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» No alle trivellazioni dei nostri mari
Nichi VENDOLA in data 09 aprile 2011
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» Penelope si è rotta di aspettare
Anna Paola CONCIA in data 08 aprile 2011
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» Né vittimismi né allarmismi per affrontare l'emergenza
Emma BONINO in data 06 aprile 2011
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» «L'indignazione della gente può far cadere il governo» - INTERVISTA
Antonio DI PIETRO in data 05 aprile 2011
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» «Governo pericoloso. É nostro dovere scendere in piazza» - INTERVISTA
Rosy BINDI in data 05 aprile 2011
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» «La Camera costretta a lavorare solo sui problemi del premier» - INTERVISTA
Dario FRANCESCHINI in data 04 aprile 2011
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» Impedito ad Deputati Pd di visitare il CPT di Lampedusa
Dario FRANCESCHINI in data 04 aprile 2011
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» «Contro le leggi ad personam serve un grande patto tra le opposizioni» - INTERVISTA
Dario FRANCESCHINI in data 04 aprile 2011
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» «Alfano è arrogante e servile. Saremo contro la sua riforma in piazza e in Parlamento» - INTERVISTA
Pier Luigi BERSANI in data 04 aprile 2011
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» Parlamento: macché uscire dall'aula; stiamoci anche di notte
David-maria SASSOLI in data 01 aprile 2011
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» «Ora la svolta, si può votare a giugno» - INTERVISTA
Pier Ferdinando CASINI in data 01 aprile 2011
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» «Dimettiamoci tutti in blocco» - INTERVISTA
Ignazio Roberto Maria MARINO in data 31 marzo 2011
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» Processo greve alla Costituzione
Giuseppe GIULIETTI in data 31 marzo 2011
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» La sconcertante gestione dell'emergenza profughi
Leonardo RAITO in data 31 marzo 2011
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» «Prima tutti zitti, ora tutti in guerra» - INTERVISTA
Sergio Gaetano COFFERATI in data 30 marzo 2011
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» «Io mi schiero dalla parte delle popolazioni»
Angelo BONELLI in data 30 marzo 2011
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» Immigrati: E' meglio tenerli al sud, il nord è lontano
Umberto BOSSI in data 30 marzo 2011
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» Regione Puglia
Maurizio SAIA in data 29 marzo 2011
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» Libia: "All’estero l’Italia non conta più"
Dario FRANCESCHINI in data 29 marzo 2011
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» Risposta in ferrarese a Bossi
Dario FRANCESCHINI in data 29 marzo 2011
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» Lampedusa. Uno spot elettorale leghista.
Riccardo NENCINI in data 29 marzo 2011
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» RISOLUZIONE CONTRO LA GUERRA IN LIBIA
Giocondo TALAMONTI in data 27 marzo 2011
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» Libia. Italia lasciata fuori dalla porta, dove sta il Governo?
David-maria SASSOLI in data 27 marzo 2011
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» Famiglia, il Governo ha fallito. Ma sull’Ikea Giovanardi ha ragione.
Giorgio MERLO in data 27 marzo 2011
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» «Così il premier ha indebolito l'Italia» - INTERVISTA
Anna FINOCCHIARO in data 25 marzo 2011
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» Attenti a quei due
Fabio EVANGELISTI in data 25 marzo 2011
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» Libia. "La Russa difende vilta' e opportunismo di Berlusconi"
Emanuele FIANO in data 25 marzo 2011
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» Libia: il Pd vota no alla risoluzione della maggioranza
Dario FRANCESCHINI in data 24 marzo 2011
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» Libia: la maggioranza divide il parlamento
Dario FRANCESCHINI in data 24 marzo 2011
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» "Roma non puo' accogliere profughi libici"
Giovanni ALEMANNO in data 24 marzo 2011
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» Roma non può accogliere profughi
Giovanni ALEMANNO in data 24 marzo 2011
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» I due compari
Furio COLOMBO in data 23 marzo 2011
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» L'Onu e la guerra
Ramon MANTOVANI in data 23 marzo 2011
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» «Mi dispiace, chi manifesta sbaglia» - INTERVISTA
Dario FRANCESCHINI in data 23 marzo 2011
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» Appello alla sinistra. Ora non dividiamoci.
