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Domenico FINIGUERRA in data 28 agosto 2011
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» «Avanti con la riforma. Il Carroccio? Fa solo errori, come sulla Libia» - INTERVISTA
Guido CROSETTO in data 23 agosto 2011
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Pier Luigi BERSANI in data 23 agosto 2011
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Paolo FERRERO in data 23 agosto 2011
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Paolo FERRERO in data 23 agosto 2011
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» «Presente Angoscioso.Torniamo Affidabili»
Giorgio NAPOLITANO in data 21 agosto 2011
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» No all'aumento dell'Iva, ma o.k. a liberalizzazione degli orari
Michela Vittoria BRAMBILLA in data 19 agosto 2011
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Vannino CHITI in data 18 agosto 2011
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» No a tagli enti locali e reparto sicurezza
Roberto MARONI in data 16 agosto 2011
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Roberto MARONI in data 16 agosto 2011
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» Cominciata la raccolta di firme su Manovra alternativa proposta da Rifondazione
Paolo FERRERO in data 15 agosto 2011
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» Manovra: “Si colpiscono le persone e i più deboli”
Delia MURER in data 15 agosto 2011
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Umberto BOSSI in data 15 agosto 2011
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Pier Luigi BERSANI in data 14 agosto 2011
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» «Tagli a vitalizi e Province. Ecco la nostra manovra» - INTERVISTA
Antonio DI PIETRO in data 14 agosto 2011
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» Manovra: con le nostre misure paga chi non ha mai pagato
David-maria SASSOLI in data 14 agosto 2011
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Guido CROSETTO in data 14 agosto 2011
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Giulio TREMONTI in data 13 agosto 2011
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» "Tremonti o è pazzo o è sadico. Propone esattamente la ricetta che ha portato la Grecia al disastro"
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» Assicurazioni Ulss. «Costato troppo il broker unico»
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«Gravissimo l’acquisto dei titoli. Non dovevamo chiedere aiuto» - INTERVISTA
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(09 agosto 2011) - fonte: Giorno/Resto/Nazione - Alessandro Farruggia - inserita il 09 agosto 2011 da 31
«Tutti i nostri problemi nascono dalla insensata, incontrollata, ingiustificata, ingiustificabile espansione della spesa pubblica. Perchè nessun paese al mondo è mai cresciuto quando le spese del settore pubblico superavano il 40% del reddito nazionale...».Antonio Martino, parlamentare Pdl, economista ed ex ministro di Esteri e Difesa, è un liberista a tutto tondo. E anche in questa intervista non smentisce la sua fama.
La soluzione alla tempesta che sta travolgendo le economie mondiali è meno Stato e più efficiente?
«In Italia e non solo, sicuramente. Ai tempi di mio nonno, agli inizi del ’900, la spesa pubblica assorbiva il 10% del reddito nazionale. Ai tempi di mio padre, negli anni ’50, assorbiva il 30%. Oggi la spesa pubblica assorbe il 51,1% del reddito nazionale. Va drasticamente tagliata».
È per questo che lei dice che la proposta bipartisan, accolta dal governo, di introdurre in Costituzione l’obbligo del pareggio di bilancio è positiva ma non risolutiva?
«È lodevole, ma non basta. Io preferisco avere una spesa pubblica del 30% con un un disavanzo notevole a una spesa pubblica del 50% con il bilancio in pareggio».
Per ridurre le spese di così tanto, tocca tagliare gli sprechi ma anche i servizi ai cittadini...
«Infatti bisogna cambiare il welfare all’italiana. È diventato costosissimo e inefficiente e non ce lo possiamo più permettere».
E lei dove taglierebbe?
«Nella voragine spaventosa di spesa sanitaria, che tra l’altro è iniqua, perchè noi tassiamo tutti, anche i meno abbienti, per dare sanità gratis a tutti, anche ai più agiati».
Qual è la sua alternativa?
«Un’assicurazione sanitaria obbligatoria. Chi se la può permettere se la comprerebbe, chi non se la può permettere riceverebbe un buono che gli consentirebbe di fornirsi della copertura. E il costo sarebbe infinitamente minore di adesso. E poi bisognerebbe incidere sulle pensioni di anzianità aumentando significativamente l’età di pensionamento per gli uomini e per le donne. Servono tagli veri...».
L’ha sorpresa che anche ieri le Borse siano crollate nonostante la Bce abbia investito in titoli pubblici italiani e spagnoli?
«Per nulla. Più che all’azione della sola speculazione siamo di fronte a una crisi di fiducia. Ecco perchè l’acquisto dei titoli di Stato non basta. E poi, il fatto che la Bce abbia acquistato titoli di stati membri è gravissimo...».
Gravissimo?
«Si perchè viola il trattato di Maastricht. Se la Banca centrale europea compra titoli di Stato nazionali lo fa stampando moneta, quindi con il rischio di generare inflazione a livello continentale».
Ma se l’abbiamo chiesto noi che ci facesse la cortesia...
«E secondo me hanno fatto male a chiederlo. Per ridare credibilità ai nostri titoli di Stato e ridurre così lo spread servono invece riforme. E i paesi che non rispettano i vincoli vanno non multati ma semplicemente espulsi dall’area dell’euro. Sennò, come sta accadendo ora, rischia di saltare l’euro stesso».
Fonte: Giorno/Resto/Nazione - Alessandro Farruggia | vai alla pagina » Segnala errori / abusi