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Dichiarazione di Giulio TREMONTI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Ministro  Economia e Finanze (Partito: PdL) 


 

«Spiagge? Posso dirlo adesso, non me ne frega un tubo»

  • (14 maggio 2011) - fonte: Leggo Italia - inserita il 14 maggio 2011 da 31

    Il problema per la crescita italiana è il Sud. E pesa anche un'economia illegale che ha ancora una quota rilevante nel Paese. A dirlo è Giulio Tremonti, durante un convegno organizzato dall'Osservatorio Giovani-Editori nel quale il ministro dell'Economia avverte che la medicina del debito pubblico è finita e ironizza sulle polemiche relative al decreto sviluppo e all'allungamento del diritto di superficie sulle spiaggie al 90 anni, poi ridotti a 20. È «pittoresca» - dice - tutta «l'attenzione che è stata data alle spiagge, di cui, posso dirlo adesso, non me ne frega un tubo».

    WWF e FAI: Tremonti si occupi dell'evasione fiscale degli stabilimenti balneari.

    «Il ministro Tremonti dice che delle spiagge 'non me ne frega un tubò mentre invece dovrebbe, visto i pochi soldi che lo Stato incassa per le concessioni demaniali e vista l'altissima evasione fiscale degli stabilimenti balneari».
    Lo affermano il Fai e il Wwf in una nota congiunta. «Gli incassi dell'erario per le concessioni demaniali relative alle spiagge nel 2009 sono stati di 103 milioni di euro, un'inezia se si considera che gli stessi gestori dichiarano incassi per circa 2 miliardi di euro e se si considera che alcune stime attendibili ritengono che gli introiti reali siano addirittura 5 volte superiori. Infatti non tutti sanno che gli stabilimenti balneari per i servizi in concessione (ombrelloni, lettini e cabine) non sono tenuti allo scontrino fiscale ma a una rendicontazione quotidiana che avviene a fine giornata rendendo praticamente impossibile ogni controllo». «La prova provata degli alti introiti - concludono Fai e Wwf - consiste anche nel fatto che molti stabilimenti subappaltano la gestione dei servizi ristoro il che significa che a guadagnare sono due distinti soggetti, il titolare della concessione e il gestore della ristorazione.

    Insomma, considerando 18 milioni di metri quadrati di spiagge in concessione lo Stato incassa 50 centesimi per metro quadro al mese. Introiti tutti a vantaggio dei privati e forse su questo il ministro Tremonti, che per la verità aveva tentato un aumento dei canoni di concessione, dovrebbe tornare ad occuparsene».

    Fonte: Leggo Italia | vai alla pagina

    Argomenti: sud, spiagge, demanio, tutela ambiente, decreto sviluppo | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (2)

  • Inserito il 15 maggio 2011 da 31
    Porto alla tua attenzione che questo è un sito nato per fare chiarezza e non indovinelli. Chiunque legga deve capire di cosa si sta parlando.
  • Inserito il 15 maggio 2011 da 18661
    Ci pensa già la FINOCCHIARO...

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