Debora Serracchiani in data 22 marzo 2011
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» «Il nostro sì è all’ONU. Il governo ci espone a rischi» - INTERVISTA
Enrico LETTA in data 22 marzo 2011
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» La nostra unica bussola è la pace
Oliviero DILIBERTO in data 22 marzo 2011
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» Così si uccide il Risorgimento arabo
Alfio NICOTRA in data 22 marzo 2011
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» «Mai più subalterni a Gheddafi ma neanche a Sarkozy» - INTERVISTA
Arturo Mario Luigi PARISI in data 21 marzo 2011
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» «No alle bombe. L'Onu prevede anche la diplomazia» - INTERVISTA
Nichi VENDOLA in data 21 marzo 2011
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» «In Libia la guerra è della Total contro l'Eni. Fermiamo questa follia»
Paolo FERRERO in data 21 marzo 2011
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» Libia: necessario voto di Camera e Senato
Dario FRANCESCHINI in data 21 marzo 2011
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» Il governo riferisca con urgenza
Dario FRANCESCHINI in data 21 marzo 2011
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» La crisi in Libia. E il ruolo dell’Italia.
Rosanna FILIPPIN in data 21 marzo 2011
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» A fianco dell’ONU, per difendere la popolazione civile in Libia
Fabio EVANGELISTI in data 21 marzo 2011
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» Sindaco di Lampedusa: "Noi la tendopoli non la vogliamo"
Bernardino De Rubeis in data 20 marzo 2011
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» Con la Libia contro la Libia
Furio COLOMBO in data 19 marzo 2011
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» Libia. «Stupito da questi tentennamenti» - INTERVISTA
Gianni DE MICHELIS in data 19 marzo 2011
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» Libia. "Dissociazione della Lega intollerabile"
Pier Ferdinando CASINI in data 19 marzo 2011
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» Libia. Non sono preoccupato per l'eventuale uso della base militare di Aviano
Renzo TONDO in data 19 marzo 2011
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» Libia. Il Governo non ha più maggioranza in politica estera
Enrico LETTA in data 19 marzo 2011
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» La comunità internazionale si è finalmente svegliata
Pier Luigi BERSANI in data 19 marzo 2011
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Dario FRANCESCHINI in data 17 marzo 2011
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» «Lega coerente o vada via»
Pier Luigi BERSANI in data 17 marzo 2011
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» "Reggeremo alle prove che ci attendono a condizione che operi nuovamente un forte cemento unitario. Le celebrazioni del 150° valgano a diffondere il senso della missione e dell'unità nazionale"
Giorgio NAPOLITANO in data 17 marzo 2011
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» «C'è un'Italia migliore» - INTERVISTA
Nichi VENDOLA in data 16 marzo 2011
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» «Che i leghisti chiedano le dimissioni del prefetto che sta rispondendo a precise direttive è una cosa che non esiste».
Flavio ZANONATO in data 16 marzo 2011
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» Comune di Terni - Ordine del Giorno: situazione libica
Giocondo TALAMONTI in data 13 marzo 2011
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» Giustizia: la riforma del Governo è un attacco alla Costituzione
Dario FRANCESCHINI in data 12 marzo 2011
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» Grave che il governo attacchi i valori condivisi
David-maria SASSOLI in data 12 marzo 2011
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» Brevetto unico europeo: "Danno per l'Italia e sconfitta politica di Berlusconi"
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David-maria SASSOLI in data 10 marzo 2011
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» «Posso far vincere il centrosinistra. Assurdo chiedermi un passo indietro» - INTERVISTA
Luigi de MAGISTRIS in data 08 marzo 2011
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Furio COLOMBO in data 06 marzo 2011
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Lanfranco TURCI in data 04 marzo 2011
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» Se Gheddafi venisse in Italia? «Impossibile consegnarlo all'Aja, non abbiamo ratificato la legge» - INTERVISTA
Matteo MECACCI in data 02 marzo 2011
