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(19 gennaio 2011) - fonte: Terra - Rossella Anitori - inserita il 19 gennaio 2011 da 31
Deputato ed ex Sottosegretario al Ministero dell'Economia: «L'obiettivo è ripristinare la decisione dell'87 sul nucleare convincendo gli italiani a tornare a votare»La Corte costituzionale ha approvato il quesito referendario contro il nucleare proposto dall'Idv.
Quali sono gli ostacoli che si frappongono tra il si della Consulta e il raggiungimento del quorum?
È necessario fare una campagna di informazione sul valore di questa scelta. Ventitre anni fa gli italiani hanno detto "no" all'atomo, ma con un colpo di mano il governo ha rimesso in campo l'ipotesi del nucleare. È così che in maniera anti-democratica è stato rovesciato l'esito di un referendum popolare. Tornando alle urne si può ripristinare una condizione di parità reale, i cittadini avranno nuovamente la possibilità di scegliere. La difficoltà è rappresentata però dal raggiungimento del quorum, c'è grande disaffezione, negli ultimi anni le chiamate alle urne sono state fallimentari.
Come bisogna prepararsi al giorno della consultazione popolare?
L'obiettivo è quello di ripristinare la decisione dell'87 convincendo gli italiani a tornare a votare. Dal punto di vista della scelta politica di fondo, è importante che ci sia un atteggiamento unitario, la scelta non è tra un pezzo e l'altro ma riguarda il futuro dell'Italia e in particolare dei giovani. Il nucleare ha conseguenze sulla vita delle generazioni future, scegliere l'atomo significherebbe lasciare ai posteri un mondo di scorie radiottive e aree inquinate: un'ipotesi assolutamente inaccettabile. Per raggiungere il quorum e portare tanta gente a votare c'è bisogno di costruire un'unità. Anche per quanto riguarda il referendum sull'acqua, passare da un milione e 400mila firme a oltre 24 milioni di votanti è una cosa molto impegnativa, è un salto di qualità. Dobbiamo quindi lavorare insieme, invogliando in questa causa tutte le energie possibili.
Nell'87 gli italiani dissero no al nucleare, oggi valgono le stesse ragioni di ieri per opporsi a questa scelta o se ne sono aggiunte delle altre?
Questi venti anni non sono passati invano. Oggi abbiamo la certezza che l'uranio è destinato a finire, sappiamo che una tecnologia che ha cercato di fare dimenticare Chernobyl, non c'è riuscita. La presenza di una centrale nucleare incide sull'aumento di leucemie soprattutto tra i bambini che abitano nelle vicinanze e tra i lavoratori. Un impianto che funziona è quindi un impianto che crea dei danni prima di produrre energia, incide negativamente sulla salute di chi abita nei pressi di un impianto e anche su quella di chi è lontano in caso di incidente. Oggi si dice in maniera assiomatica che il nucleare è sicuro ma non è vero: gli incidenti non hanno mai smesso di accadere, le notizie al riguardo però non vengono diffuse. La lobby nucleare è potentissima e ha una forte propaggine nel mondo dell'informazione, è così che riesce a fare in modo che queste notizie non escano. Che in Niger, per esempio, a metà di dicembre, si siano prodotti importanti ricadute sull'ambiente in seguito alla fuoriuscita di alcuni liquidi dalle vasche di contenimento, in Europa e in Italia non è giunta notizia.
In campo c'è anche una legge di iniziativa popolare, di che cosa si tratta?
È una legge che vuole dimostrare che non solo è sbagliato il nucleare ma che ci sono anche un pacchetto di proposte e iniziative per consentire al nostro Paese di rispondere alla domanda di energia senza ricorrere a questa follia.
Fonte: Terra - Rossella Anitori | vai alla pagina » Segnala errori / abusi