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Dichiarazione di Maria Antonietta FARINA COSCIONI
Il cinismo di definirsi «pro-vita»: chi dissente è per la morte?
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(08 febbraio 2011) - fonte: l'Unità - Maria Antonietta Coscioni - inserita il 09 febbraio 2011 da 31
C’è da compiere, preliminarmente un’azione di verità: da mesi assistiamo a una cinica operazione truffaldina e indebita, volta ad auto-conferirsi un "diploma" pro-vita; e di conseguenza "pro-morte" sarebbero i radicali, l’Associazione Luca Coscioni e quanti ritengono che su questioni come la dignità della vita e quando questa non merita più d’essere vissuta, la decisione spetta al singolo individuo; che la sua scelta debba essere rispettata, questa sua facoltà di poter decidere vada garantita e tutelata.Coerente con quanto ha sempre fatto e sostenuto, autentico partito della sofferenza e del dolore anche quando non c’è ragione e speranza, la maggioranza di centro-destra conferma le sue intenzioni. Il relatore del provvedimento sul testamento biologico a Montecitorio Di Virgilio, sostiene che il testo uscito dalla Commissione Affari sociali "segna un passo avanti... Abbiamo stabilito che alimentazione e idratazione artificiali, pur non costituendo terapie mediche, possono essere sospese quando non efficaci o gravose per il paziente, confermando quanto sostenuto dal Magistero della Chiesa".
Balle. Di tutto il paziente e importante lavoro che abbiamo cercato di fare in Commissione, le consulenze e i pareri degli esperti raccolte, non è stato tenuto alcun conto. La presunta apertura è una farsa. Vogliono approvare una legge che viola in modo clamoroso la Costituzione, il buon senso, l’opinione della stragrande maggioranza dei cittadini e dei medici. L’OMS stabilisce che alimentazione ed idratazione artificiali sono un trattamento medico a tutti gli effetti; con il ddl Calabrò che vogliono far diventare legge, tutto ciò viene stravolto, negato.
La verità è che il centro-destra usa i temi etici (che sono temi sociali: riguardano migliaia di persone e le loro famiglie) per accreditarsi come difensore e sostenitore di quelli che contrabbanda come "valori cattolici", e che propriamente sono gli interessi delle gerarchie vaticane, e neppure di tutte se si osserva con attenzione quello che si agita in quel mondo caratterizzato da sussurri e modi felpati.
L’inquilino di palazzo Chigi ha perfino proclamato "giornata per la vita" proprio il giorno della morte di Eluana Englaro. Una vergogna! Veri e propri necrofili, sono arrivati a sostenere che Eluana poteva, nel suo stato, procreare; quando è morta ci hanno accusato di averla assassinata...
Sono gli stessi che nulla hanno fatto per i malati di SLA e di altre gravi patologie; che negano i fondi necessari per la loro assistenza, accampando problemi di cassa, ma questi problemi magicamente svaniscono quando si tratta di assicurare finanziamenti e sostegni economici a strutture che poi hanno buon gioco ad allinearsi alla "politica" e alle posizioni del Governo.
Quanto alla "giornata della vita": da una parte ci saranno le strumentalizzazioni del Governo; dall’altra noi, che il 9 febbraio ci ritroveremo dalle 13 alla Camera dei Deputati insieme a Chiara Moroni, Livia Turco, Giuseppe Saro, il professor Antonio Cavicchia Scalamonti, per la presentazione de "Gli ultimi giorni di Eluana", il libro di Amato De Monte e Cinzia Gori.
Scelta non casuale, per il tema che affronteremo, per le persone che si confronteranno: abbiamo, sia pure da varie angolazioni, vissuto e partecipato al dramma di Eluana, conosciamo la vicenda e quello che ha comportato e significato. Abbiamo condiviso la difficile scelta della famiglia di Eluana, e la decisione di rivendicare e lottare per un diritto che viene sì riconosciuto, ma a patto che lo si faccia di nascosto, confidando nella mano pietosa di un medico o di un infermiere. Mentre, loro e noi - ed è questo evidentemente che risulta insopportabile - abbiamo voluto portare alla luce del sole una questione che si vorrebbe consumare nella clandestinità, nel "si faccia ma senza dirlo". Chiedendo che questo diritto sia riconosciuto, garantito, tutelato.
Fonte: l'Unità - Maria Antonietta Coscioni | vai alla pagina » Segnala errori / abusi