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Dichiarazione di Nicola LATORRE

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

«Andremo al governo senza rotture a sinistra» - INTERVISTA

  • (20 giugno 2011) - fonte: Il Messaggero - Diodato Pirone - inserita il 20 giugno 2011 da 31

    «Pontida è la dimostrazione plastica di quanto brancolino nel buio i leader del centrodestra».

    E` tagliente il giudizio di Nicola Latorre, vicepresidente dei senatori Pd. Al telefono, tuttavia, non si percepisce acrimonia, quanto piuttosto una sensazione di allarme e di consapevolezza.

    Senatore, cos`è che la preoccupa?

    «Non ci vuole molto a collegare la situazione dei conti pubblici, a partire dai giudizi negativi espressi da Moody`s venerdì scorso a mercati chiusi, con la palude nella quale è impantanato il governo».

    Ma Tremonti...

    «Intanto Bossi ieri ha ricominciato a lisciare il pelo alla sua base elettorale senza per questo riuscire a dare alcuna risposta credibile alle difficoltà che sta incontrando la sua azione di governo».

    Si riferisce ai ministeri in partenza per il Nord?

    «Questa è la punta dell`iceberg dei festival delle assurdità prodotto dal loro immobilismo. Ma come è possibile ipotizzare una cosa del genere in una fase in cui è obbligatorio ridurre gli sprechi? E tuttavia...».

    Tuttavia?

    «Un fatto politico Bossi l`ha riconosciuto, ovvero che in questa fase la maggioranza degli italiani sta con il centrosinistra. Ne dovrebbe conseguire la scelta di andare alle elezioni perché il Paese è in difficoltà e andrebbero prese immediatamente decisioni difficili con il consenso degli elettori».

    Lei crede che l`opinione pubblica ne sia consapevole?

    «In passato la maggioranza degli italiani è stata attratta dalla ricetta del centrodestra e persino dalla loro demagogia. Ora sono disillusi. Ma ci hanno dato le prove con le amministrative e i referendum che chiedono una rottura profonda».

    Ma Bersani a Genova ha sottolineato che il governo ha messo un cappio intorno al collo dell`economia italiana con l`obiettivo del pareggio di bilancio nel 2014 e che quindi chi governerà in futuro dovrà fare una manovra recessiva. Non sarà facile raccontarlo agli italiani.

    «Io vedo una forte domanda di partecipazione e di giustizia. Non sarà un gioco da ragazzi affrontare la crisi ma noi intendiamo farlo tentando di ridurre gli squilibri sociali e quelli territoriali».

    Come?

    «I cardini delle nostre proposte sono tre: riduzione dei costi della politica; rendere più caro il lavoro precario rispetto a quello a tempo indeterminato; ridistribuire il carico fiscale a parità di gettito spostando le tasse dal lavoro e dalle imprese sulle rendite. Niente patrimoniale, però. Di fronte ad un percorso serio gli italiani capiranno».

    Ma in Grecia il governo socialista è stato in grado di affrontare undici scioperi generali per difendere un imponente piano di riforme. Come pensate di cavarvela se dovesse toccare a voi?

    «Intanto non a caso è il centrosinistra in Grecia ad aver puntato sulle riforme. Per l`Italia tutto quello che ho detto è incardinato nella prospettiva di un`alleanza con i moderati».

    E a sinistra?

    «Le riforme non si possono fare rompendo a sinistra con Vendola. E le amministrative hanno dimostrato che il nostro progetto di alleanze sta mettendo radici perché il fallimento del berlusconismo sta già portando elettorati di diversa estrazione a mischiarsi fra loro».

    Fonte: Il Messaggero - Diodato Pirone | vai alla pagina

    Argomenti: bossi, rendite finanziarie, economia, lavoro, sinistra, centrodestra, tasse, centrosinistra, imprese, lavoro precario, costi della politica, Vendola, Manovra finanziaria, crisi economica, economia globale, Grecia, Amministrative 2011, ministeri | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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