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Dichiarazione di Delia MURER

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Rapporto Istat: Italia alla paralisi

  • (25 maggio 2011) - fonte: deliamurer.it - inserita il 25 maggio 2011 da 31

    Il 24% delle famiglie italiane è a rischio povertà. Oltre 500.000 giovani hanno perso il lavoro nel biennio 2009 – 2010. La dispersione scolastica è al 19%. Le donne italiane sempre più povere, disoccupate e con carichi familiari pesanti: solo una su due lavora. E intanto il governo si preoccupa di moltiplicare sottosegretari e spostare ministeri.

    Le preoccupanti cifre Istat, specchio della difficile situazione del nostro Paese sono davvero raccapriccianti. Una famiglia italiana su quattro è a rischio di esclusione sociale: fa fatica a pagare mutuo e bollette; 4 su 10 non faranno nemmeno una settimana di vacanze; 3 su 10 non possono affrontare spese impreviste.

    L’occupazione femminile in particolare ha risentito della precarietà e della mancanza di misure a sostegno della crescita per il riassorbimento della disoccupazione, tanto che addirittura la metà delle donne italiane risulta inoccupata, e 800 mila donne lavoratrici sono state licenziate perché incinte.

    “Il Governo, ovviamente, mette in discussione anche l’Istat pur di non vedere la fotografia impietosa del Paese – dichiara l’on. Delia Murer -; ma chi vive il territorio giorno per giorno, certe cose le sapeva già.

    C’è una situazione a dir poco allarmante. La condizione economica e sociale del Paese è drammatica. I numeri ci dicono che l’Italia sta peggio. Il rapporto consegnateci dall’istituto di ricerca è la prova che l’Italia è alla paralisi mentre il governo è concentrato solo sui problemi del presidente del consiglio, a moltiplicare sottosegretari e spostare ministeri”.

    La popolazione femminile in particolare, oltre ai giovani, risulta penalizzata dalla cattiva gestione economica del governo. Dai dati Istat si conferma che le donne italiane sono fra le più povere in Europa, quelle che hanno minori opportunità di far valere competenze e sapere. Penalizzate dal mercato del lavoro, dalla scarsità dei servizi, da leggi cancellate, come quella sulle dimissioni in bianco. Le donne italiane sono penalizzate soprattutto da politiche punitive di una destra che ha deciso di ricacciarle in casa per poterle utilizzare come ammortizzatore sociale, come sostituto del welfare che il governo restringe ogni giorno di più.


    Fonte: deliamurer.it | vai alla pagina

    Argomenti: Donne, giovani, welfare, lavoro, disoccupazione, lavoro femminile, povertà, precarietà, occupazione femminile, Istat, sottosegretari, ministeri | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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