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Dichiarazione di Giorgio NAPOLITANO

Alla data della dichiarazione: Pres. della Repubblica


 

«L'Italia non può guardare con indifferenza agli avvenimenti libici. E' nostro impegno, sancito dal Parlamento, raccogliere l'appello dell'ONU»

  • (20 giugno 2011) - fonte: Il Quirinale.it - inserita il 20 giugno 2011 da 31

    "Va riconosciuto e sottolineato il merito storico che l'Alto Commissariato dell'ONU per i rifugiati ha acquisito nei decenni, affrontando drammatiche crisi ed emergenze, operando in circostanze ambientali diverse e difficili, compiendo sforzi straordinari per alleviare le sofferenze umane e prendersi cura di un gran numero di persone, e in particolare di donne e bambini, che avevano bisogno di ogni specie di soccorsi e chiedevano asilo". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervenendo alla Giornata Mondiale del Rifugiato, in occasione del 60° anniversario della Convenzione di Ginevra sullo status dei Rifugiati, esprimendo il suo caloroso apprezzamento per la scelta di celebrarla a Roma.

    "Anche in Italia, - ha affermato il Capo dello Stato - si deve prendere più largamente coscienza della persistenza, della possibile ulteriore estensione del flusso dei rifugiati, della dimensione mondiale del fenomeno e della responsabilità cui nessun paese civile può sottrarsi".

    "Non è immaginabile - ha rilevato il Presidente Napolitano - che ci si possa adagiare o attardare in egoistiche chiusure nazionali; che ci si possa illudere di esorcizzare così la realtà che preme alle nostre porte, la pressione che si trasmette da un continente all'altro per effetto dell'aspirazione alla pace e alla vita che muove tanti diseredati. Questo è il significato della Giornata Mondiale del Rifugiato, e ciò che essa dice anche al nostro paese. L'Italia si sta misurando con le ricadute dei movimenti liberatori, dei veri e propri moti rivoluzionari, che da mesi stanno scuotendo il mondo arabo, il Nord Africa, il Medio Oriente. Essa di certo non poteva guardare con indifferenza o distacco agli avvenimenti in Libia; non poteva rimanere inerte dinanzi all'appello del Consiglio di Sicurezza.

    E' nostro impegno - ha sottolineato il Capo dello Stato - sancito dal Parlamento, restare schierati con le forze di altri paesi che hanno raccolto l'appello delle Nazioni Unite. L'afflusso sulle nostre coste di rifugiati e richiedenti asilo di varie nazionalità africane, pone problemi non lievi alle nostre istituzioni e amministrazioni. Problemi non lievi perché si tratta di un afflusso improvviso e intenso, giorno dopo giorno, e perché esso si è aggiunto ad un afflusso, anch'esso bruscamente intensificatosi, di immigrati illegali provenienti dalla Tunisia. Non si deve perdere, da parte dell'opinione pubblica italiana, la distinzione tra i due fenomeni : bisogna affrontarli insieme ma su piani anche giuridicamente diversi, secondo le rispettive regole quali finora definite in sede di Unione Europea".

    "E' giusto, in questa occasione, - ha quindi rilevato il Presidente Napolitano - sollecitare attenzione e collaborazione, innanzitutto al livello europeo, per le prove cui sta facendo fronte l'Italia, considerando che essa rappresenta agli occhi tanto dei migranti in cerca di lavoro e di vita migliore, quanto dei richiedenti protezione e asilo, la porta dell'Europa".

    "Il problema che ci si pone - ha poi aggiunto il Capo dello Stato - è piuttosto quello di colmare i vuoti che ancora presentano la nostra legislazione nazionale e il nostro sistema di accoglienza, protezione e integrazione".

    In questo contesto il Presidente Napolitano ha sottolineato come "sia stato importante il recepimento in Italia delle direttive europee del 2003, 2004 e 2005 in materia di asilo, e come, proprio di fronte alle recenti emergenze, la nostra Guardia Costiera e la nostra Marina Militare si siano generosamente impegnate per il salvataggio di profughi diretti verso le coste siciliane su imbarcazioni a rischio di naufragio. E a ciò hanno cooperato - ha concluso il Capo dello Stato - con slancio e abnegazione, specie a Lampedusa, tanti cittadini, autorità locali e forze di polizia. Purtroppo non si è riusciti ad evitare orribili sciagure, vere e proprie stragi di innocenti, vittime di un turpe criminoso traffico di esseri umani che richiede ben più energici interventi della comunità internazionale. Questo è lo spirito, questi sono gli intenti, secondo i quali - ha detto Napolitano rivolgendosi all'Alto Commissario Guterres - confido che l'Italia farà la sua parte, contando su un più efficace e coordinato impegno comune".

    Fonte: Il Quirinale.it | vai alla pagina

    Argomenti: guerra, immigrati, medio oriente, onu, presidente Napolitano, unione europea, Libia, profughi, tunisia, Nord Africa | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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