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Dichiarazione di Anna Paola CONCIA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Il popolo pride parte della vittoria del sì

  • (17 giugno 2011) - fonte: Gli Altri - Anna Paola Concia e Angela Azzaro - inserita il 17 giugno 2011 da 31

    Ci vuole tanto, tantissimo lavoro per realizzare un Pride. Soprattutto se si tratta di un EuroPride. Ci vogliono anni. Invece per dimenticare un milione di persone i piazza, le loro richieste, ci vuole poco, pochissimo.
    Basta un giorno e sembra che tutti si siano dimenticati di loro, del successo del Pride, delle parole di Lady Gaga. All`oscuramento mediatico, corrisponde purtroppo la cecità politica. I fatti e il tempo trascorso parlano da soli: dal World Pride, che si è svolto sempre a Roma nel 2000, al EuroPride sono passati 11 anni e in questi 11 anni non è accaduto nulla.

    Le richieste di lesbiche, gay, trans sono rimaste completamente inevase e l`omofobia sociale e istituzionale è ancora li a ricordarci che siamo un Paese incivile.

    Giustamente in questi giorni stiamo gioendo del successo del referendum e del modello di vita e di società che i quattro sì hanno definito. Le istanze del popolo del Pride non sono diverse, sono le stesse. E' importante capire che l`idea di società che ha vinto domenica e lunedì scorsi alle urne è la stessa che ha sfilato il sabato prima per le vie di Roma. Anzi, è importante ricordare che in questi anni, quando una parte della società civile sembrava sonnecchiare e non credere nella partecipazione, il movimento gay non ha mai smesso di scendere in piazza, per chiedere un società migliore per sé e per tutti.

    Non vorremmo quindi che le istanze del popolo lgbt venissero proprio oggi messe nuovamente tra parentesi, venissero ancora una volta relegate in un angolo come una questione di pochi, una questione che riguarda solo una parte della società. E' quindi importante che dopo il successo dell`EuroPride si continui a discutere e a sensibilizzare opinione pubblica e politica.
    E' la scommessa da fare e vincere. E' importante inventare nuove forme di pressione e di discussione, per influenzare il dibattito parlamentare e in generale il dibattito politico.

    Bisogna far capire ai tanti etero che hanno sfilato sabato e che poi hanno votato che questa deve diventare una priorità anche loro. Se così non fosse, se ancora una volta il silenzio calasse su diritti civili e sulle azioni anti omofobia sarebbe ancora più grave del passato. Troppe parole sono state spese, troppe manifestazioni fatte. Il ritardo sta diventando ogni giorno più pesante.
    Non aspettiamo un altro anno per dirlo. Non aspettiamo nuovi casi di omofobia e transfobia per denunciarlo.
    Non aspettiamo le dichiarazioni di Buttiglione o Giovanardi per rispondere. La mobilitazione di sabato deve continuare subito. Il successo dei referendum ci dice che ce la possiamo fare.

    Fonte: Gli Altri - Anna Paola Concia e Angela Azzaro | vai alla pagina

    Argomenti: omofobia, roma, gay pride, Referendum 2011 | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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