Dichiarazione di Alfio NICOTRA
Così si uccide il Risorgimento arabo
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(22 marzo 2011) - fonte: Liberazione - inserita il 22 marzo 2011 da 31
L'interventismo democratico è un tarlo che scava nei cervelli e nelle coscienze delle persone. Lo ritrovi ad ogni occasione in cui bisogna rendere nobile la guerra e gettare fumo negli occhi dell'opinione pubblica. Sono armi di distrazione di massa con un unico obiettivo: oscurare le vere ragioni (gli interessi economici) per cui si muovano le truppe e si alzano in cielo i bombardieri. Così l'Italia è in guerra con la benedizione di chi dovrebbe custodire la Costituzione.C'è l'Onu si dice, ma chi lo dice sa benissimo che le Nazioni Unite non possono proclamare la guerra, perché si straccerebbe la ragione sociale per cui sono state fondate. L'armamentario ideologico della guerra umanitaria è sempre lo stesso, ma tutte le volte prende vigore nelle penne dei giornalisti embedded (Concita docet) e nei discorsi dei politici che improvvisamente si accorgono che inermi sono massacrati da uno spietato dittatore. Se srotoliamo questo armamentario propagandistico dalla Restore Hope in poi, scopriamo le stesse frasi e gli stessi ingredienti ovunque la "civile" comunità occidentale ha scelto di recuperare la barbarie della guerra come strumento normale e accettabile della politica. C'è sempre un Siad Barre, un Saddam Hussein, un mullah Omar, un Milosevic da paragonare ad un Hitler moderno. Ci sono sempre popolazioni civili da salvare e democrazie da esportare. Poco importa se quelle popolazioni sono state per anni massacrate da armi ed eserciti addestrati dalle "coalizioni dei volenterosi" che intorno agli Usa e alla Nato via via, di volta in volta, si formano per l'abbisogna.
Si arriva all'assurdo, in questa nuova guerra di Libia, che tra la coalizione che vuole tutelare i civili ci sono anche alcuni paesi arabi che in casa loro sparano sulla folla che manifesta. Questa è l'ennesima guerra per il petrolio e il gas libico ma non solo. Si vuole riprendere l'egemonia e il controllo del mondo arabo messo in discussione dalle rivolte popolari. Le rivolte nel Maghreb sono in primo luogo rivolte sociali contro l'insostenibilità di uno scambio diseguale con il Nord ricco, bianco e cristiano del pianeta che da quelle parti era rappresentato per di più da regimi autoritari e corrotti.
Queste rivolte hanno sicuramente investito anche la Libia, ma la diversità di reddito e l'esiguità della popolazione autoctona (6 milioni a fronte di 1,5 milioni di immigrati) oltre al fatto di possedere uno dei più grandi giacimenti di petrolio del pianeta, rendono concreta e tutt'altro che fantasiosa l'esistenza di una regia esterna. Per questo non cadiamo nella trappola di chi dice: o stai con Gheddafi o stai con i bombardieri occidentali. Noi stiamo dalla parte dell'umanità contro ogni dittatura e anche contro questa vergognosa macchina da guerra.
Il nostro dissenso dal Presidente Napolitano è totale. Infatti, è la scelta di intervenire militarmente ad uccidere nella culla il Risorgimento arabo. Ogni Cruise lanciato su Tripoli è nuovo odio che i fondamentalisti religiosi mettono in cascina in tutto il mondo arabo. Perché nemici di multinazionali e fondamentalisti sono i popoli e la loro volontà di autodeterminarsi costruendo esperienze democratiche non più prigioniere del pensiero unico del mercato. Già lo si vede con le contestazioni in Egitto a Ban Ki Moon. Cosa può pensare un qualsiasi cittadino di un qualsiasi Paese arabo dello strabismo occidentale e della politica dei due pesi e due misure? Perché le risoluzioni dell'Onu valgono per la Libia e sono carta straccia per Israele che ogni settimana bombarda la popolazione inerme di Gaza? Perché nessuno frena i soldati sauditi che hanno invaso il Bahrein e che reprimono con la forza le manifestazioni popolari?
L'interventismo democratico è un tarlo che uccide la diversità della sinistra, assorbendola dentro una nuova ideologia neocoloniale. Il parlamento ridotto ad una caserma, con Di Pietro e il Pd che scavalcano a destra il governo per sostenere la bontà dei bombardamenti, segnala l'inconsistenza dell'attuale opposizione istituzionale. Il sì alla guerra della Cgil è un ulteriore segnale di imbarazzante omologazione al pensiero dominante. Occorre invertire questa tendenza suicida. Mobilitandosi subito contro la guerra senza se e senza ma, unendo tutte le forze che si oppongono all'intervento. Prima che le bombe uccidano insieme alle persone anche le idee e le speranze di un Mediterraneo diverso e migliore.
Fonte: Liberazione | vai alla pagina » Segnala errori / abusi