Ti trovi in Home  » Politici  » Enrico MORANDO  » «Il Cavaliere confonde le acque per non pagare dazio» - INTERVISTA

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Enrico MORANDO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

«Il Cavaliere confonde le acque per non pagare dazio» - INTERVISTA

  • (10 giugno 2011) - fonte: Avvenire - inserita il 10 giugno 2011 da 31

    «Ma io ogni giorno resto più allibito, Berlusconi confonde le acque, quando parla dei 3 miliardi si riferisce alla correzione dei conti nel triennio in corso, eppure così devia l'attenzione dai 40 miliardi che dobbiamo recuperare per pareggiare il bilancio nel 2014. Ha paura di pagare dazio con gli elettori».

    Il senatore democratico Enrico Morando, "migliorista" come il capo dello Stato e ascoltato consigliere del Colle, a tratti alza la voce nel suo studio a palazzo Madama. E' perplesso di fronte all'annuncio del premier al termine della conferenza stampa.

    Insomma, senatore, la maximanovra ci sarà...

    Basta un banale esame dell'ultimo documento Ue. Si dice: entro l'ottobre 2011 l'Italia deve indicare le «misure specifiche» per realizzare entro il 2014 il pareggio di bilancio. Sono 40 miliardi che valgono il 3,2 per cento del Pil. Lui tira in ballo la "manutenzione" da 3 miliardi sui conti in corso e così la gente non ci capisce più niente...

    E allora mettiamo ordine: cosa ci sarà in questi 3 miliardi?

    Ci potrebbe essere la copertura per il mancato gettito derivato dalla lotta all'evasione. Ci sono stati buoni risultati, ma le previsioni di incasso erano più alte. Oppure, si potrebbero attenuare i tagli agli investimenti pubblici - ricerca, infrastrutture -, visto che nel 2010 e nel 2011 sono stati troppo pesanti per il sistema. Ma non è questo il punto per il governo...

    Il punto è la manovrona. Si racconta che Berlusconi voglia convincere l'Ue ad essere più morbida...

    Assurdo. Berlusconi e Tremonti hanno firmato un accordo che considero storico, che ha il valore di un Trattato, e questo spiega l'attenzione del Colle.
    Lo stesso premier ora invoca di «aprire i cordoni della borsa». Ma senza questa manovra si espone il Paese ad un rischio mortale, lo spread (il differenziale) tra i titoli italiani e quelli tedeschi salterà verso l'alto, pagheremo interessi altissimi a chi compra i nostri titoli.

    E allora perché il Pd non corre responsabilmente in soccorso di Tremonti?

    Lui è per i tagli lineari, una strada per la quale meriterebbe solo risposte negative. Comunque ora il dovere dell opposizione è chiedere al premier Berlusconi di raggiungere l'obiettivo del pareggio di bilancio, altrimenti si tolga di mezzo.

    E sul fisco lei crede si arriverà a qualcosa?

    Ridurre le tasse è improbabile. È possibile spostare prelievo dal lavoro e dall'impresa verso altre basi imponibili. Se si cominciasse a discuterne...

    Il governo cadrà sui conti?

    Se il centrodestra si vuole ristrutturare, allora forse Tremonti regge. Altrimenti resta isolato.

    Fonte: Avvenire | vai alla pagina

    Argomenti: tasse, tagli, Tremonti Giulio, Manovra finanziaria, Governo Berlusconi IV, bilancio dello Stato, investimenti bloccati, titoli di Stato | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato