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Tagli del Tesoro. «Basta, così la cultura muore» - INTERVISTA
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(16 marzo 2011) - fonte: la Repubblica - Carmelo Lopapa - inserita il 16 marzo 2011 da 862
Alemanno e Chiamparino, sindaci pdl di Roma e pd di Torino, scrivono insieme a Berlusconi: tagli alla cultura ormai insostenibili.Ministero abbandonato al suo destino, fondazioni liriche a un passo dalla chiusura. Giulio Tremonti alza il telefono e chiama il primo cittadino romano. Appuntamento oggi pomeriggio. Con lui, presidente del Consiglio nazionale Anci, e con Chiamparino, presidente dell`Anci.
Sindaco Alemanno, l`iniziativa bipartisan è il segno di quanto il mondo della cultura sia al tracollo?
«La situazione determinata dalla crisi economica è complicata nel suo complesso. Le fondazioni liriche, i teatri, il mondo dello spettacolo rischiano di pagare il prezzo più alto».
Quali saranno le conseguenze?
«A Roma, può scendere a breve il sipario sull`accademia di Santa Cecilia e sul Teatro dell`Opera. Credo che anche la Scala di Milano sia sull`orlo del baratro. A giugno le fondazioni lirico-sinfoniche chiuderanno. Abbiamo tre mesi scarsi per salvarle».
Come si è arrivati a questo punto?
«Semplice: a fronte di tagli medi del 30 per cento su tutti gli altri ministeri, in alcuni settori dei beni culturali si è arrivati fino al 70 e nel fondo unico per lo spettacolo al 40».
D`altronde, con la cultura non si mangia, è la filosofia del ministro dell`Economia.
«Tremonti nega di aver mai pronunciato quella frase. Me lo ha ripetuto anche poche ore fa. Gli credo».
D`accordo, ma alla prova dei fatti?
«Col Milleproroghe erano stati stanziati, anche grazie alla mia mediazione, 21 milioni per le fondazioni liriche. Purtroppo, al contempo è stato disposto il congelamento di 27 milioni del Fus, rendendo quasi vano il mio sforzo. A Tremonti chiederemo lo sblocco per evitare ricadute occupazionali pesantissime.
Poi sarò necessario un intervento molto più strutturale nella manovra di giugno».L`assenza del ministro dei Beni culturali è stata determinante, non crede?
«Io ho visto un Sandro Bondi quanto mai determinato nella prima parte del mandato. Negli ultimi mesi, poi, mi ha confessato di aver gettato la spugna e di volersene andare. L`assenza di un ministro può rivelarsi drammatica in presenza di pressioni concatenate tra vari dicasteri».
Già oggi forse Galan al suo posto. Basterà?
«L`importante è interrompere subito questa situazione di attesa».
Cultura e ricerca al palo, poliziotti in piazza, il sottosegretario Giovanardi dimissionario. Governo impotente di fronte al collasso?
«La crisi economica è internazionale. Ho sentito un ministro Tremonti preoccupato. Ha le sue ragioni, il governo ha assunto impegni stringenti con l`Ue. Forse è mancata una visione strategica complessiva. Domani festeggeremo il 150esimo. La cultura è la nostra specificità. Non perdiamolo mai di vista come priorità assoluta».
Fonte: la Repubblica - Carmelo Lopapa | vai alla pagina » Segnala errori / abusi