straordinari in materia di salvaguardia, pubblica sicurezza, rilancio eco-sostenibile dell’economia, gestione del traffico acqueo, presidenza del Comitatone, oggi parcellizzati tra Magistrato alle acque, prefetto, autorità portuale. E per snellire le procedure, «pensionamento» della Commissione di salvaguardia. Il tutto accettando la sfida che ad eleggere il «sindaco metropolitano di Venezia» siano i cittadini della provincia e non i residenti in città. Nel dibattito sulla riforma della Legge speciale, il Pd presenta la proposta di legge depositata in Parlamento dai deputati Martella, Baretta, Murer e Viola.«La offriamo al dibattito pubblico, delle categorie e dei partiti», ha sottolineato il primo firmatario, Andrea Martella, nel corso di una conferenza stampa di presentazione del testo. «Sappiamo che creerà anche discussioni accese, ma il nostro obiettivo è giungere dal confronto – integrando la proposta con le proposte di altri – ad un testo condiviso il più possibile, che sia davvero una riforma della Legge speciale voluta da Venezia e il suo territorio. Un nuovo strumento di governance federalista, con veri poteri che oggi ha solo Roma Capitale e che vanno riconosciuti ad una realtà internazionale come Venezia».«Vogliamo riportare sul territorio di Venezia – ha aggiunto la deputata veneziana Delia Murer - il dibattito sulla legge speciale, dopo la provocazione di Brunetta che – di fatto – toglie risorse a Venezia».
Le principale novità della proposta sono: «La Provincia di Venezia cessa di esistere» e viene «istituita la Città metropolitana di Venezia», con un sindaco e un Consiglio metropolitani e una Conferenza dei sindaci, con possibilità di proporre modifiche alle delibere metropolitane. Se ai Comuni rimangono le funzioni in materia di servizi alla persona, pari opportunità, attività sociali, cultura e urbanistica – che Venezia delegherà invece alle Municipalità – la Città metropolitana avrà competenze esclusive su sviluppo urbano e pianificazione, gestione delle grandi infrastrutture, trasporti, circolazione acquea, gestione acqua-rifiuti, sviluppo economico e turismo, grandi strutture di vendita, protezione civile.
Una governance rivoluzionata, dunque, che va oltre il tema della salvaguardia.
Quanto allo specifico, invece, la proposta di legge prevede che ad approvare il piano generale degli interventi (di difesa e rilancio ambientale, economico, sociale, anche con possibilità di incentivi fiscali e finanziari ad aziende della new e green economy, nuove piccole e medie imprese e neo residenti) sia un nuovo Comitato istituzionale per la Salvaguardia, presieduto dal sindaco metropolitano, presenti presidente della giunta regionale, sindaci della Città metropolitana, rappresentanti dei ministeri dell’Ambiente, Infrastrutture, Beni culturali, Istruzione, Economia e finanze, in un rapporto rovesciato rispetto al centralismo attuale.Per la riqualificazione di Porto Marghera è prevista l’istituzione di una Agenzia metropolitana, al 51% del Comune,per sviluppare un piano complessivo di sviluppo dell’area. La proposta prevede che anche l’Arsenale divenga un patrimonio della Città metropolitana, con il passaggio gratuito di altri beni demaniali.
Fonte: Delia Murer | vai alla pagina » Segnala errori / abusi