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Dichiarazione di Severino DAMIOLINI

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Sellero (BS) (Gruppo: Lega)  - Consigliere  Consiglio Comunale Sellero (BS) (Gruppo: Lega) 


 

Non eliminiamo i piccoli comuni ma i cattivi amministratori

  • (24 agosto 2011) - fonte: www.damiolini.it - inserita il 26 agosto 2011 da 6113
    La cosiddetta manovra-bis che in questi giorni ha avviato il suo iter parlamentare è alla base della levata di scudi di chi difende, quasi fosse un dogma, la virtuosità degli amministratori dei piccoli comuni nel vasto panorama degli sprechi della politica. Non amo fare di ogni erba un fascio e non sono d’accordo con una presa di posizione così netta. Sia chiaro, i tagli indiscriminati non piacciono nemmeno a me, per questo condivido appieno la linea della segreteria federale della Lega Nord che ha evidenziato l'assoluta necessità di un ridimensionamento dell'intervento sulle autonomie locali previsto dalla manovra. Ritengo indispensabile garantire anche ai piccoli comuni la giusta rappresentatività pur stando sempre nella logica della riduzione dei "costi della politica", incentivando sempre più la gestione associata dei servizi attraverso le unioni di comuni, coinvolgendo anche comuni più grandi rispetto a quelli previsti in manovra ed evitando, per quanto possibile, la soppressione delle cariche elettive senza però rinunciare alle economie che questa porterebbe, magari azzerando le indennità, i gettoni di presenza e gli altri benefici (rimborsi spese, cellulari etc.) spettanti ai sindaci, agli assessori e ai consiglieri comunali (costi che ad esempio in un comune di 1.500 abitanti come il mio possono raggiungere anche i 35 mila euro annui). Ritengo che non si debbano togliere risorse preziose ai comuni che si dimostrano virtuosi e amministrati con buon senso così come credo fermamente che chi amministra con leggerezza il denaro pubblico, a qualsiasi livello si trovi, debba rispondere in prima persona di errori e mancanze. E' vero, ci sono molti amministratori comunali che si arrabattano ogni giorno per garantire ai propri cittadini i servizi essenziali seppur con poche risorse a disposizione, ce ne sono molti altri però che non sono esattamente un esempio di virtuosità e di oculatezza. Troppi “piccoli amministratori” spesso si improvvisano "grandi imprenditori con i soldi degli altri" e sprecano il denaro dei loro cittadini imbarcandosi in imprese che di "istituzionale" hanno ben poco. Iniziative portate avanti solo per fare immagine o per garantire prebende e incarichi agli amici degli amici, che hanno il solo risultato di appesantire i bilanci comunali per decenni, con debiti che farebbero impallidire (e fallire) qualsiasi "vero" imprenditore. Tutte risorse sottratte al soddisfacimento dei bisogni primari della collettività. La maggior parte di questi “comuni spreconi” - è un dato di fatto - sono concentrati nel centro-sud ma anche vicino a noi abbiamo casi altrettanto eclatanti che però, purtroppo, vengono troppo spesso silenziati. Mi riferisco ad esempio al caso (cito questo solo perché è quello a me più vicino, ma ne potrei citare molti altri) di TSN Spa ex-società partecipata dai Comuni di Sellero, Cedegolo (meno di 2800 abitanti in due) e da altri enti pubblici valligiani, che gestisce il teleriscaldamento nel territorio dei due comuni e che, nata pubblica, realizzata e foraggiata con ingenti finanziamenti pubblici provenienti dalle tasche dei cittadini Camuni e Lombardi (per coprire parte dei costi di realizzazione si era beneficiato di un finanziamento Regionale a fondo perduto mentre per la parte mancante e per i ripiani delle perdite hanno dovuto mettere mano al portafoglio i Comuni di Sellero, di Cedegolo, altri enti e società pubbliche Camune ed anche alcuni piccoli risparmiatori che avevano creduto nella bontà del progetto) in meno di 10 anni, dopo aver realizzato perdite per oltre 6 milioni di euro è stata totalmente privatizzata, svenduta ad una multinazionale francese (il gruppo Cofely –Gaz de France) a seguito di un’operazione che, grazie anche alla scarsa lungimiranza proprio degli amministratori pubblici coinvolti, ha visto gli interessi personali di pochi prevalere su quello che sarebbe dovuto essere l’interesse della collettività, mandando letteralmente in fumo - è proprio il caso di dirlo – oltre 10 milioni di euro (più o meno la somma necessaria al completamento della depurazione in Valle Camonica) e rivelandosi come il primo prototipo di centrale a biomasse e… banconote! A prescindere quindi dalla congiuntura internazionale di crisi economica e dagli interventi previsti in manovra, credo si debba accelerare fortemente sulla strada intrapresa con il federalismo fiscale introducendo anche per i piccoli comuni riforme strutturali finalizzate alla riduzione della spesa e anticipando quei meccanismi che permettono - al cittadino innanzitutto - di controllare l'operato degli amministratori pubblici che vanno sempre più responsabilizzati, implementando un sistema premiale per i "buoni amministratori" e inasprendo sempre più le sanzioni per quelli "cattivi" che giocano e perdono con i soldi dei loro cittadini, costringendoli a pagare di tasca propria per gli errori commessi ed evitando, anche attraverso il principio del "fallimento politico" già previsto nei decreti attuativi del federalismo, che possano in futuro riciclarsi e continuare a far danni.
    Fonte: www.damiolini.it | vai alla pagina
    Argomenti: enti locali, costi della politica, piccoli comuni, manovra | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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