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Dichiarazione di Renzo Belossi

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Candelo (BI) (Lista di elezione: LISTA CIVICA) 


 

Casa di Riposo “Ettore e Pierina Barberis”: un bene comune di salvaguardare

  • (18 luglio 2011) - fonte: www.pdcandelo.it - inserita il 16 settembre 2011 da 21118
    Sono mesi che discutiamo all’interno del consiglio comunale e fuori della vendita della casa di riposo di Candelo “Ettore e Pierina Barberis”, parole diventatate realtà, quasi un anno fa ormai, con la delibera nr. 48 del 29 novembre 2010, a cui noi abbiamo votato contro. Più volte siamo intevenuti, sia tra la cittadinanza che sui giornali locali, per ribadire la nostra posizione contraria e informare in merito. Non nascondiamo le preoccupazioni, sempre maggiori, per la tenuta degli enti locali vessati dai tagli indiscriminati del governo, strozzati dal patto di stabilità e per niente aiutati dal federalismo fiscale, con amministrazioni che si vedranno costretti a rimpicciolire sempre di più l’offerta dei servizi e ad aumentarne le tariffe. Con questi problemi un sindaco e un’amministrazione sono obbligati a fare i conti, purtroppo, e proprio di fronte a tutto questo si intraprendono, talvolta, scorciatoie politiche e amministrative per arrivare a trovare una “quadra”.La possibilità di vendere la casa di riposo di Candelo rappresenta per noi una scorciatoia, imposta, in parte certamente, dalle politiche di taglio del governo ma voluta con ferma volontà dalla Giunta Chilà. Potremmo dire semplicemente che vendere un bene e un servizio di questa natura sarebbe il toccasana per le nostre casse comunali, messe in ginocchio dai crescenti tagli del governo, ma non possiamo limitarci a questo. Per noi e molti cittadini vendere una casa di riposo è sinonimo di vendere un servizio sociale importante e invidiato da altri Comuni; è vendere un pezzo di impegno sociale e civico di cittadini candelesi, associazioni, benefattori (lascito sorelle Pessa e donazione Ettore e Pierina Barberis) e amministratori che nel corso degli anni hanno contributo, chi economicamente e chi con il proprio impegno e lavoro, a costruire e dar vita dapprima alla casa di riposo e nel tempo ad un sistema definito per gli anziani con il centro diurno integrato; è vendere nel nostro piccolo un bene comune, patrimonio per noi “indisponibile” che deve essere salvaguardato, tenendo presenti, come è ovvio, i mutamenti sociali e i fattori economici con cui, piaccia o no, dobbiamo confrontarci; è vendere in definitiva un servizio sociale in un momento in cui proprio i servizi sociali sono messi in discussione sia dal governo sia dalla giunta regionale con politiche che mirano al loro smantellamento, e i Comuni devono riuscire ad essere un argine a tutto questo.Sappiamo qual è la prima osservazione alle nostre considerazioni: “Se non vendiamo la casa di riposo come faremo? Non ci sono alternative”. E invece no, le alternative per noi ci sono: allargare la società che gestisce la casa di riposo ad altri comuni, vendere altri beni immobili del comune, ritoccare la spese correnti del Comune di Candelo e aprire alla possibilità di accorpamento con i Comuni limitrofi, il tutto per mantenere i servizi di eccellenza che abbiamo sempre offerto ai nostri concittadini. Siamo anche convinti che i vantaggi di avere un struttura pubblica non sono trascurabili: livelli di qualità elevata, retta economica di mantenimento accettabile (quanto aumenterà con il privato?), maggiore tutela dei lavoratori. Ci appelliamo nuovamente al Sindaco Chilà, alla Giunta e a tutti i consiglieri di maggioranza affinché si riprenda il filo del confronto per cercare, in questo momento difficile, di coniugare l’imposto rigore alle casse comunali con il mantenimento di una rete di servizi che le comunità locali sono sempre state in grado di offrire e dovranno esserlo ancora, mettendo da parte la vendita della casa di riposo, che frutterebbe sì una grossa somma da inserire nel bilancio comunale, ma comunque non risolutiva, nel lungo periodo, di tutti i problemi finanziari di Candelo, e che invece al contempo si rivelerebbe un danno a quel tanto agognato e ricercato, e oggi costruito, sistema di servizi sociali alle persone che Candelo riesce a dare. In fondo Candelo, come chi ha preceduto Chilà ha sempre affermato, vuole o non vuole continuare ad essere la “Città del Sociale”? Ricordatevi bene ciò che volete vendere. Candelo, 18 luglio 2011 I consiglieri comunali “Candelo Democratica-Lista aperta” Renzo Belossi Ermes Milanesio Marco Vitale Il Circolo PD Candelo
    Fonte: www.pdcandelo.it | vai alla pagina
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