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Dichiarazione di Pasquale GIORGIO

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Altamura (BA) (Lista di elezione: IL POPOLO DELLA LIBERTA') 


 

Bisogna lavorare per creare occupazione

  • (12 maggio 2011) - fonte: Il Resto - inserita il 23 maggio 2011 da 19954
    Il consigliere del Pdl sulla situazione politica altamurana Pasquale Giorgio, trentenne avvocato, e una lunga militanza in politica. Tra quelli che hanno fatto la gavetta. Prima leader nel gruppo giovani di Forza Italia, diventare vice coordinatore del partito. Eletto alle ultime amministrative consigliere comunale con il Pdl. Attualmente ricopre anche la carica di vice presidente della terza commissione “Bilancio-Finanze-Patrimonio-Contenzioso”. -IN QUESTI ULTIMI ANNI LA POLITICA ALTAMURANA, ECCEZION FATTA PER I SOLITI NOMI, NON HA ESPRESSO UN RICAMBIO GIOVANILE ALL’ALTEZZA. LA “CASTA” NON OFFRE IL GIUSTO SPAZIO AI GIOVANI O LATITANO LE CAPACITÀ POLITICHE? Per emergere, le nuove leve devono affrontare due prove: da un lato, una classe dirigente radicata, che padroneggia gli strumenti della politica con abilità ed un pizzico di gelosia; dall’altro, con la necessità di apprendere ex novo la “scienza delle pubbliche amministrazioni” ed il linguaggio delle burocrazie. Se non si ha voglia di sacrificarsi e studiare ancora, la curiosità di spulciare carte, il desiderio di imitare modelli positivi, si naviga a vista, rassegnandosi ad accettare il ruolo di comparse. -ALCUNI SOSTENGONO CHE LE NUOVE LEVE SAPPIANO SOLO ALZARE LA MANO IN CONSIGLIO COMUNALE. AL DI LÀ DELLA PROVOCAZIONE, NON CREDE CHE L’IMPROVVISAZIONE POLITICA SIA ANCHE ALLA BASE DELL’ANONIMATO? C’è, alla base di questo luogo comune, la reale difficoltà di comprendere la differenza tra consenso popolare e capacità di amministrare. L’elezione è il momento iniziale della vita politica, non il traguardo. Si deve possedere questa consapevolezza, per tradurre in provvedimenti amministrativi reali il gran numero di idee che ciascuno porta in dote. E poi capacità di ascoltare, studiare, decidere. -TANTO OGGI PER ESSERE ELETTI NON OCCORRONO GRANDI CAPACITÀ, MA SOPRATTUTTO UN FORTE SPONSOR ALLE SPALLE. Non è vero. Popolarità e fiducia si conquistano attraverso le azioni compiute prima di candidarsi, nella militanza politica, ma anche nell’impegno sociale, professionale, associativo, culturale. Sono uno di quelli che credono ancora nella gavetta. A quattordici anni avevo già conosciuto l’emozione di partecipare ad una campagna elettorale, e da allora, a partire dall’ambito scolastico, non ho mai smesso di fare politica. -LE ULTIME VICENDE DI CASA NOSTRA HANNO EVIDENZIATO TUTTI I LIMITI DEL PDL. IN QUESTO PERIODO STORICO, DOVE LA POLITICA È STATA OFFUSCATA DALLA PARTITOCRAZIA, HA ANCORA SENSO PROPORRE UN PARTITO CHE NON È MAI ESISTITO? La partitocrazia è morta con i partiti. Oggi ,ovunque, esiste il culto del leader, al quale si associano, per opportunismo più che per fede, persone che spesso non condividono alcunché. Le rappresentanze politiche, partitiche ed istituzionali delle nuove formazioni, tradiscono le difficoltà provenienti da una originaria diversità. In un partito grande, se non si ha una visione comune, si rischia di essere soli tra mille. Il Pdl, da partito di governo, trova il momento di unità nelle necessità contingenti, dovendo concentrare lo sguardo sul proprio ruolo di guida per condurre il cammino dell’amministrazione. -SOSTENERE CHE QUEST’AMMINISTRAZIONE NON ABBIA FATTO NULLA È