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Dichiarazione di Sergio Nucci

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Lista di elezione: G.mancini Sindaco)  - Consigliere  Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Gruppo: UDC)  - Consigliere  Consiglio Comunale Cosenza (CS) (Gruppo: Misto) 


 

Il confronto che non c'è

  • (02 marzo 2011) - fonte: Sito Web - inserita il 03 marzo 2011 da 1634

    Leggo dalla stampa che il sindaco Perugini e l’assessore Lucente hanno presentato alle organizzazioni sindacali il bilancio di previsione. Concertazione e condivisione o pura e semplice propaganda elettorale? Propendo per la seconda ipotesi, e a suffragare il convincimento porto all’attenzione dei lettori un episodio a dir poco illuminante.

    Parto da una notizia delle ultime ore, ovvero dalla decisione di questa amministrazione di conferire allo storico (nonché ex deputato del PCI) Rosario Villari, la cittadinanza onoraria di Cosenza. Nulla da dire sullo storico.

    La formazione di molti di noi negli anni del liceo risente della sua visione dei fatti. Cattedratico insigne ha offerto al dibattito culturale italiano, anche in chiave meridionalistica, una lucida interpretazione dei fatti. Davvero un illustre figlio di Calabria (è nativo di Bagnara C.). Ma il metodo seguito per il conferimento, quello, è assolutamente contestabile.

    Il fatto: senza la benché minima consultazione del consiglio comunale, che per chi non lo sapesse è l’unico organismo titolato al conferimento, si è annunciato ai quattro venti che il giorno 15 marzo il Consiglio avrebbe insignito lo storico dell’ambito riconoscimento. Ma come è possibile? I fatti ed i tempi parlano chiaro. Il Presidente del Consiglio con una conferenza dei capigruppo convocata ad horas, la mattina per il pomeriggio alle diciassette (si è poi tenuta alle 17,30) dello scorso lunedì 28 febbraio, ha sottoposto ai capigruppo presenti, Filice, Bartolomeo e il sottoscritto, l’intenzione di attribuire la cittadinanza al Villari.
    Già in quella sede, con la chiarezza che mi contraddistingue, ho chiesto lumi sulle motivazioni, ovvero cosa spingesse l’amministrazione a cotanto interesse, ma nessun chiarimento a riguardo è arrivato, tanto da farmi esprimere forti perplessità su modi e tempi.

    Assieme al collega Bartolomeo ribadivo che in presenza di forti ed inoppugnabili motivazioni avrei accolto di buon grado la proposta, soprattutto perché convinto della statura dell’insignito.

    I chiarimenti purtroppo non sono arrivati. Ho invece preso atto e non senza grande disappunto, che l’amministrazione aveva già diffuso con un’ora di anticipo - alle 16,24 per l’esattezza - un comunicato con il quale annunciava il conferimento della cittadinanza onoraria per il 15 marzo allo storico Rosario Villari. Ma come era possibile tutto ciò?

    La seduta dei capigruppo era stata interlocutoria, non si era raggiunto un accordo, come i colleghi Bartolomeo e Filice e lo stesso presidente del Consiglio possono testimoniare, e ciononostante con un’ora d’anticipo il Comune diramava, tramite il suo ufficio stampa, la notizia del riconoscimento. Un vero mistero. Doti di veggenza dell’amministrazione o presuntuosa sicurezza di poter convincere le intelligenze presenti in consiglio senza la benché minima discussione?

    Forse entrambe le cose, resta però la considerazione che alla luce dei chiarimenti che non sono arrivati, la decisione di conferire una cittadinanza onoraria non sembra del tutto scontata. Addirittura il fatto di averla preannunciata senza aver avuto l’amabilità di ascoltare preventivamente il consiglio per bocca dei capigruppo potrebbe irritare quanti non accettano che sulla propria testa passino decisioni prese in via unilaterale e senza alcuna condivisione.

    Spiace sinceramente dover constatare che decisioni che si traducono in gesti altissima valenza simbolica - perché attribuiscono ad un uomo di valore il massimo segno di appartenenza alla nostra comunità - siano assunte con questo stile irrispettoso nei confronti dei rappresentanti della città e in definitiva di noi tutti.

    E se questi modi di falsa concertazione non dovessero trovare consensi in aula quel giorno potrebbero riaffiorare malumori e contrasti tali da spingere l’insignito a girare i tacchi e ritornarsene a casa privo del prezioso riconoscimento della comunità cosentina.
    Vogliamo arrivare a questo?

    Fonte: Sito Web | vai alla pagina

    Argomenti: Cosenza, consiglio comunale, Politica cittadina | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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