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Dichiarazione di Marco CAPPATO


 

Diamo scacco al sistema Moratti - Formigoni - INTERVISTA

  • (29 aprile 2011) - fonte: Gli Altri - Alessandro Antonelli - inserita il 03 maggio 2011 da 31

    Milano merita un po' di aria nuova. Diamo il nostro sostegno a Pisapia perchè la sua storia è una storia di libertà e di onestà.

    Quando il "polpo Rob" alias Roberto Formigoni, sfiancato dai continui attacchi, ha detto che i radicali hanno un voto e mezzo e per questo sono nessuno, Marco Cappato ha replicato con omerica scaltrezza: e lui è il Polifemo lombardo. A buon intenditor....

    Ma ora sono in ballo i destini del capoluogo, il derby della Madunina è tutto da giocare, il suo esito è più che mai incerto. Non quello tra Inter e Milan, il campionato ormai è andato. Ma quello tra Letizia Moratti e lo sfidante Giuliano Pisapia, che i sondaggi meno partigiani danno ad un'incollatura dal sindaco uscente. L'avvocato gentile può contare sul sostegno dell'intero centrosinistra: pallido quello del Pd, decisamente più robusto quello della lista Bonino-Pannella, che si sta spendendo molto in questa campagna elettorale. «Se riusciamo a dare il messaggio di un grande cambiamento possibile dice il capolista Cappato - Milano può finalmente cambiare colore».

    Perdoni la franchezza, ma ad ogni tornata elettorale ci si chiede cosa faranno fino all'ultimo quegli indisciplinati dei radicali. Stavolta invece niente indugi. Tutto merito di Pisapia?

    Innanzitutto è un atto di fiducia reciproca con Giuliano Pisapia per la sua storia, che è una storia di libertà e di onestà. È un sostegno aperto, convinto, che abbiamo dato senza passare per trattative preventive sul programma o accordi di coalizione. Anche lui si è mostrato felice di poter contare sul contributo della lista Bonino-Pannella.

    Il timbro "radicale" c'è, eccome. Milano è tappezzata di manifesti pro-eutanasia dell'associazione Coscioni, si parla di registri comunali per unioni civili e testamento biologico. Non teme di indispettire una parte del ceto cattolico illuminato che sostiene Pisapia?

    Si tratta di proposte che incontrano un favore largamente maggioritario nell'opinione pubblica e credo che non ci sia contraddizione tra l'essere cattolici e il voler rispettare la libertà di scelta su temi così importanti e delicati. Un approccio laico dell'impegno cattolico non è affatto incompatibile con queste proposte.

    State conducendo una lotta senza quartiere al governatore della Lombardia, di cui chiedete le dimissioni per le presunte irregolarità nella raccolta firme. Non dovreste concentrarvi sulla città di Milano? Esiste una continuità tra il sistema Formigoni e il sistema Moratti?

    Abbiamo descritto e denunciato un sistema di potere che ha come epicentro Formigoni e come propagazione la Compagnia delle Opere, ma che ha grande ramificazioni e influenze anche a livello comunale. A Milano sono in ballo grossi affari nel campo dell'urbanistica e del governo del territorio, il cui assessorato competente è storicamente in mano a uomini di Comunione e Liberazione.

    Comunione e Lottizzazione, nella vostra parodia.

    Il sistema di potere è quello, a dispetto di differenze e contrasti apparenti tra Formigoni e Moratti e al di là delle lotte intestine al Pdl. Sul piano del governo del territorio, per come è stato concepito, la caratteristica rimane la stessa, e cioè l'incapacità di rispettare le regole, che in questo caso diventa molto pericolosa: in una città riempita da una valanga di soldi per l'Expo le infiltrazioni della criminalità organizzata di ogni tipo nella politica rischiano di aumentare a dismisura.

    In cosa ha fallito Letizia Moratti?

    Moratti è stata prigioniera dei partiti. Ha dovuto soddisfare gli equilibri e gli interessi di tutte le forze della coalizione, dalla Lega agli ex An e così via. È chiaro che i progetti e le promesse di inizio mandato, compreso l'affare dell'Expo, si sono infranti, spenti, per poi essere riassorbiti nella necessità di soddisfare interessi particolari. Ad esempio sul piano della trasformazione ecologica della città.

