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Dichiarazione di Luigi ZANDA

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

«Il Cavaliere ricattabile mette a rischio l'Italia» - INTERVISTA

  • (17 gennaio 2011) - fonte: la Repubblica - inserita il 17 gennaio 2011 da 31

    Utilizzati uomini dei servizi segreti per interessi privati.

    «E' ricattabile. E questa brutta storia di Ruby lo conferma. Silvio Berlusconi mette in gioco la nostra sicurezza nazionale».

    Senatore Luigi Zanda, lei è vicepresidente del gruppo del Pd: è una denuncia politica o disponete di prove precise?

    «Non so se il premier sia effettivamente nelle mani di qualcuno, se agisca sotto pressione, ma di certo è potenzialmente ricattabile: i suoi comportamenti rappresentano un pericolo per la sicurezza dello Stato italiano. Le sue case, diventate residenze della presidenza del Consiglio, sono un porto di mare».

    Dossier e segreti in balia di minorenni?

    «Fotografano, registrano, entrano ed escono senza controllo alcuno da Palazzo Grazioli, da Villa Certosa, per non dire di Arcore. Esiste un registro degli ospiti del presidente del Consiglio? Sono previste procedure di identificazione per chi frequenta palazzi dichiarati sedi "secondarie" dì governo?».

    Non si direbbe.

    «Appunto. Invece, racconta anche un frequentatore di casa Berlusconi come Carlo Rossella, dopo la cena, i regali, canzoni e quant'altro, ecco che ad un certo punto della serata appare un maggiordomo con gli atti di governo da firmare. E il presidente del Consiglio, sotto gli occhi di tutti, si dedica a faccende riservatissime».

    Il punto qual è?

    «Custodisce informazioni riservate sulle alleanze internazionali, sui rapporti militari, sulle strategie economiche. E' il capo dei servizi segreti, un ruolo che ha solo delegato a Gianni Letta. Tutto a repentaglio, per i suoi irresponsabili comportamenti. Figuriamoci se dovesse davvero diventare il capo dello Stato, la sua suprema ambizione».

    Restiamo al caso Ruby.

    «Si parte dall'utilizzo della scorta, uomini dei servizi segreti indotti a coprire con le telefonate in Questura il Cavaliere. Che chiama poi di persona, nel cuore della notte, si inventa la penosa scusa della nipote di Mubarak pur di far rilasciare la ragazza. Paura, panico che salti fuori la storia della minorenne oppure in qualche modo costretto a intervenire?».

    La sua risposta, senatore?

    «Il dubbio resta. E se penso al resto della storia — quando arriva Ruby sarebbe stato presente addirittura Putin — la cosa appare sempre più strana. Possibile che non solo Berlusconi ma anche un capo di Stato straniero abbia corso tanto a cuor leggero il rischio scandalo?»

    Fonte: la Repubblica | vai alla pagina

    Argomenti: putin, Gianni Letta, berlusconi presidente della repubblica, sicurezza della Repubblica, Berlusconi imputato, ricatto | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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