DEMAGOGICO. RIPRENDENDO UN’AFFERMAZIONE DI UN SUO COLLEGA DEL PDL, COSA “SI DOVEVA FARE DI PIÙ”? La larghezza della maggioranza, determinatasi con il successo del centrodestra, ha generato, da subito, una maggior complessità del dibattito interno, che si è trascinato a lungo per la formulazione dell’assetto di governo ed ha causato affanno al momento di fronteggiare criticità impreviste. Per mesi, la politica si è occupata poco di politica, e questo vale per la maggioranza e per l’opposizione. Il futuro di quest’amministrazione dipenderà dalla capacità di riconoscere e agire velocemente ed efficacemente sui reali problemi della collettività. In prima persona, con altri giovani amministratori, ho avviato un percorso concertativo con le parti sociali, per individuare strategie comuni per tutelare i redditi minimi e arrestare l’emorragia di posti di lavoro sul territorio, soprattutto nel comparto del salotto. Molto prima e molto meglio, dovevamo impegnarci a far risaltare il problema a livello nazionale, pretendendo l’adozione di provvedimenti a sostegno dell’occupazione ed a salvaguardia del “Made in Altamura”. -NELL’IMMEDIATO FUTURO LE PIACEREBBE ESSERE IDEATORE E FAUTORE DI QUALE PROVVEDIMENTO? Con il “federalismo municipale” faremo tanti sacrifici. Ci dovremmo occupare della politica dei servizi, della ripartizione dei costi e della gratuità dell’accesso. Vorrei contribuire ad una politica di razionalizzazione della spesa pubblica e di miglioramento dei servizi, che offra al cittadino la percezione di una diretta corrispondenza tra le tasse che paga ed i servizi pubblici che ottiene in cambio. Uscire dalla crisi dipende anche dalla nostra capacità di modellare una pubblica amministrazione meno costosa e più snella, che accompagni i ritmi delle imprese e sappia attendere chi rischia di rimanere indietro. -IN UN INTERVENTO TELEVISIVO HA PARLATO DI TARSU. QUANDO I NOSTRI AMMINISTRATORI PARLERANNO DI RIFIUTI ZERO, DI DO UT DES, CIOÈ DIFFERENZIO CARTA E IN CAMBIO PAGO MENO? Sui rifiuti bisogna fare meno chiasso e più chiarezza. I costi aumentano, fra l’altro, perché la Regione non ha dotato il nostro bacino di impianti di biostabilizzazione e smaltimento dopo l’auspicata chiusura della discarica di Altamura, e perché produciamo una quantità crescente di rifiuti che dobbiamo, di conseguenza, trasportare lontano. In questa situazione, le campagne di sensibilizzazione risultano essere inutili e costose, se non si dà prova ai cittadini che pratiche virtuose corrispondono ad un risparmio diretto. Alte percentuali di raccolta differenziata abbatterebbero i costi sia di trasporto che di smaltimento, lasciando nelle tasche dei cittadini molti soldi indispensabili in tempi di crisi. Oltre ciò, un efficiente riciclo trasformerebbe il rifiuto in una risorsa di valore, da impiegarsi, come materia prima a basso costo, in innovative filiere tecnologiche di produzione ecosostenibile. Se l’evoluzione normativa lascerà ai Comuni la responsabilità di “disegnare” autonomamente il complesso dei servizi relativi al ciclo dei rifiuti, dovremo pensare per tempo alle strategie più utili per far sì che le pratiche virtuose dipendano da una scelta di convenienza economica individuale. Se ne saremo capaci, ci stupiremo del balzo in avanti che in breve tempo farà anche la nostra coscienza ecologica.
    Fonte: Il Resto | vai alla pagina
    Argomenti: politica, giovani, rifiuti, pdl, differenziata, puglia | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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