    Ma ora si celebreranno i referendum cittadini. E Moratti è pronta a votare sì, proprio come Pisapia...

    I referendum riguardano la prosecuzione dei progetti che in realtà proprio la Moratti ha subito congelato, come la questione dell'ecopass, del potenziamento del trasporto pubblico, e altro ancora. I referendum chiedono quello che il sindaco non ha avuto la capacità di realizzare. Dopodiché in politica è possibile tutto: il sindaco Moratti dice sì a tutti i quesiti, la Lega ha detto chiaramente che non se ne parla neppure, non vuole la diffusione dell'ecopass sul modello londinese, la cosiddetta congestion charge; mentre dall'altra parte il sì di Pisapia si accompagna a una posizione compatta dell'intera coalizione che ha inserito l'adesione ai referendum nel programma.

    La sfida di Milano ha assunto il peso di un test nazionale, da resa dei conti finale. Il plebiscito sul Cavaliere non rischia di rovinare tutto?

    Io credo che si tratti necessariamente di una battaglia sia milanese che nazionale, bisogna affrontarle entrambe a viso aperto. Non è solo un plebiscito sul potere berlusconiano: è a vocazione nazionale anche il potere formigoniano, o tremontiano, o quello di tutti i possibili successori di Berlusconi. Milano non può che essere il centro di questa partita, che è addirittura internazionale, se consideriamo la vetrina dell'Expo. Bisogna affrontare la sfida senza paura.

    La vera incognita è il ballottaggio. Una parte dei finiani sembra non voler rispettare l'ordine di scuderia e annuncia la fiducia a Moratti al secondo turno. Guai seri.

    La nostra priorità è ottenere un minimo di legalità nella campagna elettorale.
    Abbiamo già denunciato i manifesti abusivi, ora segnaliamo l'illegalità della campagna elettorale di Berlusconi in tv a tutte le ore, senza contraddittorio e in violazione totale della par condicio. Credo che Pisapia e la coalizione dovrebbero battersi per questo, per la legalità della campagna elettorale che favorisca una conoscenza piena da parte dei cittadini, prima ancora che pensare ad equilibri e alleanze del dopo.

    "Legalizziamo Milano" è lo slogan. Suona un tantino poliziesco.

    Se noi riusciamo a trasmettere il messaggio di un grande cambiamento possibile anche su questo terreno, allora tra il primo e il secondo turno saranno le classi dirigenti del polo di centro e di altre formazioni ad avere l'interesse a cercare un'intesa col centrosinistra. Se invece prevale l'idea di sottrarre controllo democratico è chiaro che in termini di potere, di attrazione del potere, la bilancia pende dalla parte di Letizia Moratti. Il loro apparato è più forte. Si deve puntare non sul negoziato con le forze politiche, ma sulla conoscenza da parte dell'opinione pubblica.

    Il caso Lassini continua a far discutere. Anche lei crede che le rassicurazioni della Moratti siano vane?

    Lassini sarà candidato e con ogni probabilità sarà eletto, mi pare molto improbabile che si dimetta. Ed è difficile negare che abbia goduto di un certo sostegno per fare quel tipo di affissioni a tappeto su Milano. È tutto tranne che un corpo estraneo alla sua coalizione.

    Una chiosa sui referendum di giugno. Dopo il blitz sul nucleare, il governo tenta di far saltare anche il quesito sull'acqua pubblica. Al di là delle divergenze politiche, scorge un attacco all'istituto referendario in quanto tale?

    I referendum sono stati uccisi negli scorsi decenni, si è cominciato negli anni Settanta, impedendo di celebrare referendum assolutamente costituzionali, come quello sul Concordato. Tutte le forze della non-democrazia italiana, comprese quelle di sinistra, hanno concorso alla distruzione dell'istituto referendario. Fino ad oggi ciò è stato fatto principalmente ai danni dell'iniziativa radicale, ora credo che ci si renda conto che una volta distrutto il referendum è distrutto per tutti.

    Fonte: Gli Altri - Alessandro Antonelli | vai alla pagina

    Argomenti: centrosinistra, referendum, par condicio, campagna elettorale, expo, milano, manifesti, Lista Bonino – Pannella, sindaco di Milano, moratti, raccolta firme, Formigoni | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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