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Dichiarazione di Antonio DI PIETRO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: IdV) 


 

«Meglio sapere prima se chi ci governa è mascalzone, non poi» - INTERVISTA

  • (09 giugno 2011) - fonte: La Stampa - Antonio Grignetti - inserita il 09 giugno 2011 da 31

    Antonio Di Pietro, presidente di Idv, perché votare Si al referendum sul Legittimo impedimento?

    Perché in un Paese normale è meglio sapere prima si è governati da un mascalzone, non dopo che ha terminato il suo incarico e si è fatto gli affari suoi. Questo presidente del Consiglio, invece, fa di tutto per non rispondere ai giudici. E invece, come ci ricorda l'articolo 3 della Costituzione, la legge è uguale per tutti.

    Intende dire che i politici non hanno più diritti degli altri cittadini?

    Semmai hanno più doveri. E innanzitutto avrebbero il dovere etico di infondere fiducia nelle istituzioni che ricoprono pro-tempore. In Italia, invece, siamo nella situazione in cui il diretto interessato decide lui se e quando presentarsi davanti a un giudice. E' una soluzione priva di ogni logica. Come affidare un Pronto soccorso a un vampiro. A Berlusconi interessa non farsi processare. Ma io non voglio parlare solo di Berlusconi. La legge va abrogata perché bisogna guardare al futuro.

    E dunque?

    Dunque questa legge va cancellata perché è criminogena. Invoglia il delinquente, che oggi non è più quello con coppola e lupara, ma in giacca e cravatta, e prospera nel mondo degli affari, meglio se all'ombra degli appalti pubblici come ci dimostrano le inchieste sulla Cricca, a buttarsi in politica. E' evidente che più si danno forme di tutela ai politici, più i delinquenti saranno tentati di farsi eleggere. E alla fine avremo la delinquenza che si fa Stato.

    Senta, Di Pietro, ma come mai in questa tornata referendaria si parla così tanto di nucleare e di acqua e così poco di Legittimo impedimento?

    L'Idv non ha mai abbassato la voce su questo tema. Abbiamo proposto noi stessi i quesiti sul nucleare e sull'acqua, ma riteniamo gravissimo che ci sia uno Stato di diritto che viaggia a due velocità. Una per i cittadini qualsiasi, l'altra per i signori del governo.

    Lei saprà che chi rema contro sostiene che trattasi di un referendum inutile.

    Lo so, lo so... Sono pseudogiustificazioni. Certo, la Corte costituzionale è già parzialmente intervenuta, ma resta in vita una parte della legge su cui la Consulta non poteva intervenire e che solo il corpo elettorale può cassare. Non so se avete presente il motto del marchese del Grillo: "Io so' io e voi non siete niente". Ecco, questo principio a Berlusconi i giudici costituzionali gliel'hanno cancellato. Resta però il punto che gli è rimasta in mano l'agenda politica. E lui se la fa come gli conviene. In sostanza decide lui se e quando andare davanti al giudice.

    Seconda obiezione: è una legge che sta già per morire di morte naturale.

    L'avevano congegnata così perché doveva essere un ponte verso una impunità più complessiva. E' scritto che dura fino ad ottobre perché in attesa di un Lodo inserito nella Costituzione. Poi le cose gli sono andate diversamente, ma state sicuri che se il referendum non passa, a ottobre ci presenteranno una leggina di proroga. Perché questo è ciò che reclama il presidente del Consiglio.

    Fonte: La Stampa - Antonio Grignetti | vai alla pagina

    Argomenti: Berlusconi, corte costituzionale, legittimo impedimento, cricca, Referendum 2011 | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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