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Dichiarazione di Luigi de MAGISTRIS

Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU  (Gruppo: ALDE)  - Sindaco  Comune Napoli (NA) (Partito: IdV)  - Consigliere  Consiglio Comunale Napoli (NA) (Lista di elezione: IdV) 


 

"Napoli sarà liberata".

  • (21 giugno 2011) - fonte: www.libero-news.it - inserita il 02 luglio 2011 da 18670
    "L'ombra della camorra" - De Magistris però non indietreggia. Il sindaco pare una strordinaria miscela tra il Giovanni Drogo di Buzzati (che ne Il deserto dei tartari attende, invano e all'infinto, la sua grande occasione) e un San Gennaro malriuscito, perché il miracolo non si è realizzato, anzi. Così continua a predicare: "Napoli sarà liberata". Quindi tratteggia uno scenario inquietante, parlando dell'opera di sabotaggio messa in atto da "certi ambienti refrattari ad accettare la svolta politica che stiamo attuando nella città". Poi l'ex pm dimostra tutta la sua stoffa e l'inarrivabile fiuto: "Quando parlo di certi ambienti - precisa - non escludo ovviamente il crimine organizzato, perché non può sfuggire il dato che in alcune zone la raccolta dei rifiuti è stata possibile, mentre in altre no. Per questo sono stati segnalati episodi oscuri verificatisi negli ultimi giorni ed è stato disposto un maggiore controllo a garanzia dei mezzi preposti alla raccolta dell'immondizia". Insomma, De Magistris ci ha messo cinque giorni ha capire che la criminalità organizzata ha un ruolo nell'emergenza rifiuti: peccato che fosse cosa nota da anni."Faremo da soli" - De Magistris poi annuncia: "Se ilgoverno, la Regione e la Provincia abbandoneranno Napoli a se stessa, i cittadini e l'amministrazione agiranno di conseguenza. Il sindaco, il vicesindaco Tommaso Sodano e tutta la Giunta stanno già lavorando a un piano alternativo fondato sull'autonomia della città che, senza se e senza ma, deve essere, e lo sarà, pulita dai rifiuti, anche per attuare quanto stabilito dalla prima delibera approvata in Giunta in merito all’estensione della raccolta differenziata a tutto il territorio cittadino", ha concluso. Provincia spazzatura - Tante parole, frasi che dipingono scenari inquietanti e che fotografano le difficoltà del sindaco, le cui promesse sono già evaporate come acqua al sole. E l'emergenza, tra le altre cose, non riguarda la sola città di Napoli. La morsa dei rifiuti tiene stretto anche l'hinterland, con una problematicità non meno drammatica. Il neo sindaco aveva detto lunedì sera: "Non mi allontanerò senza aver avuto la certezza che gli impegni presi nei giorni scorsi vengano rispettati da tutti". Ovviamente questi fantomatici impegni sono rimasti tali, sono rimasti soltanto sulla carta. Mentre al vertice di martedì mattina, De Magistris, non si è nemmeno presentato. http://www.libero-news.it/news/766696/Napoli_soffoca_tra_i_rifiuti____ma_De_Magistris_fa__ammuina_.html
    Fonte: www.libero-news.it | vai alla pagina
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Commenti (1)

  • Inserito il 02 luglio 2011 da 18670
    Napoli, doppia monnezza Sindaco e magistrati sepolti dalla spazzatura Mentre Woodcock rovista con le sue inchieste nell’immondizia dei verbali, De Magistris non riesce a smaltirla. È l’Italia dei giustizieri politicizzati, che quando sbagliano e vengono smentiti dai fatti urlano subito al complotto ntenuti correlati Napoli sprofonda e affonda nell’im¬mondizia, s’illumina di roghi improvvi¬si e disperati, soffoca tra le esalazioni nauseabonde che salgono dalle 2400 tonnellate di rifiuti che il sindaco De Ma¬¬gistris non è riuscito a rimuovere nono¬stante le solenni promesse, e dalle 19.000 pagine di intercettazioni ambien¬tali e telefoniche che il pm Woodcock va diffondendo giorno dopo giorno sui principali quotidiani italiani. Henry John Woodcock rovista nella spazzatura, Luigi De Magistris ci spro¬fonda: eccola, l’Italia dei pm vent’anni dopo Tangentopoli, l’Italia della legalità e della società civile che si ribella e s'indigna,l’Italia dei valori e delle manette che distrugge le vite degli altri per un briciolo di notorietà. La monnezza che Woodcock va rovesciando sull’Italia con la sua fantastica inchiesta su Bisignani non serve ad altro che a rovinare l’immagine e la reputazione di un certo numero di persone di varia estrazione sociale, professionale e politica, il cui solo tratto comune è non appartenere alla folla beota delle tricoteuses che hannoscambiato per rivoluzione una repressione giudiziaria dell' autonomia e del primato della politica che non ha precedenti nei Paesi liberali. La monnezza di De Magistris, invece, per una volta rischia di danneggiare la sua immagine, e non quella dei cento imputati innocenti che la sua avventurosa carriera di pubblico ministero gli ha offerto come cavie per la notorietà. «Scassiamo tutto», aveva promesso De Magistris alla vigilia del voto: e non è mai accaduto che un politico mantenesse così rapidamente la promessa fatta. Napoli sta chiudendo per monnezza: chiudono i negozi, gli uffici, i locali pubblici; la notte scoppiano roghi pericolosi e incontrollati; l’emergenza è palesemente fuori controllo. Aveva promesso di risolvere il problema in cinque giorni, il supersindaco scassaNapoli, e oggi per nascondere la catastrofe grida al complotto, alla congiura, al boicottaggio. «Io avevo detto che di giorni ne bastavano quattro - ha esclamato lunedì, quando la catastrofe era già evidente, e senza ombra di ironia -. Poi ci siamo tenuti larghi. Ma se ci sono i boicottaggi come si fa? Ci hanno anche rotto un compattatore. La verità è che questa amministrazione sta rimuovendo incrostazioni ventennali determinando risposte di sabotaggio ». S’immagina che i sabotatori siano tutti amici di Bisignani. Un destino capriccioso ha concentrato a Napoli i due fenomeni più interessanti della seconda generazione giustizialista. La prima, quella eroica di Tangentopoli, o è andata in pensione (Borrelli) o ha fatto un passo indietro (Davigo) o s’è buttata in politica (Di Pietro). Resiste eroica la Boccassini, che tuttavia ha l’inestimabile pregio di non rilasciare interviste, non fare comizi e non firmare autografi. La seconda generazione giustizialista si differenzia dalla prima per un dettaglio essenziale: le prove, ancorché indiziarie o contrad-dittorie, non contano un fico secco; conta lo scenario, il contesto, il «teorema», che tanto più eccita la fantasia dei lettori quanto maggiore è il coinvolgimento di personaggi più o meno famosi (non importa che siano indagati: basta che il loro nome interessi ai giornali). http://www.ilgiornale.it/interni/napoli_doppia_monnezza_sindaco_e_magistrati__sepolti_spazzatura/rifiuti_napoli-rifiuti_de_magistris/22-06-2011/articolo-id=530848-page=0-comments=1#Scene_1

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