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Dichiarazione di Lanfranco TURCI
Caro Vendola, pensiamo ad una grande forza socialista
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(04 marzo 2011) - fonte: Europa - inserita il 04 marzo 2011 da 31
Caro Vendola, abbiamo apprezzato il tuo messaggio al convegno svolto il 19 febbraio a Livorno sul tema “Dalla scissione comunista all’unione per il socialismo nel XXI secolo”; l’esito del confronto lì sviluppato ed i riscontri positivi che riceviamo sulla nostra iniziativa ci inducono a chiedere a te ed ai compagni di Sel una riflessione conclusiva su una opzione strategica che noi riteniamo utile anche in vista dell’auspicato riassetto della sinistra italiana.Da troppo tempo il rinnovamento e la ricostruzione della sinistra italiana sono all’ordine del giorno per poter essere differiti. Si tratta, a nostro avviso, di prendere atto, come ha detto Fausto Bertinotti al convegno di Livorno, del fallimento di due progetti: quello della costruzione di una seconda sinistra alternativa e quello del Pd.
Un terzo progetto invece non è mai decollato ed è quello di un grande partito popolare socialista con forza e ruolo paragonabili a quelli degli omologhi partiti socialisti e socialdemocratici europei.
Un progetto insomma con una chiara identità politica di sinistra fortemente ancorato all’Europa e che faccia riferimento al socialismo europeo inteso come insieme di valori in continuo rinnovamento e arricchimento, grazie alla fertile contaminazione con altre esperienze politiche e culturali.
L ‘Europa è l’orizzonte politico e strategico nel quale può vivere ed affermarsi il socialismo nel terzo millennio. La crisi economica impone a tutta la sinistra un complessivo ripensamento anche sul fronte della teoria e della politica economica.
La ripresa di un intervento pubblico nella sfera economica e la riconquista di un efficace peso politico e sociale del mondo del lavoro nelle sue nuove e varie articolazioni non possono oggi che passare attraverso una dimensione sovranazionale.
L’Europa diviene quindi un’opzione strategica a partire dalla quale le forze socialiste e di sinistra possono candidarsi per un effettivo governo dello sviluppo non subordinato alle logiche del capitalismo finanziario internazionale e alle politiche liberiste da esso ispirate.
Insomma quali che siano i limiti dell’Unione europea, noi siamo convinti che il futuro si giochi su scenari internazionali e regional-continentali, cioè alla stessa scala dei problemi da affrontare e del livello di organizzazione delle imprese multinazionali o dei conglomerati finanziari.
In questo orizzonte europeo s’impone a nostro avviso un’interlocuzione privilegiata e prioritaria con il socialismo organizzato nel Pse che rappresenta, malgrado le recenti e ripetute sconfitte elettorali, il gruppo più consistente e in alcuni paesi il solo delle forze democratiche e progressiste.
Un rapporto stretto ancorché non esclusivo con il socialismo europeo non può ridursi ad una mera questione di affiliazione tout court al Partito socialista europeo poiché, ciò di cui si avverte la necessità, è soprattutto volontà di misurarsi a livello europeo con le forze socialiste sul piano programmatico e politico ed anche, se la parola non fosse stata abusata nel passato, ideologico.
Dopo mesi di dibattito nei grandi partiti socialisti e socialdemocratici europei, si è fatta ormai strada, dopo il Congresso di Praga del Pse, una posizione che invoca una svolta a sinistra in netta rottura col recente passato. Di questa svolta sostanzialmente maggioritaria sono testimonianza il documento congiunto del Partito socialista francese e della Spd tedesca da un lato e l’esito del congresso del Labour party inglese con l’elezione di Ed Miliband dall’altro.
Questa revisione critica del proprio passato, presente anche nei paesi nordici dall’Islanda alla Norvegia, dalla Svezia alla Finlandia, rappresenta un indubbio rinnovamento del tradizionale pensiero socialdemocratico e va senz’altro apprezzata ed incoraggiata.
Servono nuove forme organizzative: a livello europeo le confederazioni di partiti nazionali, anzi dei loro gruppi dirigenti, non hanno futuro e non sono in grado di incidere.
Una nuova idea d’Europa che inserisca coesione sociale, solidarietà, equità e giustizia tra i valori fondanti dell’Unione europea ha bisogno di una sinistra più unita anche se plurale, e che sia in grado di sviluppare e proporre una sua visione di società, in altre parole ritrovare l’ispirazione socialista e libertaria lasciando alle sue spalle le drammatiche e troppo spesso tragiche divisioni del ventesimo secolo.
Il partito che rappresenti, caro Vendola, già contiene nel suo nome, due dei valori fondanti della nuova sinistra: la sensibilità ambientalista e la vocazione per la libertà. Queste scelte vanno completate e arricchite con i filoni socialista e comunista, questi ultimi non intesi come concrete formazioni storiche, poiché non hanno raggiunto integralmente i propri obiettivi (le socialdemocrazie) o li hanno traditi (il comunismo sovietico), ma come aspirazioni comunitarie ad una società più giusta, libera ed eguale da costruire nella democrazia e con un alto tasso di partecipazione popolare alla amministrazione pubblica e dei lavoratori alla gestione e/o controllo delle imprese.
Crediamo dunque che il percorso svolto da te e dai fondatori di Sinistra ecologia liberta e l’evoluzione in atto nei partiti socialisti europei determini oggi le condizioni politiche per un avvicinamento di Sel al Pse ed alle formazioni ad esso aderenti e che ciò potrà innescare un circuito virtuoso sia nella sinistra europea che italiana, accelerando tendenze o processi in atto sia nel Partito democratico che nel Partito socialista italiano.
In una fase così drammatica per il nostro paese, l’atto politico che vi proponiamo di compiere non sarebbe certo solo un fatto formale, bensì una scelta lungimirante di grande responsabilità nazionale, potenzialmente produttiva di conseguenze politiche rilevanti nell’intero centrosinistra.
A tutti si chiede una sfida alle idee tradizionali e alle identità autoreferenziali e un superamento nei fatti di un malinteso patriottismo di partito, spesso nutrito dai rancori del passato piuttosto che animato da un nuovo slancio proiettato nel futuro.
Fonte: Europa | vai alla pagina » Segnala errori / abusi